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Storia del grande ballerino: Don Lurio il piccoletto della Tv

Don Lurio ballerino e coreografo televisivo e teatrale, nato a New York nel 1927 come Donald Benjamin Lurio (in arte Don Lurio il “piccoletto” del varietà in bianco e nero) entra nelle case degli italiani nel 1957 debuttando in uno show in onda a Torino dal titolo Crociera d’estate di cui a curato le coreografie rimanendoci per circa quaranta anni. Inizia la sua carriera artistica in America come ballerino e aiuto coreografo con Jerome Robbins e Ted Shawn, poi con Roland Petit in Francia; dopo anni di vari spettacoli a Broadway si è trasferito a Parigi, dove apre una scuola di danza.

Importando degli Stati Uniti quel suo stile fatto di danza, velocità e di umorismo, affascinando talmente tanto il pubblico francese che Don diventa il punto di riferimento del varietà e del musical. Ma il suo grande desiderio è scoprire l’Italia tanto che negli anni ’50 prende la sua valigia dei sogni e lascia Parigi. Sin dalle sue prime apparizioni nel nostro paese Don Lurio viene apprezzato dagli italiani e inizia per lui un periodo d’oro pieno di successi: Canzonissima (1959) di Garinei e Giovannini, con Delia Scala, Nino Manfredi e Paolo Panelli; Giardino d’Inverno (1961) varietà condotto dal Quartetto Cetra per la regia di Antonello Falqui; sempre nello stesso anno partecipa al cast di Studio Uno con Mina, Luciano Salce, Paolo Panelli, Walter Chiari, Rita Pavone e le Gemelle Kessler, che interpretavano la sigla del programma “Dadaumpa” motivo che ha ottenuto un immediato successo anche discografico, coreografato da Don Lurio.

Balletto che metteva in risalto le lunghissime gambe delle gemelle le quali rischiavano però di dare scandalo e venivano appositamente nascoste da pesanti calze di lana scure; solo dopo due anni (1963) ed in alcuni filmati dell’epoca si può notare, alle Kessler è stato concesso anche per volontà di Don Lurio di indossare calze di nylon trasparenti che hanno fruttato loro ingaggi pubblicitari da parte di calzifici e un notevole successo televisivo che segna lo stretto sodalizio durato tutta la vita nel trio Kessler – Don Lurio.

Definirlo americano è un po’ improprio vista la sua definitiva residenza in Italia, ritagliandosi in quaranta anni di carriera uno spazio nel cuore degli italiani. A tutti piaceva quel suo modo stentato di parlare che rimane una delle sue più simpatiche caratteristiche. Quelli che lo conoscevano, dicono di lui, era instancabile, un grande professionista, bravo e incredibilmente veloce nell’esecuzione dei passi su ritmi moderni.

Nel 1965 ha curato i balletti di Stasera: Rita! e nel 1967 quelli di Sabato Sera. Nel 1968 è stato il coreografo della commedia musicale La vedova allegra, interpretata da Chaterine Spaak, Jonny Dorelli, Aldo Fabrizi e Bice Valori. Nel 1973 ha lavorato come autore e coreografo per lo spettacolo musicale diretto da Enzo Trapani Hai visto mai? Con la fantastica Lola Falana, soubrette internazionale portata al successo per il suo look e il modo di danzare alla Don Lurio, memorabile il celebre passo a due “Testa spalla baby, one, two, three”, in cui interpretavano uno “sciogli corpo” di una velocità inverosimile.

Il 1985 lo ha visto impegnato nella fascia oraria del pomeriggio nell’ appuntamento quotidiano su Rai uno di Pronto chi gioca?”ideato da Gianni Boncompagni e Giancarlo Magalli e condotto da Enrica Bonaccorti. Nel 1992, ospite in una puntata del programma Partita Doppia condotto da Pippo Baudo ha riproposto insieme alle gemelle Kessler uno spaccato memorabile con le coreografie, del varietà degli anni ’60.

Ha lavorato con tutti: Cyd Carisse, Minnie Minoprio,  Ann Miller, Zizi Jeanmarie, Caterina Valente, Mina, Vittoro De Sica, Delia Scala, Raffaella Carrà, Maurice Chevalier, Sandra Monadini, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Carla Fracci, Heater Parisi, Lorella Cuccarini.

Non si stancava mai si alzava ogni giorno alle 7.00, dipingeva fino alle 11.00 e passava tutto il giorno a lavorare per i suoi progetti futuri, impegni e progetti artistici.

Infatti la sua seconda passione è stata la pittura, i suoi quadri e le sue ceramiche sono state esposte a Milano, Roma e Venezia all’interno di prestigiosi edifici. Giovanissimo frequenta la Hing School of Music and Art ad Harem e l’Accademia d’Arte Grand Chamier a Parigi. E infine don Lurio ha scritto anche due libri tra cui un’ appassionata biografia. Davvero un artista a 160 gradi. Muore a Roma il 26 gennaio del 2003, lasciando come testamento di istituire una borsa di studio, per giovani danzatori, a suo nome per l‘Accademia Nazionale di Danza.

Una volta Don Lurio disse: “Senza invito sono entrato nelle vostre case più di quaranta anni fa e sono rimasto sempre là”. E la sua è stata una presenza sicuramente gradita che rimarrà sempre nei nostri ricordi ma soprattutto nei nostri cuori.

Sara Zuccari

Direttore del www.giornaledelladanza.com

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