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I Dipartimenti del Teatro alla Scala coinvolti nel “caso anoressia” scendono in campo per spiegare la loro posizione

 

Tiene banco ormai da diversi giorni su tutte le testate giornalistiche il delicato tema dell’anoressia che ha visto coinvolto il Teatro alla Scala di Milano. Le dichiarazioni rilasciate da Maria Francesca Garritano, ballerina solista dell’ente lirico fiore all’occhiello del nostro paese, che ha raccontato di come il problema dell’anoressia colpisca molte ballerine provenienti anche dalla Scala di Milano, hanno portato il Teatro a stabilirne la risoluzione del contratto. Riportiamo di seguito il materiale che gli addetti stampa della Scala hanno rilasciato, in cui chiariscono ufficialmente alcuni punti cruciali di questa vicenda.

La Direzione dell’Accademia Teatro alla Scala – Scuola di Ballo

La Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala effettua ogni anno, all’ingresso dei nuovi allievi, visite mediche (cardiologiche e ortopediche) per verificare l’idoneità dello/a studente a seguire il corso professionale di danza. Durante l’anno scolastico vengono periodicamente effettuati controlli a tutta la popolazione scolastica (circa 200 allievi) e il Servizio Medico Ortopedico è presente due volte la settimana, unitamente alla presenza giornaliera del Fisioterapista. Vi sono poi tre medici specialisti in dietologia a cui la Scuola indirizza gli allievi laddove si ravvisi un problema legato alla nutrizione, intesa dal punta di vista della corretta alimentazione: ciò avviene quando l’allievo/a  ingrassa o dimagrisce per effetto di una dieta non equilibrata, oppure nel caso di aumento di peso dovuto al passaggio in età adolescenziale, ma sempre dal punto vista della corretta ed equilibrata assunzione di carboidrati, proteine e zuccheri per un atleta. Il dietologo viene usato dall’ allievo privatamente proprio perché, in questi sei anni, non abbiamo riscontrato la necessità di inserire uno specialista in dietologia per mancanza di casi critici. I menu per gli allievi, nella mensa della Scuola di ballo, sono pensati per il fabbisogno di un atleta e sono stati decisi in ambito di convenzione con l’azienda fornitrice dei pasti. Dal punto di vista psicologico i ragazzi sono quotidianamente seguiti, all’interno della scuola, dalle assistenti ai minori, che si occupano di fare da tramite con le famiglie (che abitano spesso fuori Milano), di seguirli dal punto di vista scolastico (anche nei rapporti con i professori e la Preside per i permessi) ed essere sempre presenti in occasione di attività extrascolastiche (recite in Teatro, eventi della Scuola di ballo). I professori di danza si occupano, anche, di monitorare che la crescita formativa dell’allievo sia in armonia con lo sviluppo corporeo e psicologico dell’allievo. Tutto il controllo dell’attività della Scuola, intesa come professori, assistenti, consulenti e allievi, viene supervisionato quotidianamente dal Direttore della Scuola di ballo, Maestro Olivieri, che spesso affianca il lavoro del docente in classe. A ciò si unisce il controllo dell’associazione dei genitori, che viene incontrata dal maestro due/tre volte all’anno, e il corso per insegnanti di danza dove, nel modulo di psicopedagogia, vengono analizzate le problematiche legate al cibo, proprio perché non vengano mai sottovalutati, in nessun grado del percorso educativo, questi aspetti della vita quotidiana degli allievi.

Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Alla luce degli ultimi fatti relativi alla querelle Scala-Garritano, episodio che vede l’accavallarsi di innumerevoli dichiarazioni provenienti dai media e da vari esponenti del mondo della danza e della cultura, il Corpo di Ballo ritiene opportuno intervenire nuovamente per spiegare la propria posizione. Quando, pochi giorni prima del debutto della stagione 2011/2012, sono uscite le prime dichiarazioni sull’anoressia, siamo rimasti basiti e amareggiati. Ci siamo sentiti strumentalizzati e il sospetto che ci si trovasse di fronte a un mero sfruttamento del caso costruito ad hoc per fini personali o a uno pseudo-scoop che servisse da traino promozionale al libro della Garritano ha avvelenato ulteriormente la situazione. Data la grave disinformazione che ruota intorno alla vicenda ci sentiamo obbligati a fare un passo indietro, ripartendo da un breve riassunto.  Il giorno 4 dicembre 2011 la Garritano rilascia un’intervista all’Observer, il domenicale del Guardian. I contenuti di tale intervista tracciano un quadro allarmante del Corpo di Ballo. Si legge, infatti, che alla Scala “una ragazza su cinque è anoressica”, che “la stragrande maggioranza delle ballerine (7 su 10) non ha più il flusso mestruale”, che “si gareggia, oltre che per essere la migliore sul palco, anche per chi mangia meno”, “che molte non riescono ad avere figli”. Insomma si parla di allarme alla Scala. Tutto questo non solo è falso ma è anche lesivo per l’immagine della compagnia e dei suoi singoli elementi. Non esiste un’emergenza anoressia e chiunque graviti attorno alla nostra realtà lo sa bene. E’ evidente che abbiamo trovato inaccettabile tale strumentalizzazione e in una lettera scritta alla Direzione chiedevamo di adoperarsi affinché l’immagine del Corpo di Ballo stesso, in particolare quello femminile, venisse difesa e tutelata. Siamo sorpresi di una presa di posizione così drastica da parte dell’Ente, ma non siamo in grado di valutare la situazione nella sua totalità in quanto non siamo a conoscenza delle motivazioni e delle procedure attuate dal Teatro. Allo stesso tempo non ce la sentiamo di appoggiare una campagna contro il Teatro e il mondo della danza in generale, che non condividiamo e di cui ci sentiamo vittime. A leggere certi giornali (e anche alcuni comunicati sindacali interni) sembra ci sia una coraggiosa eroina che lotta solitaria contro un luogo infernale dove molte ragazze soffrono nel silenzio della omertosa complicità di tutti gli altri. Le cose non stanno così, non ci sono paladini né inferni, tutta la vicenda è stata gonfiata da alcuni giornalisti in cerca di facili scoop e dalla superficialità di chi legge. Quando anche in un comunicato sindacale leggiamo cose tipo – chi denuncia l’anoressia viene licenziato –  ci rendiamo conto che il polverone alzato ha raggiunto lo scopo.

Milano, 8 febbraio 2012

                                                                                            Alessandro Di Giacomo 

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