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Jhesus Aponte: vi parlo del mio stile di danze latinoamericane

Jhesus-Aponte

Jhesus Aponte, due volte Campione del Mondo di Salsa, una lunga carriera di ballerino con i più grandi interpreti della musica mondiale, tra cui Michael Jackson, ed una vita intera dedicata alla danza moderna e latin jazz, è oggi un coreografo di qualità internazionale. Proveniente da una famiglia di musicisti, Aponte miscela in danza, jazz, hip hop, swing, salsa, hustle, cha cha cha e rumba, esibendosi nell’ intero repertorio acquisito in anni di studio trascorsi prima nel suo Paese, al Bailos, al New Attitude School, al Dance Machine, al Conservatorio del Balletto di Puertorico, quindi a New York, al Broadway Dance Centre e allo Steps y Eglevsky Ballet. I suoi spettacoli e le sue lezioni, in tecniche di danze latinoamericane dalla tecnica originale, sono seguite in tutto il mondo. 

 

Jhesus Aponte sei nell’olimpo dei grandi ballerini a livello mondiale nel genere latinoamericano. Da dove vogliamo iniziare?

Io mi considero un salsero dalla nascita. Ho iniziato la mia carriera da professionista negli anni novanta ballando e coreografando per diversi artisti latini: da Gilberto Santa Rosa, a Victor Manuelle, al Gran Combo. Ad un certo punto della mia vita mi sono trasferito a New York City dove ho avuto la possibilità di ballare con Michael Jackson, Brian McKnight, Maya Days. Successivamente ho iniziato a sostenere diversi provini per Broadway, mentre a Londra ho preso parte al West End (Broadway Britanico) Murderous Instincts in qualità di coreografo e primo ballerino. Contemporaneamente ho iniziato la mia tourneè come ballerino di Salsa a livello mondiale girando anche dei Film: Il ritmo del Successo, Marcy X.

Sei passato dalla danza moderna e jazz alle danze latinoamericane, perchè?

Sono prestato alla danza caraibica, un po’ alla danza latinoamericana ma, a parte tutto, quello che so del mondo del ballo mi ha portato in seguito a lavorare come coreografo di tanti campioni di questo genere di danza. C’è da dire che ho avuto la possibilità di lavorare al famoso DanceSport, una grande scuola di danza latinoamericana a New York City che, evidentemente, mi ha allargato gli orizzonti artistici dell’ambiente della danza sportiva in generale.

Il tuo stile di ballo in Italia è molto seguito. Come mai?

Sono molto onorato e lieto di sapere che il mio modo di ballare, la mia tecnica di ballo è apprezzata in Italia, così come in altre parti del mondo. Quando ballo lo faccio con il cuore, provo ad essere il più genuino possibile. Sapere che servo di ispirazione per gli altri, specialmente per i giovani e i bambini, mi riempie di felicità.

Come scegli la ballerina per i tuoi spettacoli internazionali?

Scelgo le ballerine durante i miei stages in giro per il mondo, osservando tra le ragazze, oppure quando insegno. A volte ho fatto dei provini, cercando sempre ragazze talentuose per le mie coreografie. Ricordare passi e figure per me è facile, ma per una ballerina che deve partire da zero comprendo che è complicato, ma, d’altronde, a noi ballerini ci aiuta la cosiddetta memoria muscolare.

Ti senti un privilegiato nel dover cambiare così tante città per amore della danza?

Sono portoricano di nascita, cittadino americano e con residenza Italiana. L’Italia e stata la prima nazione ad aprire le porte al mio lavoro internazionale come ballerino. Grazie alla danza ho vissuto a St. Thomas (U.S. Virgin Island), New York City, Londra. Viaggiare per il mondo e vivere nei diversi continenti mi fa crescere come essere umano. Imparare delle diverse culture, imparare la lingua italiana, francese, un po’ di arabo e tedesco, è entusiasmante.

Hai un segreto coreografico da confidaci per quest’anno?

Si, naturalmente un segreto c’è, ed è un altro grande progetto. Ma non lo posso svelare ancora perché è in fase di realizzazione.

Varianti di ballo: cubano, portoricano, americano, tu cosa preferisci?

La Salsa è una sola musica, con diversi stili di ballo. Nel ballo esiste ballare su diversi tempi della musica: sul 1, sul 2, Stile Portoricano, New York Style, Los Angeles style e Cubano. L’allievo impara quasi sempre prima a ballare e poi a capire le differenze musicali. Non vorrei confondere la gente ma è importante scegliere prima quello che piace guardando quello che fa divertire di più e poi iniziare a capire il tempo della musica. Oggi tutti gli stili sono semplificati. La salsa cubana in Europa e stata la prima ad arrivare, quindi già più facilmente identificata dalla gente che doveva apprenderne ogni passo.

Qual è la tua sensazione in merito della salsa in Italia?

In Italia la salsa sta diventando una fabbrica di ballerini di questo genere di danza. Consiglio a coloro che stanno facendo ballare salsa di cercare di creare un proprio stile, non farlo solo perché è una moda. Dicono che la moda passa.

Progetti italiani?

Recentemente sto lavorando con due grandi artisti della musica italiana: Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo. La mia voglia di ballare in tv, e non solo, è una sfida sempre emozionante. Continuo ancora a collaborare con tanti festival, scuole e discoteche in tutta Italia, un paese meraviglioso.

Ti ringrazio per l’intervista, a presto

Grazie Massimiliano per questa intervista che mi fa conoscere anche al tuo pubblico di appassionati lettori di danza che saluto affettuosamente. 

 

Massimiliano Raso 

www.giornaledelladanza.com

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