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All’avanguardia per tradizione: ecco la nuova stagione del Teatro Olimpico

Aterballetto Rossini Cards - Ph.A.Anceschi

Il Teatro Olimpico si rinnova e nel contempo si conferma teatro ricco di proposte e danza innovativa. Una stagione che si preannuncia a dir poco scoppiettante, ricca di teatro ma anche di tanta, tantissima danza di qualità.

Dopo il grande successo dello scorso anno, con una serie straordinaria di sold out, tornano i Momix in Alchemy del geniale Moses Pendleton. Lo sguardo audace ed elegante del coreografo americano coglie l’equilibrio segreto che ci lega a terra, aria, acqua e fuoco e lo svela in uno spettacolo magico, intenso e sensuale che sprigiona tutta l’energia e la potenza di questi elementi. A dicembre atteso debutto in Italia per il nuovo spettacolo di Miguel Ángel Berna: il ballerino spagnolo ha sempre cercato ritmi, melodie, temi e culture in grado di essere racchiusi in uno spettacolo. E in Mediterraneo tutto scorre così, di canto in canto, di danza in danza. Il ritmo impetuoso della pizzica e della tarantella del sud Italia, l’armonia intrigante della danza popolare greca, il fascino elegante della jota aragonese sono pronti a travolgere e sedurre il pubblico. Sempre a dicembre prosegue il percorso nel mondo della grande danza, questa volta attraverso due grandi capolavori della storia del balletto firmati da Marius Petipa, sulle più amate e famose composizioni di Cajkovskij. Il Lago dei Cigni è una storia d’amore dall’atmosfera incantata, delicata e lunare: una successione di movimenti intensi e appassionati che guideranno un giovane principe alla conquista di una creatura fatata. Anche ne Lo Schiaccianoci lo spirito fiabesco porterà il pubblico a immergersi in un vero e proprio sogno magico. Una divertente e vivace festa di Natale si trasforma in una favola, tra giocattoli animati, castelli di marzapane e un romantico finale a sorpresa.

Anche quest’anno, alla stagione teatrale si affianca il programma del Festival Internazionale della Danza 2015. Cinque gli spettacoli attualmente inseriti nel cartellone del Festival, a cominciare dall’appassionante Fiesta Argentina. Partendo dal samba, dal tango e soprattutto dal malambo, il ritmo più impregnato dello spirito della terra latino americana, prende vita uno spettacolo potente, vivace e carico di energia. Con musiche dal vivo e una compagnia di danzatori carismatici e dall’impeccabile tecnica, guidati da Nestor Pastorive. Sulla riva di un fiume immaginario mai uguale a se stesso, questa “Festa” ci fa scoprire affascinanti paesaggi attraverso le danze folkloristiche argentine, come lo zapateado, vivace e incalzante ritmo punteggiato dalle calzature battenti dei ballerini. Il secondo appuntamento è una prima assoluta, commissione dell’Accademia Filarmonica Romana per questa edizione del Festival. Lo spettacolo, HQ Program, prende vita dall’incontro tra la giovane e talentuosa pianista Gloria Campaner e il ballerino e coreografo Joost Vrouenraets, direttore artistico e fondatore del Gotra Ballet di Heerlen, fondendo danza e musica, note e movimenti, suoni e gesti come in una partitura finissima.  Il Festival presenta poi un concerto-spettacolo della Mvula Sungani Company su musiche eseguite dal vivo dai Marlene Kuntz. L’incontro tra la danza e il rock è la novità di questo progetto, nel quale due anime si alternano nel ruolo di musa e cantore, di modella e sarto, alcove di un’anima comune. Il filo conduttore dello spettacolo Il Vestito di Marlene è la figura femminile in tutti i molteplici aspetti che la contraddistinguono. Figura alla quale spesso non si rende adeguata giustizia, ma che altrettanto spesso si impone come protagonista assoluta dell’arte, della danza e della musica, coinvolgendo emotivamente lo spettatore.

Torna a Roma anche la prestigiosa compagnia Aterballetto che porta all’Olimpico due coreografie: la prima Don Q. è ispirata a Don Chisciotte, affascinante archetipo di una particolare natura umana, proprio per questo elevato a mito, capace di attraversare epoche e culture come fonte inesauribile di ispirazione. Rossini Cards è, invece, una creazione astratta, libera da qualsiasi gabbia drammaturgica, non una storia ma quadri di vite parallele, tessuti insieme attraverso la musica eseguita dal vivo dal pianista Bruno Moretti. Immagini, cartoline, icone drammatiche e situazioni buffe e umoristiche. Espressioni della musica di Gioachino Rossini, del suo ritmo incalzante ed insieme esatto e geometrico. Chiude il Festival la magia del silenzio, del mimo e delle ombre con la celebre compagnia dei Mummenschanz in Les Musiciens du Silence. Oggetti e maschere si trasformano in un gioco tanto emozionante quanto divertente, creature senza tempo dalle forme incredibili e colorate fanno a gara per incantare il pubblico. Insomma: ce n’è per tutti i gusti!

INFO

Teatro Olimpico

Piazza Gentile da Fabriano, 17

Roma

www.teatroolimpico.it

Valentina Clemente

www.giornaledelladanza.com

Foto di A.Anceschi

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