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L’Arte della danza americana in scena al Teatro dell’Opera

 

Martha Graham, Doris Humphrey, José Limon, Alvin Ailey: quattro grandi coreografi in una serata che, per la prima volta in Italia, unisce in un’antologia unica, L’arte della danza americana, in scena al Teatro dell’Opera di Roma da martedì 6 marzo alle 20.30. Il balletto in un atto Diversion of Angels, su musica di Norman Dello Joio, rappresenta la poetica divagazione sulla bellezza della gioventù di Martha Graham e viene reinterpretato dai coreografi Denise Vale, Peter London, Peggy Lyman. Danzeranno Gaia Straccamore e Damiano Mongelli che si alterneranno con Alessandra Amato e Paolo Mongelli.

Il titolo, che originariamente era Wilderness Stair, è tratto da un poema di Ben Bellitt: la prima rappresentazione del balletto avvenne il 13 agosto 1948 al Palmer Auditorium di New London, in Connecticut. Seguirà Day on Earth di Doris Humphrey, una delle pioniere fondatrici della danza moderna americana, su musica di Aaron Copland. In scena: Paul Dennis nel ruolo dell’Uomo, che si avvicenderà con Alessandro Tiburzi e Riccardo Di Cosmo. Nel ruolo della Donna Alessia Barberini che si alternerà con Claudia Bailetti. La creazione della Humphrey risale al 1947, due anni dopo il suo ritiro dalle scene, quando José Limon le chiese di dirigere la sua compagnia.

Dalla loro unione artistica, che durò fino alla morte di lei nel 1958, é nato un repertorio moderno unico ed un approccio al movimento che ha modellato le successive generazioni di artisti e danzatori. La versione di Day on Earth rimontata all’Opera di Roma porta la firma di Paul Dennis e Sarah Stackhouse, impegnata anche nella ripresa dell’assolo di José Limon, Chaconne, eseguito da Raphael Boumalia nelle recite del 6 e 7 marzo e da Manuel Paruccini nelle recite dell’8, 9 e 10 marzo. In Chaconne, per la prima volta in scena nel 1942, Limon si è ispirato alle danze folkloriche del Messico arricchendole di connotazioni fortemente emotive, ispirate alla musica di Johann Sebastian Bach.

Chiude la serata The River di Alvin Ailey, rimontata da Clifton Brown e Masazumi Chaya: una miscela di danza classica, moderna e jazz sulle note di Duke Ellington, che vede impegnato in scena lo stesso Brown con Gaia Straccamore, insieme al Corpo di Ballo dell’Opera. Nato nel 1970, su commissione dell’American Ballet Theatre, é il frutto della leggendaria collaborazione tra Ailey e Duke Ellington. L’allegoria coreografica di Ailey  esprimere la mutevolezza dell’acqua nel suo viaggio verso il mare in una sorta di celebrazione della nascita, della vita e della rinascita. Sul podio David Levi, che ritorna a dirigere l’Orchestra romana dopo Uno sguardo dal ponte di William Bolcom.

ORARI & INFO

6, 7, 8 e 9 Marzo ore 20.30

10 Marzo ore 18.00

Teatro dell’Opera
Piazza Beniamino Gigli, 7 – Roma

www.operaroma.it

Valentina Clemente

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