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Giacomo Molinari: “Sig.ra Fracci la Compagnia Nazionale di Balletto esiste dal 1997!”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Al Giornale della Danza

L’articolo comparso sul vostro giornale nel mese di settembre e riproposto recentemente anche da La Repubblica, mi da modo di tornare su un argomento per me scottante ed attuale, anche se già affrontato.

E nel lontano 2007 proprio con la Sig.ra Fracci nacque una diatriba sull’opportunità, da parte sua, di insistere sulla creazione di una Compagnia Nazionale del Balletto che invece esiste già.

Questo fare “orecchie da mercante” non ci piace, non ci piace ignorare che esistono realtà private che si impegnano ogni giorno – spesso senza alcun tipo di sostegno da parte delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni – per la promozione e la valorizzazione della danza e, in particolare, come la Compagnia Nazionale del Balletto che, da me fondata nel 2002 e mossa da una grande motivazione, lavora per favorire la conoscenza della danza tra il pubblico e nello stesso tempo per creare occasioni di affermazione professionale per i giovani danzatori. La sua mission è quella di conservare, divulgare e promuovere il grande repertorio della danza italiana e per far questo ha alle spalle una storia di dieci anni e l’apporto di numerosi coreografi, direttori, collaboratori e danzatori di grande valore.

Ma la COMPAGNIA NAZIONALE DEL BALLETTO nasce nella mente dei suoi fondatori già nel 1997; fino ad allora e da allora, convoglia e fonde le esperienze professionali dei suoi Direttori Artistici, Giacomo Molinari, Tuccio Rigano e Vinicio Mainini.   Per questo, l’attività della compagnia risale di fatto a diverso tempo prima della sua costituzione, elemento che la fortifica e ne aggiunge valore per l’esperienza e la continuità professionale che esprime.

La volontà che ha animato le linee programmatiche della compagnia è stata quella di  creare una corposa struttura articolata in tre gruppi: la Prima Compagnia di danza classica e neoclassica, la Seconda Compagnia di danza moderna – il Momino’s Dance Theater – e il Repertorio Ensemble o gruppo di sperimentazione.  Lo scopo principale è quello di rivalutare e promuovere il grande repertorio della danza classica e moderna e di incentivare le creazioni di nuovi coreografi, nonché di rappresentare opere in prima assoluta per l’Italia.

Il progetto COMPAGNIA NAZIONALE DEL BALLETTO nasce quindi con il preciso intento di dare finalmente la giusta visibilità alla grande danza italiana, nel suo repertorio e nella sperimentazione, valorizzata dall’esecuzione di giovani danzatori e dalla rielaborazione di opere di repertorio, oltre naturalmente alle nuove creazioni.

Il progetto fu preannunciato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1997 e ufficialmente presentato allo stesso nel 2002. Dall’inizio, il progetto fu condiviso e sostenuto da personaggi importanti, tra i quali il M° Alberto Testa, il più autorevole studioso e critico della danza in Italia che tutti ben conosciamo e stimiamo, che seguì e fu presidente di commissione durante le varie audizioni che furono effettuate a Milano, Roma e Napoli per la formazione del primo corpo di ballo (1997/98), insieme ai Maestri Tuccio Rigano (dal 1970 al 1977 primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma) e Pino Alosa (ora uno dei più richiesti Maitre de Ballet al mondo). Ma l’ambiente della danza, romana e non, conosce bene da tempo la realtà della compagnia, una realtà costituita, concreta, con un proprio statuto, un proprio sito, un marchio registrato che porta il nome del nostro Paese e che garantisce la qualità e la professionalità dei nostri danzatori, che trovano in essa occasioni e alternative professionali che contribuiscono a non far nascere in loro la voglia di “emigrare” per esercitare la propria professione.

In questi dieci anni la compagnia ha effettuato numerosi spettacoli ed è stata presente a manifestazioni e festival importanti: La Versiliana, Feronia, Cassino Arte, Festival dell’Etruria Meridionale, Contaminazioni, Il Vittoriale, Primavera in Provincia ecc. ma sembra che ci sia un “vuoto di memoria”, che alcuni non abbiano coscienza della sua esistenza e della sua attività, nonostante personalmente abbia avuto più di una occasione durante la quale parlare di questo argomento, attraverso la carta stampata e di persona.

In un momento di grande crisi – con la chiusura dei corpi di ballo degli enti lirici e noi seppure ridotti continuiamo a resistere – che non è solo economica ma anche di contenuti politici e sociali che affermino l’importanza della cultura e delle varie forme di arte e di espressione che ci pregiamo di avere nel nostro Paese e che sono tra le più apprezzate nel mondo, mi sembra veramente fuori luogo richiedere fondi a Roma Capitale per la realizzazione di un progetto che esiste già e che dovrebbe essere valorizzato, potenziato e promosso, degno  di ogni attenzione e considerazione perché animato da personaggi illustri e professionalmente validissimi dal punto di vista della coreografia, della direzione artistica e soprattutto della rappresentatività che saprebbe mettere in campo con i giusti mezzi a disposizione, naturalmente senza nulla togliere alla notorietà e alla grande professionalità della signora Fracci.

Il mio motto è “valorizziamo ciò che già esiste”, senza creare qualcosa di nuovo che sarebbe un doppione – sicuramente nel fine e nell’organizzazione – e che comporterebbe un’ennesima frammentazione e un ulteriore dispendio di energie, preziose ora più che mai, in un momento in cui invece la danza si dovrebbe stringere e fare gioco di squadra per raggiungere un fine comune.

Con questo, voglio dire alla Sig.ra Fracci che la Compagnia Nazionale del Balletto è disponibile ad un confronto costruttivo con i suoi intenti e che sarebbe per noi un grande onore oltre che un piacere condividere le energie in un grande progetto per la danza.

Ringrazio il giornaledelladanza.com e il suo valente direttore Sara Zuccari per il grande lavoro profuso per la danza e per l’opportunità di far sentire la mia voce.

Roma, 19 novembre 2012.

 Giacomo Molinari

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