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Francesco Mariottini: “Bisogna, sempre e comunque, mettersi in gioco e non arrendersi mai!”

Positività e tanta, tanta, tanta passione: sono le caratteristiche che dopo pochissimi minuti di dialogo mi ha trasmesso Francesco Mariottini, giovane, ma non di certo inesperto e alle prime armi, danzatore, coreografo, insegnate e direttore artistico. Ebbene si: Francesco è tutto questo, senza dimenticare che dentro di lui il fuoco della passione per la danza si è acceso da piccolissimo e, soprattutto, non si è mai spento. Francesco ha venticinque anni ma ha iniziato a danzare da piccolo: dopo pochissimi anni di studio il talento e le qualità vengono allo scoperto e Francesco vince una borsa di studio che lo porta a Firenze,presso la scuola del Balletto di Toscana e Opus Ballet, diretta da Cristina Bozzolini e Rosanna Brocanello. Dopo alcuni anni di studio ed alcune, ma molto importanti, esperienze lavorative, a 18 anni entra nel corpo di ballo dello Stuttgart Ballet, dove danza pezzi di repertorio classico e contemporaneo. Nel settembre del 2005 entra a far parte della Compagnia Aterballetto, sotto la direzione di Mauro Bigonzetti. Danza in tutto il mondo ma, dato il suo innato desiderio di mettersi continuamente alla prova, due anni dopo supera le selezioni della trasmissione “Amici di Maria De Filippi”, conquistando la finale e aggiudicandosi il premio della critica. Da ottobre 2008 si è specializzato nell’insegnamento della tecnica contemporanea e modern-jazz e ha preso la direzione artistica della scuola Umbria Ballet di Gubbio e Bastia Umbra, in collaborazione con Marina Tofi e Alessandra Tognoloni. Da gennaio 2010 è entrato a far parte del cast dei ballerini professionisti della trasmissione “Amici di Maria De Filippi”, prendendo parte anche al musical “Let’s Dance”. Un curriculum fantastico, che sicuramente verrà arricchito da altre importantissime esperienze perché, come leggerete nelle prossime righe, “non bisogna mai sentirsi arrivati”.

Iniziamo l’intervista al contrario e partiamo da quello che sei ora: un ballerino professionista, un coreografo, un direttore artistico. Caspita! Hai già fatto moltissimo e sei altrettanto giovane. Hai, comunque, un sogno nel cassetto, un desiderio che ti piacerebbe realizzare e che ancora non hai avuto modo di rendere concreto?

Il mio desiderio più grande? Aprire, avere e dirigere una mia compagnia. È un super sogno, ma mi piace guardare al futuro con positività e soprattutto pensare che un giorno potrò dare spazio a tanti, bravissimi giovani del mio paese. Vorrei “smuovere” la danza, creare nuove coreografie, progettare il futuro e perché no, continuare a danzare per dare e condividere con chi mi è accanto e mi segue i miei sogni, le mie aspettative, i miei desideri più forti. Proprio per mantenere vivo questo mio fuoco, dopo alcuni appuntamenti con l’Umbria Ballet che mi impegnano qui in Italia, andrò in America per aggiornarmi professionalmente. Ebbene si! Non si smette mai di imparare, è un po’ la filosofia della mia vita. In estate, quindi, sarò a New York, Los Angeles per conoscere nuovi stili, fare lezioni e, appunto, imparare e apprendere il più possibile. Non vedo l’ora, anche perché potrò portare a casa un bagaglio ricchissimo di esperienze e buone “vibrazioni”.

Nasci come danzatore in una scuola completa: hai studiato classico e tantissimo contemporaneo, ma non ti sei mai fermato. Lo studio è alla base della tua carriera, l’hai spesso detto.

