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“Danza chi, come e perché?” – La Posta di Anna Maria Prina

"Danza chi, come e perché?" - La Posta di Anna Maria Prina

Cara Signora Prina, sono un ballerino di danza contemporanea e mi sono da poco diplomato. Desidero fare esperienza all’estero per accrescere le mie conoscenze nel settore. Sa dirmi qual è il luogo più adatto dove studiare danza contemporanea e quali potrebbero essere gli insegnanti a cui dovrei rivolgermi per realizzare degli stage formativi?

(Francesco da Roma)

Caro Francesco, peccato tu non mi dica dove ti sei diplomato. Come saprai ci sono molti indirizzi e stili di danza contemporanea che si sono evoluti nel tempo, grazie alle variegate personalità di artisti, traendo ispirazione dagli insegnamenti dei “padri” storici della danza moderna, ad esempio Doris Humphrey. Vi sono le scuole e le Compagnie storiche come la Martha Grahm, Alvin Ailey, Merce Cunningham, Alwin Nikolais, José Limon fino a Pina Bausch e altri. Ti consiglio, se non l’hai già fatto, di leggere un buon libro sulla storia della Danza contemporanea che ti chiarisca il percorso storico. Poi, potrai iniziare una ricerca per individuare ciò che più ti si addice, magari anche con il consiglio dei tuoi insegnanti. Troverai moltissime informazioni sia per stages, sia per scuole e Compagnie in Internet. Tieni presente che gli Stati Uniti d’America, la Germania, la Francia e l’Inghilterra sono tutt’oggi all’avanguardia, ma potrai individuare anche in Italia stages adeguati e interessanti. Quindi, potrai scegliere, secondo le tue tendenze e capacità, una scuola o compagnia che faccia per te anche dal punto di vista economico. In bocca al lupo!

Gentilissima Signora Prina, sono un ragazzo di 14 anni e studio danza moderna e hip hop da cinque. Quest’anno ho iniziato a studiare danza classica ma ancora non mi sento del tutto a mio agio con questa disciplina. Tutti mi dicono che è fondamentale, ma io non riesco a sentirla mia. Potrebbe spiegarmi a cosa serve la danza classica per un danzatore che vuole specializzarsi solo in danza moderna?

(Mirco da Bologna)

