“Napoli, o il pescatore e la sua sposa” è un balletto in tre atti su coreografia di August Bournonville con musica composta da Niels W. Gade, Hans Christian Lumbye, Edvard Helsted, Holger Simon Paulli. Fu rappresentato per la prima volta al Teatro Reale di Copenaghen il 29 marzo 1842 con interpreti principali Auguste Burnonville nel ruolo protagonista di Gennaro e Caroline Fjeldsted nel ruolo principale di Teresina. Persuaso dal suo amico Hans Christian Andersen a viaggiare per l’Italia, Bournonville è stato ispirato a recarsi Napoli, e così è nato questo balletto tipicamente romantico ma al contempo capace di manifestare una moltitudine di colori tra atmosfere vivaci e pittoresche ispirate ai suoi vibranti abitanti. Nel balletto si rispecchiano elementi caratteristici dell’epoca coreutica in cui è nato: l’interesse per la vita della gente comune, l’importanza data alla trama, la danza usata come tramite espressivo per narrare al meglio la storia. Dalla scena di apertura del mercato al trionfante e romantico tableau finale, “Napoli” è da sempre un’esperienza teatrale e tersicorea ricca di sfumature. È considerato tra i balletti più famosi di Bournonville e nonostante oggi ne venga rappresentato solitamente solo il terzo atto (variazione dei solisti) la versione integrale del balletto fa ...
Read More »Storia e Cultura
Il Mandarino Meraviglioso: storia, personaggi, curiosità e trama
La pantomima in un atto composta composta da Béla Bartók tra il 1918 e il 1919 è basata su un racconto scritto da Melchior Lengyel. La prima esecuzione avvenne il 27 novembre 1926 all’Opernhaus di Colonia (Germania) con regia, scenografia, costumi di Hans Strobach e, come interpreti, Ernst Zeiller (Mandarino), Wilma Aug (ragazza), Hans Robert (vecchio cavaliere), Helmut Zehnpfenning (giovane), Josef Horn, Hans Salomon, Josef Weiser (tre malviventi). La versione originale della partitura era affidata all’azione mimica con ampi segmenti musicali in forma recitativa per restituire in toto la messa in atto. Le riletture successive hanno condotto la partitura ad una forma nettamente più sinfonica. Il debutto scatenò una sommossa e una palpabile insofferenza tanto che Bartók non ebbe mai più l’occasione di vedere la sua creazione in scena. La trama è ambientata nella periferia di una metropoli dove tre malviventi costringono una ragazza ad adescare uomini, da una finestra, per poi aggredirli e derubarli una volta entrati nella stanza. Il primo a cadere nel tranello è un anziano nobile decaduto che rivolge alla giovane grottesche avances; non avendo denaro viene subito liquidato dai tre che lo gettano dalla finestra dopo avergli rubato i pochi spiccioli dalle tasche. Arriva poi ...
Read More »La Bayadére: storia, personaggi, curiosità e trama
“La Bayadére” ovvero “la danzatrice del tempio” catalogato come “balletto-sinfonico” è uno di quei titoli che incarnano appieno la concezione della danza classica e della sua disarmante purezza grazie ad un racconto epico di amore e vendetta divina. Ambientato nell’antica India, indica un altrove dove l’esotismo si tramuta in un riflesso culturale che mira ad esaltare e ad imitare usi, forme, suggestioni e misteri di paesi lontani. Questo tema era particolarmente in voga nell’arte del balletto intorno al XIX secolo. Nel 1838 una compagnia di danzatori indiani fece tappa a Parigi con autentiche bayadere (termine coniato dagli occidentali – in special modo dai viaggiatori – in riferimento alle danzatrici indiane che si esibivano in feste e cerimonie religiose e profane) e l’interesse per l’esotico aumentò confermando il fascino delle genti europee nei riguardi dell’Oriente. Il balletto “La Bayadère” nella sua forma originale si dipana in quattro atti su musica di Léon Minkus e coreografia di Marius Petipa il quale si lasciò ispirare da più fattori: sicuramente dalle cronache lette sulla stampa nel 1875 a proposito della visita del Principe di Galles in India, senza tralasciare la suggestione tratta dal balletto “Sakountala” di suo fratello Lucien su libretto di Théophile Gauthier ...