Assolutamente si! Ho sempre continuato a studiare, a perfezionarmi proprio perché credo che sia veramente essenziale per un danzatore non fermarsi mai a quello che già si conosce. Bisogna, sempre e comunque, mettersi in gioco e non arrendersi mai. Il fatto di aver lasciato la mia famiglia per trasferirmi prima a Firenze e per poi iniziare a lavorare, anche e soprattutto all’estero, mi ha aiutato molto a credere in me stesso e nelle mie capacità: ho immediatamente preso responsabilità dal punto di vista personale ma soprattutto artistico, cercando di apportare miglioramenti ad ogni mia singola movenza e in ogni possibile ambito della danza. È vero, la carriera di un danzatore non è eterna e mi accorgo, ora, di esserne all’apice ma quello che, giorno dopo giorno, continuo a capire e a provare sulla mia pelle è che non bisogna fermarsi mai! Bisogna, sempre e comunque, continuare ad apprendere, conoscere, studiare. Guai a chi si sente arrivato, è un errore madornale!

Allacciandoci proprio al concetto “non bisogna mai sentirsi arrivati”, il fatto che tu abbia deciso, dopo anni di studi e di esperienze in importantissimi teatri di tutto il mondo, di entrare ad “Amici”, nota trasmissione televisiva, per poi diventarne ballerino professionista è proprio un esempio concreto di questo tuo credo!

Certamente! Aver studiato, e danzato, in un contesto televisivo come Amici, così diverso dagli ambienti con cui mi ero confrontato fino a poco tempo prima, mi è servito molto: prima di tutto, sono tornato allievo. Mi sono rimesso alla sbarra, ho incontrato altri insegnanti, che mi hanno trasmesso altri stili, altri approcci e soprattutto sfumature della danza. Ho scoperto un nuovo mondo, all’interno del quale ho imparato a difendermi perché, si sa, è un contesto televisivo, dove le critiche affiorano più velocemente e non si può stare sempre e soltanto a guardare. Essere, ora, un danzatore professionista della trasmissione è sicuramente diverso: vieni pagato per dimostrare le coreografie e per lavorare con i coreografi, non sono ammessi commenti e giudizi. Ma va bene così: sono esperienze diverse, ma utili a creare un bagaglio che ti porti nella vita.

Rifaresti tutto quello che hai fatto?

Senza alcun dubbio: si! Ogni fase della mia vita e ogni scelta che ho fatto, analizzando ogni singola cosa a posteriori, si è sempre rivelata giusta in quel momento. Stoccarda, Reggio Emilia, Amici ed ora la codirezione della scuola Umbria Ballet sono state, e sono ancora, fondamentali per la mia crescita di danzatore e anche come persona. Bisogna sempre fare tesoro di ciò che la vita ci ha dato e ci continua ad offrire.

E ora la bellissima “avventura” di Umbria Ballet: come sta procedendo?

Sta andando tutto molto bene: siamo tre direttori artistici diversi, con potenzialità differenziate ma servono tutte per creare ottimi prodotti! Le vibrazioni che si sentono sono bellissime, lavoriamo molto bene insieme, oramai siamo quasi una certezza per il comune di Gubbio. Per noi è una scommessa, un impegno che stiamo portando avanti al meglio proprio perché ci crediamo e perché vogliamo che anche in una piccola cittadina umbra la danza possa crescere, svilupparsi e diventare un punto di riferimento per la popolazione, vicina e lontana. È bellissimo poter lavorare qui, le risposte sono positive e per il futuro mi auguro che la attività della scuola continuino e migliorino sempre di più.

Vuoi lanciare un messaggio a chi vuole intraprendere la carriera di danzatore?

Più che ai ragazzi, mi piacerebbe dare una messaggio di speranza a chi, come me, crede che la danza debba sempre e comunque essere rispettata e portata avanti: la danza è speciale, è vita, è talento. Cerchiamo di evitare problemi che ne ostacolino lo sviluppo e la divulgazione perché tutti noi abbiamo bisogno di danza! Cerchiamo di far restare in Italia i danzatori del nostro paese: sono bravi, hanno talento e vogliono sfondare. In un danzatore non manca la voglia: talvolta troppi problemi ne bloccano il desiderio! Quello che mi auguro è che anche piccole realtà come Gubbio possano essere punti di riferimento per chi ama la danza e ne vuole la divulgazione.

Valentina Clemente

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