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“Danza, chi, come e perché” – La posta di Anna Maria Prina

La posta di Anna Maria Prina

Gentile Signora Prina,

ho avuto modo di assistere allo spettacolo di addio alle scene di Sylvie Guillem e vorrei confrontarmi con Lei sul perché una danzatrice così meravigliosa abbia deciso di abbandonare la sua carriera. Secondo Lei quali sono le spinte che possono indurre a questa scelta in un’étoile di tale talento?

(Clara da Roma)

Cara Clara, la meravigliosa Guillem sta dando un lungo addio che è iniziato a marzo e che si protrarrà fino a dicembre. Questo mi fa pensare che il taglio del “cordone ombelicale” che la tiene legata alla danza non sia così facile! E comunque 50 anni è un’età onorevole per porre fine a una carriera di enorme successo ( è vero che alcuni hanno danzato fino a 60 anni e oltre, ma era tristissimo vederli!). Detto questo, credo che le motivazioni dell’allontanamento dalle scene siano per Sylvie numerose. Avendola seguita nel suo percorso professionale e artistico posso azzardare un paio di ipotesi. Innanzitutto, la danzatrice dal corpo più dotato, più elastico, meglio lavorato e più espressivo del pianeta danza, è una professionista seria, precisa e pignola che aspira alla perfezione come e più di ogni danzatore. Pertanto, da persona intelligente, sceglie di lasciare prima di dare prestazioni non perfette (cosa che sembra impossibile !). Inoltre credo che Sylvie abbia numerosi interessi sia artistici, sia sociali ai quali si può dedicare con altrettanto successo grazie alla sua vivace intelligenza e determinazione. E poi… chissà… anche Alessandra Ferri ci ha ripensato ed è ritornata alle scene…

Gentile Signora Prina,

ho appreso della nomina di Eleonora Abbagnato come nuovo direttore del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma. Lei crede che sarà possibile per una danzatrice in carriera riuscire anche a gestire il duplice ruolo di artista ancora alla ribalta e nel contempo di direttore?

(Claudia da Roma)

Cara Claudia, anche io mi sono fatta la stessa domanda. Io che ho diretto la Scuola della Scala per 32 anni e che, all’inizio del mio mandato, per qualche mese ho tentato di danzare da solista nel Corpo di ballo della Scala e dirigere la Scuola dello stesso Teatro contemporaneamente. Dirigere un’entità, un’Istituzione importante richiede, secondo me, dedizione assoluta e presenza costante. Oltretutto i due impegni della Abbagnato, entrambi importantissimi, sono dislocati in città diverse e anche se i mezzi di comunicazione sono oggi veloci è necessaria una resistenza fisica e mentale notevole. Certamente la Abbagnato é una persona in gamba, decisa ed esperta del mondo della danza. Spero abbia valutato bene le responsabilità che si assume con la Direzione a Roma, dove pongono in lei molte speranze, e la sua carriera parigina e internazionale. Spero anche si circondi di collaboratori validi e disinteressati che la aiutino a far brillare il Corpo di ballo dell’Opera di Roma. Quindi, cara Claudia, non ci rimane che incrociare le dita e augurare IN BOCCA AL LUPO a Eleonora per il bene della Danza!

Cara Signora Prina,

La seguo sempre con tanto affetto e nutro profonda stima e ammirazione per Lei. Le pongo una domanda forse banale, è stata Lei a scegliere la danza o la danza ha scelto Lei?

(Stefano da Treviso)

Caro Stefano, la ringrazio delle sue gentili parole. La sua domanda non è per nulla banale! In maniera inusuale la Danza ha scelto me, infatti a 9 anni non sapevo cosa fosse un teatro, un balletto, la danza. Eppure, vedendo per strada un cartellone scaligero che annunciava il Bando di Concorso per l’Ammissione alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala rimasi folgorata. Furono i colori eleganti, paglierino-rosso e nero, e l’impaginazione con la cornice di volute e convolvoli (come è tuttora) ad attirare la mia attenzione. Chiesi con risolutezza a mia madre di portarmi “lá”. Feci l’esame d’ammissione, un po’ travagliato, e iniziai a frequentare le lezioni: mi piaceva, era faticoso, ma era interessante e stimolante. Pian piano ho cominciato a vedere le prove di scena delle opere dal palco degli specchi, poi ho debuttato come chierichetto nella Tosca, infine ho partecipato ai balletti con il Corpo di ballo (a soli 12 anni). Mi affezionavo sempre più alla danza ed iniziavo a comprenderla. Finita la Scuola ho completato un percorso di perfezionamento a Mosca e San Pietroburgo e la mia passione per la danza e per l’insegnamento è esplosa. È lá che ho capito veramente cosa fosse la danza classico- accademica. E il mio desiderio di conoscere sempre meglio ciò che molti anni fa mi ha ammaliata continua con aperture verso nuove e diverse forme di danza. Grazie Danza per avermi scelto e grazie Stefano per avermi dato l’opportunità di rispondere.

 La posta di Anna Maria Prina

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