Read More »Cenerentola: storia, personaggi, curiosità e trama
Un racconto intramontabile di splendore e romanticismo, senza tempo. Il balletto “Cenerentola” in tre atti con musica di Sergej Prokof’ev, venne scritto tra il 1940 e il 1944. La coreografia originale era firmata da Rostislav Zakharov (coreografo russo, ballerino, direttore d’opera e professore all’Accademia delle Arti a Mosca); il libretto a cura di Nikolaj Volkov era ratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault. La rappresentazione per problemi organizzativi del Teatro venne spostato all’anno successivo. Precisamente vide la luce il 22 novembre 1945 al Teatro Bol’šoj di Mosca con le scene di Pëtr Villjams e l’orchestra diretta da Yuri Fayer; interprete principale fu la grande prima ballerina Ol’ga Lepešinskaja che si alternò nel ruolo della protagonista con un’altra straordinaria interprete, Galina Ulanova. Il successo fu immediato. Nel 1946, il Teatro Kirov di San Pietroburgo portò in scena la versione di “Cenerentola” ideata da Konstantin Sergeyev (ballerino e coreografo sovietico) che si calò anche nel ruolo del Principe, con protagonista femminile la prodigiosa Natalija Dudinskaja che fu una delle più grandi danzatrici dell’epoca sovietica, altrettanto prestigiosa come insegnante. Prokofiev considerava la favola “essenzialmente come la cornice per una rappresentazione di autentici esseri umani con le loro passioni e le loro debolezze, ...
Read More »L’ispiratrice del balletto “La Camargo”, diva del ‘700
“La Camargo” è un balletto pantomima in tre atti e nove scene con due divertissement su coreografia di Marius Petipa e musica di Ludwig Minkus. Il libretto venne scritto da Henri Vernoy de Saint-Georges nel 1864 per la danzatrice Maria Surovichshkova-Petipa nel ruolo di Marie Camargo, ma il balletto prese vita solo nel 1872 a beneficio della danzatrice tedesca Adèle Grantzow. La trama narra un fatto realmente accaduto alla virtuosa prima ballerina Marie Camargo e a sua sorella Madeleine le quali vennero rapite dal Conte de Melun e condotte presso il nobile Palazzo per un intrigo sentimentale. Il balletto andò in scena in prima assoluta nel dicembre del 1872 al Teatro imperiale Bolshoi Kamenny di San Pietroburgo (in seguito demolito per lasciare posto alla costruzione del Conservatorio Rimski-Korsakov) con protagonisti Adèle Grantzow (Marie Camargo), Alexandra Virginia (Madeleine Camargo), Lev Ivanov (Vestris, il Maître de Ballet ) e Timofei Stukolkin (conte de Melun). In seguito la coreografia fu ripresa da Lev Ivanov per il Balletto Imperiale con interprete la prima ballerina assoluta Pierina Legnani al Teatro Mariinsky nel 1901 per una serata d’onore e di beneficenza che vedeva l’addio alle scene russe della danzatrice milanese che si era formata alla Scuola ...
Read More »Storici balletti ad oggi scomparsi dalle scene
LA PÉRI: è da considerare in quel genere definito “ballo fantastico”. Fu creato in due atti e tre scene da Jean Coralli sulla partitura musicale di Johann Friedrich Franz Burgmüller e libretto di Théophile Gautier e Jean Coralli. La prima andò in scena nel 1843 al Théâtre de l’Opéra (Salle Le Peletier) di Parigi con Carlotta Grisi (1819-1899) al fianco di Marius Petipa nel ruolo di Achmet, dello stesso Coralli nel ruolo del Marchand d’Esclaves, di J.B. Barret (Roucem) e Delphine Marquet (Nourmanhal). Il debutto al Palais Garnier dell’Opéra vide la luce nel 1931, in occasione di un gala benefico con la coreografia di Léo Staats, interpreti C. Bos e Serge Peretti. La trama racconta del principe Iskender, a cui era stata predetta una fine molto vicina, stanco della sua esistenza e desideroso di vivere con rinnovato spirito, va alla ricerca del Fiore dell’eterna giovinezza; arrivato ai confini della Terra incontra una Péri addormentata e si accorge che il Fiore è fra le sue mani. Il principe ruba il Fiore, ma si lascia incantare dalla bellezza della Péri. Quando si risveglia la fata inizia a danzare in modo voluttuoso con l’intento di sedurre Iskender e riprendere il Fiore, senza il ...
Read More »Balletti nell’arte coreografica: L’Après-midi d’un faune
Comunemente tradotto nella nostra lingua con “Il pomeriggio di un fauno” nasce dall’idea di Vaclav Fomič Nijinsky (con l’aiuto di sua sorella Bronislava Nijinska) a beneficio dei “Ballets Russes” di Sergej Diaghilev, con interprete lo stesso Nijinsky nel ruolo del fauno e Lydia Nelidova nel ruolo della Ninfa principale con le ninfe Leokadia Klementowicz, Henryka Majcherska, Kazimiera Kopycinska, Lubov Tchernicheva, Helena Staszko e Bronislava Nijinska. Andato in scena al Théâtre du Chatelet di Parigi nel maggio 1912 su partitura musicale di Claude Debussy (Prélude à l’après-midi d’un faune) con la direzione d’orchestra di Pierre Monteux, e le scenografie a cura di Léon Bakst, il quale riuscì a riprodurre quell’idea di simbolismo e modernità. Per il balletto Nijinsky prese spunto dalla poesia di Stéphane Mallarmé che racconta le esperienze sensuali ed erotiche di un fauno (metà uomo e metà animale) come fosse un sogno in una visione mitologica. Infatti Nijinsky si lasciò influenzare dai bassorilievi della Grecia arcaica con figurazioni frontali o di profilo segnatamente spigolose ed angolari, con l’aggiunta mimica di un amplesso sessuale. Il balletto di dodici minuti richiese una novantina di prove perché i movimenti erano del tutto innaturali ed inusuali per le estetiche della danza applicate fino a ...