Caro Mirco, capisco le tue difficoltà e le tue perplessità nell’affrontare la disciplina classico-accademica ! Infatti la danza classica appare certamente non semplice, “scomoda” e tendenzialmente “contro natura” per alcune posture richieste, che  ancora oggi ( dal lontano Settecento) rimangono valide. Desidero esporti, sperando che siano utili anche ad altri studenti, alcune delle difficoltà che si incontrano all’inizio dello studio, ma che sono fondamentali da osservare: l’ en dehors (che differenzia fortemente la classica dalla contemporanea) che consiste nella rotazione all’infuori delle teste dei femori nell’acetabolo e relativa rotazione dei femori, con conseguente allineamento di ginocchia, tibie, caviglie e piedi. Questa rotazione già comporta una particolare attenzione e concentrazione affinché non si incorra in scorrettezze che potrebbero portare a danni fisici. Da ricordare che per i principianti non è richiesta la rotazione completa a 180°, ad angolo piatto, ma 120° sono sufficienti, mentre l’allineamento dei vari segmenti e articolazioni e l’appoggio del piede corretto (sui metatarsali con le dita estese, sul tallone e bordo esterno del piede a contatto con il pavimento) sono obbligatori. A sostenere queste condizioni dobbiamo avere la postura del tronco corretta che così riassumerei : colonna vertebrale sostenuta verso l’alto (in allungamento) con tendenza ad aumentare la distanza  fra gli anelli vertebrali (fra ogni vertebra abbiamo un “cuscinetto” che ci aiuta anche ad ammortizzare i vari micro traumi procurati, per esempio, dalla discesa dai salti) e diminuire le curve fisiologiche, le spalle aperte e abbassate con le braccia ruotate all’infuori (testa dell’omero ruotata nella cavità glenoidea), le scapole rientrate sulla gabbia toracica tendenti ad abbassarsi verso il punto vita, tutto il cingolo scapolo-omerale deve essere attivo per sostenere il movimento delle braccia che dovrà essere libero, fluido o veloce secondo i casi. il bacino, che è il nostro baricentro (e, come dico io, il centro della vita), deve essere sostenuto con i muscoli addominali in tensione verso l’alto (“alza l’ombelico e lo sterno verso l’alto in verticale”!), le SIAS allineate sul piano verticale o frontale con l’osso pubico a formare un triangolo ideale, le SIPS e le SIAS  (spine iliache posteriori superiori e spine iliache anteriori superiori ) allineate fra di loro sul piano orizzontale. Già da questa breve spiegazione si può comprende non solo l’iniziale difficoltà di approccio alla disciplina, che tu hai già riscontrato, ma soprattutto quanto l’insegnamento fondamentale della corretta postura sia la base per futuri danzatori e atleti e indispensabile per il corretto utilizzo del corpo e per sviluppare il movimento in maniera proficua e armoniosa. D’altronde la postura eretta è necessaria anche a tutti gli umani nella vita di tutti i giorni per il personale benessere. Quindi, la buona impostazione del nostro unico strumento, il corpo, ti darà sicuramente la possibilità di studiare e poi danzare meglio la moderna. Altresì, la classica ti darà maggiore coordinazione, elasticità nelle articolazioni, equilibrio nelle varie posizioni, giri etc., ballon (possibilità di saltare, sbalzo) e sicuramente ti darà un buon senso della disciplina, del dovere e la voglia di migliorarti e misurarti con “il più difficile”. Tutto questo dovrà essere sostenuto e sospinto dalla tua passione e serietà, dal coraggio e dalla voglia di osare intelligentemente. Se vorrai chiedermi altro scrivimi! Intanto IN BOCCA AL LUPO per tutto!

Cara Signora Prina, sono un’allieva diplomata in danza classica da circa un anno e mentre continuo a studiare, invio di continuo curriculum vitae a scuole privata nella mia città. Purtroppo, come in tanti altri settori, nessuno mi risponde e forse il problema maggiore è che sono ancora troppo giovane. Sa dirmi come dovrei gestire questa problematica o magari dove mi consiglia fare un tirocinio in modo da essere rivalutata dalle scuole.

(Luisa da Cremona)

Cara Luisa, se ho ben capito invii il tuo curriculum alle scuole per chiedere lavoro come insegnante. Pur non avendo dettagli sulla tua età e formazione, cerco di darti una risposta concreta. Innanzitutto non stupirti troppo della mancata risposta … è una cattiva abitudine di molti italiani. Penso senza dubbio che la difficoltà maggiore per te sia la mancanza di esperienza e di formazione alla didattica. Devi considerare che per poter insegnare le regole d’oro sarebbero: fare esperienza di palcoscenico per alcuni anni, frequentare un corso per insegnanti di almeno un anno (non quelli di 2 week end!!!) che rilasci il diploma statale o regionale, cioè legalmente valido e con le giuste materie formative di supporto. Le materie principali potrebbero essere: pedagogia, anatomia, teoria della danza (accademica o contemporanea), musica applicata alla danza, storia della musica e della danza. Molte altre materie vengono inserite nei corsi seri, ma queste sarebbero già sufficienti. Volendo accorciare i tempi, potresti pensare di frequentare dal prossimo anno scolastico i corsi biennali della Scala oppure quelli annuali del Teatro Oscar di Milano. Naturalmente vi sono anche i Corsi di Laurea dell’Accademia di Danza di Roma. Spero di essere stata esauriente, altrimenti scrivimi con maggiore precisione. In bocca al lupo!

La posta di Anna Maria Prina

Scrivete a redazione@giornaledelladanza.com

 

 

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