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“Danza chi, come e perché?” – La Posta di Anna Maria Prina

La Posta di Anna Maria Prina

Cara Signora Prina, sono una sua fan da anni ed ero curiosa di sapere se potremo avere a breve di nuovo il piacere di rivederla sul palcoscenico.

(Carmen da Cuneo)

Cara Carmen, grazie per la sua gentile affezione. Per quanto riguarda il mio ritorno sul palcoscenico ho deciso consapevolmente di non tornare in scena. Sebbene le mie ultime esperienze – Madame a Parma e TreD a Milano – siano state molto stimolanti, anche nel processo di preparazione, sono convinta che l’autocritica debba prevalere. Le doti interpretative acquisite in decenni di esperienze non cancellano gli anni vissuti dal corpo, infatti ci si ritrova meno elastici e meno sicuri di sé stessi. Questo comprova che la Danza è fatta per i giovani! E proprio per loro continuerò con entusiasmo il mio lavoro di docente per allievi danzatori e insegnanti, di giurata per concorsi ed Esami e di consulente per “sostegno e consiglio” a miei ex allievi e a chi ha bisogno di una voce esperta. Un caro saluto!

Gentilissima, volevo chiederLe secondo Lei qual è il motivo per cui la Danza viene sempre considerata come la figlia minore delle arti dal pubblico generale e anzi spesso snobbata dai più?

(Felice da Bassano del Grappa)

Caro Felice, essenzialmente penso che alla danza non venga data la giusta considerazione perché è l’arte meno conosciuta dal grande pubblico, almeno fino a poco tempo fa. Se pensiamo alle produzioni teatrali di una città italiana troveremo ai primi posti performance di prosa, opere e concerti: questa è l’Italia del Bel Canto e del teatro greco-romano. La Danza ha ancora bisogno di essere scoperta e di uscire dalla penombra piena di pregiudizi. Ultimamente, devo dire che le produzioni televisive hanno contribuito alla diffusione della danza nelle case anche grazie a talent show che attirano l’attenzione di milioni di telespettatori. La Danza, pur essendo nata in Italia (e Francia) non ha avuto la diffusione e il rispetto ottenuti in altri Paesi, come Francia, Russia, Inghilterra, Cina e Giappone. Le ragioni sono molteplici e meritevoli di approfondimento in altra sede. Cari saluti.

Gentilissima Signora Prina, sono una danzatrice e, in quanto tale, vivo il dramma della carenza di lavoro nel settore e della poca attenzione del pubblico all’arte coreutica. Secondo Lei ci sarà uno sbocco dopo questi anni bui?

(Elisa da Mantova)

Cara Elisa, la buona notizia è che la danza in tutte le sue forme sta avendo ampia diffusione presso il grande pubblico e amatori (fan), quindi possiamo sperare che la situazione lavorativa nel settore coreico abbia nuovi sbocchi in un prossimo futuro. La cattiva notizia è che tutto ciò non porta necessariamente al miglioramento della qualità nell’insegnamento della danza né nelle produzioni teatrali. Personalmente mi batterò sempre per una danza di qualità alla portata di tutti. Penso che la professionalità, unita a tenacia e passione possano portare a risultati gratificanti. In bocca al lupo!

La posta di Anna Maria Prina

Scrivete a redazione@giornaledelladanza.com

 

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