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“Danza, chi, come e perché?” – La posta di Anna Maria Prina

La posta di Anna Maria Prina

Gentile Signora Prina, Le scrivo per chiederLe il Suo parere sui famosi passi d’addio delle scuole di danza private, Lei cosa ne pensa?

(Anna Maria da Cosenza)

Cara Anna Maria, il Passo d’addio ha origini scaligere ed è stata una bellissima tradizione fino agli anni ’60. È rimasto nella memoria quello di Carla Fracci che danzò giovanissima Lo spettro della rosa con l’allora primo ballerino della Scala Mario Pistoni. Era ideato per valorizzare le doti dei neo-diplomati della Scuola di ballo del Teatro alla Scala in una serata regolare, aperta agli abbonati di Opera. Infatti il Passo d’Addio della Fracci (1955) andò in scena dopo l’opera La Sonnambula cantata da Maria Callas e con la regia di Luchino Visconti, personaggi di altissimo livello mondiale che diedero luce e importanza a Fracci e alle altre licenziande. Per quanto riguarda le scuole private, penso che il passo d’addio abbia di fondo lo stesso desiderio di mettere in luce le diplomande, (che in genere ricevono il Diploma in quella serata) facendo loro danzare uno o più brani in cui eccellono. Naturalmente i risultati possono essere i più disparati, poiché dipendono dalla qualità dell’insegnamento e dalle doti degli allievi/e. Quindi direi che l’intenzione è sempre buona, ovvero dare risalto e piacere agli allievi, ma la qualità è quella che fa la differenza e fa volare. Cari saluti. 

Gentile Signora Prina, ho letto il sondaggio del giornaledelladanza e vorrei sapere se secondo Lei il 2014 è stato un anno positivo per la danza. 

(Jessica da Genova)

Cara Jessica, penso che noi della Danza ci lamentiamo sempre perché siamo considerati ” la Cenerentola” delle Arti! In effetti gli aiuti per la danza sono sempre briciole rispetto a ciò che veniva elargito a Prosa e Opera. Negli ultimi anni, e soprattutto nel 2014, i contributi per progetti di Danza sono ancora diminuiti, ma non è mia intenzione fare polemiche sulla scelta delle sovvenzioni. Desidero invece rimarcare il crescente interesse che in tutto il mondo, Italia compresa, stanno suscitando la danza classica, moderna e contemporanea. Lo dimostrano anche tutti i collegamenti web e con le sale cinematografiche, in diretta, con grandi Teatri e Scuole effettuati nello scorso anno per mostrare spettacoli di balletto e il lavoro in sala ballo. È vero che l’attenzione del pubblico giovanile si è spostata sulle nuove forme di danza (hip-hop, break, funky, etc.), ma questo è positivo e comprensibile, poiché sono discipline più accessibili a molti. La danza classica, in particolare, richiede doti fisiche e mentali specifiche, oltre all’osservanza di una tecnica codificata, ed è un’Arte veramente difficile e molto impegnativa. Infine vorrei citare un altro aspetto che, invece, mi inquieta nel nostro Paese: vengono aperte nuove scuole private senza criterio e attivati concorsi per puro business, senza preoccuparsi della qualità di docenti e allievi e della loro preparazione. Tutto questo può seriamente danneggiare la Danza! Pertanto, confermo il risultato del sondaggio che dà al 50% positivo e 50% negativo. Buon lavoro!

Cara Signora Prina, vivo in Australia, ma anche da qui La stimo tanto e La seguo sempre! Vorrei sapere i Suoi progetti per questo Nuovo Anno per poterLa seguire sempre di più!

(Felice da Sidney)

Caro Felice, la ringrazio molto per la sua stima! Gli impegni per l’anno appena iniziato sono parecchi, ma non tutti possono essere svelati… Continuerò la mia attività di giurato in vari Concorsi a Milano, Lecce, Livorno, Mora (Svezia) e altrove e l’insegnamento in vari stages italiani; prevedo di tenere Incontri-conferenza in Italia e partecipare a commissioni esaminatrici per concorsi di danza a Cannes, Marsiglia e Milano. Ovviamente proseguiranno la mia consulenza ai giovani danzatori e il mio impegno nel sociale (lezioni agli anziani e ai disabili, organizzazione e partecipazione a spettacoli con  scopi benefici e altre attività). Infine, posso anticipare che riprenderò, ampliandola, la collaborazione con la coreografa Michela Lucenti, con cui ho portato in scena lo spettacolo Madame al Teatro Due di Parma nello scorso dicembre. Pochi sanno di questo mio “ritorno alle scene” in questo solo di Teatrodanza! È stata un’esperienza molto bella vissuta con la coreografa e la sua Compagnia Balletto Civile che mi ha sicuramente arricchita anche in questa fase della vita. Ho risposto alla fiducia che mi hanno dato e allo stesso tempo ho vinto una sfida con me stessa e lanciato un messaggio di sprone e di voglia di fare ai giovani! Spero lei possa ancora seguirmi e io possa contare su un appassionato di danza così lontano. Cordiali saluti.

La posta di Anna Maria Prina

Scrivete a redazione@giornaledelladanza.com

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