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Dance in the City: Viaggio nella città eterna per una nuova stagione di danza

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Non è facile orientarsi tra i numerosissimi teatri romani, che offrono un gran numero e varietà di spettacoli ma che in questi ultimi giorni balzano in prima pagina solo per le difficoltà economico-gestionali.

Ma come abbiamo fatto per la stagione milanese la scorsa settimana, questa volta scegliamo alcuni spettacoli di balletto e danza nella stagione romana, perché non solo l’appassionato di balletto della zona milanese si strugge al pensiero di perdersi degli spettacoli, ma anche quello di Roma e dintorni! Perciò, vi accompagneremo mese per mese, nelle vostre scelte…pronti col calendario?

Ottobre. Chiudiamo questo mese con l’imbarazzo della scelta, grazie al Romaeuropa festival. Tra le nostre scelte c’è la Compagnia TocnaDanza, in scena al Teatro Vascello il 25 e 26 ottobre, con Untitled. A tribute to Peggy Guggenheim, una coreografia di Michela Barasciutti ispirata alle opere della collezione veneziana (coproduttrice insieme all’Area Formazione del Teatro La Fenice), che mette in scena un viaggio attraverso la danza contemporanea nella poetica dei grandi artisti della pittura e della scultura. Da vedere con gli amici appassionati di arte, che vi trascinano a tutte le mostre.

Novembre. Continuando a muoverci all’interno delle proposte di Romaeuropa al Vascello, da non perdere Caida Libre/Free Fall di Sharon Fridman il 4 novembre, una coreografia contemporanea dalle dinamiche molto interessanti, dato che i ballerini non perdono quasi mai del tutto il contatto fra loro e che giocano aumentando e diminuendo l’intensità di movimenti ed emozioni.

A fine mese, dal 27 al 30, uno spettacolo invece più scenografico, che indaga l’amore oltre la morte partendo dal finale di Romeo e Giulietta, non attingendo dal ballet blanc di Giselle, ma da suggestioni dantesche e da musical, pur restando una coreografia sapiente: si tratta di Giulietta e Romeo, l’amore continua… di RBR Dance Company al Teatro Italia.

Gennaio. Iniziamo l’anno nuovo con un incantesimo: all’Auditorium della Conciliazione il 15 la Spellbound Dance Company presenta Dare, un dono in prima mondiale ai propri spettatori per i 20 anni di attività. Una coreografia nata sul concetto di “dare” e di concentrarsi sugli aspetti positivi piuttosto che sui negativi, e di non far in modo che la paura di non farcela soffochi la creatività.

Febbraio. Veniamo al corpo di ballo del Teatro dell’Opera, che, in prima il giorno di San Valentino, e poi in scena fino al 20, porta in scena la doppietta Carmina Burana – Le chant du Rossignol, per un doppio appuntamento con grandi nomi della musica (Stravinskji – Orff), della danza (Diaghilev e Massine – Van Hoeke) e dell’arte (figurativa, con Fortunato Depero per le scene del Rossignol – della moda, con Emmanuel Ungaro per i costumi di Carmina Burana).

Marzo. Ricomincia la primavera, manca la scusa del cattivo tempo, possiamo concederci in marzo due scelte, specialmente se si parla di due grandi nomi della danza internazionale, che ci portano per mano in un revival degli anni ’80, con un occhio costante alla modernità. Al Brancaccio il 13 marzo Kemp dances, una carrellata sui pezzi migliori della compagnia che ha reinventato la danza negli anni ‘70/’80, ma anche alcune novità, per una compagnia che gira ancora attorno al suo ballerino/coreografo/mattatore Lindsay Kemp.

David Parsons è l’altro nome, in scena il 7 marzo al Teatro Colosseo, con una serie di coreografie originali tra cui il richiestissimo Caught e tutto il repertorio che li rende una delle compagnie più note per virtuosismi ed atletismo, ma anche per leggerezza e coinvolgimento, in questa messa in scena esaltate dai costumi realizzati da Missoni.

Aprile. Troppa danza contemporanea e balletto? C’è spazio anche per l’hip hop al Brancaccio, dal 20 al 22 aprile, con Mnai’s Around, uno dei primi spettacoli di narrazione che utilizzi il linguaggio dell’hip hop strappandolo alla tradizionale improvvisazione (o almeno apparente improvvisazione) di un linguaggio nato in un contesto urbano. La forza della compagnia è la multietnicità e la multidisciplinarietà, che portano i 10 componenti a raccontare il viaggio per il mondo di una valigia, attraverso la contaminazione con altre forme di arte contemporanea come la videoproiezione.

Se invece continuate a preferire la danza contemporanea legata alla tradizione classica e la buona musica, in scena all’Olimpico l’1 e 2 aprile la compagnia Mvula Sungani con Il vestito di Marlene, una collaborazione nata per CRDL – Residenza delle Contaminazioni Coreutiche con i Marlene Kuntz. Marlene è una figura femminile astratta e multiforme, il cui vestito non è che una leggera veste di seta, che diventa a tratti bellezza e a tratti prigione; una riflessione sull’immagine della donna, in cui danza e rock s’incontrano.

Maggio. Chiudiamo l’articolo (non la stagione. A giugno si comincia la caccia al festival!) con un classico della musica e della letteratura, riuniti in una serata con Aterballetto, ottima compagnia che presenta all’Olimpico il 5 e 6 maggio Don Q., ispirato al personaggio di Don Chisciotte, qui rappresentato come archetipo del sognatore e dell’artista, e Rossini Cards, una creazione astratta che fa dell’unione perfetta tra movimento e musica (di Rossini, eseguita dal vivo) il centro della propria vitalità.

Manca un mese? Certo, manca dicembre. La scelta per il mese di dicembre non è certo difficile

Lo Schiaccianoci va in scena al teatro Costanzi per il Balletto dell’Opera di Roma, all’Auditorium della Conciliazione con la partecipazione di André de la Roche, con la Compagnia Raffaele Paganini (ma a novembre!) al teatro Italia, all’Olimpico con il Balletto di Mosca La Classique, con il Balletto di Milano al Colosseo.

Una stagione davvero ricca, che vi consigliamo di tenere d’occhio anche al di là delle nostre indicazioni, necessariamente parziali, che non hanno potuto, per ragioni di spazio ovviamente, segnalarvi l’omaggio ad Ailey e Forsythe al Teatro Costanzi, la Bella Addormentata del Balletto del Sud, il tango di Miguel Angel Zotto, la danza di Jefta van Dinther al Vascello, tra gli altri.

Forza, tutti a regalarsi della bella danza, per tutto l’anno.         

Greta Pieropan

www.giornaledelladanza.com

Foto: Antonio Agostini (per Il vestito di Marlene)

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