La storia della nascita dei balletti russi è immensa, si sa, ma ripercorrendola si possono individuare i punti fondamentali, riconducibili ad alcuni nomi a noi familiari: Nijinsky, Stravinskij, Bakst, Diaghilev e molti altri.
Tutto è racchiuso nella nuova edizione del libro del 1936 intitolato “The birth of ballet russes” di Peter Lieven e pubblicata recentemente per Noverre Press.
Lieven, riveste un ruolo di particolare importanza, perché oltre a descrivere l’esordio dei balletti russi, ci fornice una chiara visone di ciò che accadeva dietro i sorrisi dei ballerini.
Tutto ha inizio nel 1909 quando, sotto la direzione di Serge Diaghilev, nasce la prima compagnia dei balletti russi. Stabilitasi inizialmente a Parigi, si sposta poi a Monte Carlo, e il successo è immediato.
Dopo alcune esibizioni verranno alla luce grandi nomi che faranno la storia di questa compagnia, come George Blanchine, Alicia Markova e Vaslav Nijinsky.
In seguito alla morte di Diaghilev, avvenuta nel 1929, inizialmente i ballerini rimasero senza lavoro.
Successivamente la compagnia riprese il suo percorso con il nome di “Balletti russi di Monte Carlo” .
Ancora oggi i balletti russi sono ricordati per il loro impegno coerente di ordine e chiarezza, per le linee nette e precise, che riconducono a quel genere classico puro per eccellenza.
Antonia Nedelcu