Read More »Storici balletti nell’arte coreografica: Paquita
Il coreografo Joseph Mazilier ha presentato la prima versione di “Paquita” nell’aprile 1846 a Parigi come un’opera tipica dell’estetica del balletto romantico francese. “Paquita” fu presto trasportato a San Pietroburgo nientemeno che da Marius Petipa che estese e rinnovò il pezzo in modo significativo per elevarlo al pari dei classici. Il presente titolo vede la luce in due atti e tre scene in forma di balletto-pantomima, presso il Théâtre de l’Opéra (Salle Le Peletier) a Parigi su coreografia di Joseph Mazilier e partitura musicale di Edouard Deldevez, con la celebre ballerina romantica di formazione scaligera Carlotta Grisi (vero nome Caronne Adele Giuseppina Maria Grisi, cugina del mezzosoprano Giuditta Grisi e del soprano Giulia Grisi), il ballerino Joseph-Lucien Petipa (fratello del coreografo per eccellenza Marius) e Adèle Dumilâtre (ballerina francese, famosa ai tempi del balletto romantico). Nel 1847, ben appunto Petipa, propone il balletto al pubblico russo, portandolo in scena a San Pietroburgo con la danzatrice Yelena Andreyonova per poi rimontarlo nel 1881 in una nuova veste con aggiunte musicali del compositore Ludwig Minkus (Pas de Trois, Grand Pas Classique, Mazurca dei bambini, Polonaise). È ambientato in Spagna nel periodo dell’occupazione napoleonica e l’eroina è Paquita, una gitana che in realtà ...
Read More »Balletti nell’arte coreografica: La Sylphide
“La Syplhide” è il primo balletto danzato interamente sulle punte. Il tutù ha dato vita ad uno stile che ha contrassegnato l’arte coreutica per più di un secolo, e continua ancora oggi a definire al meglio il tradizionale canone della ballerina classica accademica. Questo costume fu creato da Eugène Lamy. Con l’introduzione del tutù “La Sylphide” diventa il capostipite dei “ballets blancs” segnando in assoluto lo stile Romantico, nel quale dominano personaggi fantastici ed eterei, portati in scena ben appunto con i costumi bianchi in tulle. Il libretto reca la firma di Adolphe Nourrit e, nella prima versione la musica fu composta da Jean Schneitzhöeffer, su coreografia di Filippo Taglioni. Il balletto condensa tutta la poesia tipica del “movimento romantico” nato nella prima metà del XIX secolo che influenzò l’arte, la letteratura, la musica e naturalmente l’arte di Tersicore. James, un contadino scozzese, sta per sposare una contadina che si chiama Effie. Una Silfide, uno spirito alato dei boschi, si innamora di lui il giorno del matrimonio. Si rende visibile a James che si innamora a sua volta di lei e cerca di trattenerla, ma lei sfugge attraverso il camino. Entrano numerosi amici, la sua fidanzata, e la madre di ...
Read More »Balletti nell’arte coreografica: Spartacus
“Spartacus” è sicuramente da annoverare tra gli ultimi grandi balletti di matrice sovietica, erede della grande tradizione russa. La musica venne creata dal compositore Aram Il’ič Chačaturjan il quale ebbe modo di scrivere altre partiture per l’arte del balletto, come “Happiness” (1939) e “Gayane” (1942) che include la popolare “Sabre Dance”. “Spartacus” è stato portato in scena al debutto nel 1956, mentre la composizione che valse a Chačaturjan il “Premio Lenin” risale al 1954. Fu rappresentato il 27 dicembre a Leningrado con la compagnia del Kirov sulla coreografia di Leonid Yakobson senza ottenere significativi consensi. Il libretto porta la firma del drammaturgo Nikolai Volkov ed è basato sull’omonimo romanzo storico di grandissimo successo del 1873 scritto da Raffaello Giovagnoli che narra le gesta dello schiavo ribelle, ambientate nel primo secolo avanti Cristo. Spartaco fu il più celebre gladiatore romano, separato dall’amore della sua vita e costretto a vivere come schiavo nell’arena in cui doveva combattere per sopravvivere, sedotto dal potere e tormentato dalla vendetta. La prima rappresentazione del balletto al Teatro Bol’šoj di Mosca risale al 1958 con la coreografia di Igor Moiseev e la partecipazione straordinaria di Maja Plisetskaja: questa volta riscosse successo. Ma quella che le ha dato ...
Read More »