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Mario Brunello e Virgilio Sieni insieme per una dedica alla musica di Ezio Bosso

  Lunedì 29 luglio alle 21.20 al Teatro al Castello “Tito Gobbi” a Bassano del Grappa, va in scena Un amico – omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso, uno spettacolo che vede insieme per la prima volta il musicista Mario Brunello e il coreografo Virgilio Sieni. Un evento inserito nel cartellone di Operaestate Festival, il ricco programma estivo promosso dal Comune di Bassano, e realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura, la Regione del Veneto e la rete delle aziende inserite nel club Amici del Festival.    Una serata speciale, che intreccia danza e musica per omaggiare Ezio Bosso, musicista straordinario scomparso prematuramente nel 2020. In scena i danzatori della compagnia di Virgilio Sieni Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Valentina Squarzoni, Linda Vinattieri, danzeranno sulle musiche di Pärt, Cage, Bach, Messiaen e Bosso, eseguite da Mario Brunello al violoncello e da Maria Semeraro al pianoforte.   Una produzione che mette insieme Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Ravenna Festival, Opera Estate Festival Veneto, Settimane musicali di Stresa, Festival Internazionale e Con la collaborazione di Antiruggine.    Una dedica all’amico e al suo mondo musicale, è questo l’intento con cui il violoncellista Mario Brunello, insieme ...

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Le sette abilità del danzatore

  Per diventare un ballerino completo, anche a livello amatoriale, occorre molto di più del talento. I ballerini che dimostrano di possedere determinate caratteristiche saranno in grado di raggiungere il loro pieno potenziale. In questo modo, genereranno un impatto positivo sul pubblico e daranno un senso al loro duro lavoro. Ecco le sette abilità che un danzatore deve possedere. Passione e dedizione. Il vero ballerino è guidato da un’intensa passione che alimenta il suo impegno instancabile. L’amore per la danza lo spinge a superare gli ostacoli, a sopportare sacrifici e a fare tutto il necessario per dare il suo meglio. Tecnica, disciplina e atleticità. Qualsiasi sia lo stile scelto, il ballerino deve padroneggiare le tecniche, deve avere equilibrio, forza e destrezza fisica. Inoltre deve avere musicalità, coordinazione, dinamica e controllo del corpo. Creatività. Il danzatore deve possedere capacità artistiche e creatività che gli permettono di esprimersi attraverso il movimento. Deve essere in grado di conferire sfumature alle sue interpretazioni e deve esplorare la sua immaginazione con esercizi di improvvisazione che sono molto meno semplici di quanto possa apparire. Richiedono un profondo ascolto di sé e la capacità di lasciarsi andare senza giudicarsi. Coltivare la creatività dunque permette al ballerino di ...

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Grande successo per il Ballo del Teatro dell’Opera di Roma a Barcellona con il Lago di Pech

È stato un grande successo il debutto assoluto del Teatro dell’Opera di Roma al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, registrando il tutto esaurito i 2.200 posti del Liceu per tutte e cinque le serate e grandi ovazione di pubblico. Una tournée impegnativa, con cinque serate, dal 19 al 23 luglio, e con un titolo imponente come il Lago dei cigni che in questa produzione vede in scena oltre 70 ballerini. Benjamin Pech ha creato questa originale versione de Il lago dei cigni nel 2018, ripresa sempre al Costanzi nella stagione 2019/20 e poi al Circo Massimo nel 2021. Il coreografo, già étoile dell’Opéra di Parigi e oggi assistente alla direzione del Ballo dell’Opera di Roma, pur rimanendo molto fedele al libretto immaginato da Petipa, ha costruito una propria rilettura drammaturgica: “Il tradizionale stregone von Rothbart – spiega Pech – non è rappresentato. È Benno ad acquisire i tratti di quel personaggio. L’amico del Principe dalla fedeltà incrollabile diventa un essere doppio, geloso e avido di potere, manipola Siegfried durante l’intero balletto. Nel terzo atto il Principe ha perso per sempre il suo amore ed è stato tradito dal suo amico, eppure decide di perdonarlo trasformandosi in un eroe ferito. Nel finale che ho immaginato non ...

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Biennale Danza 2024, consegnati i Leoni a Caprioli e Harrell

Sono stati consegnati nel corso della cerimonia a Ca’ Giustinian i due principali premi della 18esima edizione del Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia. Intitolata “We Humans”, la Biennale Danza è diretta per il quarto anno da Wayne McGregor, e ha visto l’assegnazione del Leone d’oro alla carriera a Cristina Caprioli, danzatrice, coreografa, teorica sperimentale, accademica e curatrice italiana, ma da anni basata a Stoccolma, che con i suoi lavori esprime un’idea di coreografia come “discorso critico in continuo movimento”, in cui l’atto creativo non è mai disgiunto dalla riflessione. “È strabiliante – ha detto Caprioli ad askanes – sono ancora sotto choc, me lo hanno detto mesi fa, ma ancora con lo capisco, però sono molto felice e molto onorata”. Il Leone d’argento è andato invece al coreografo statunitense Trajal Harrell, che ha portato le sue creazioni tanto in luoghi d’arte come in festival e teatri, fra cui MoMA, Stedelijk Museum, Biennale di San Paolo, Biennale di Gwangju, Festival di Avignone, The Kitchen di New York. Tra i temi forti del suo lavoro la ricerca di un senso profondo di comunione, anche con il pubblico. “È stata una grande sorpresa – ha ammesso Harrell – sono ...

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Balletti nell’arte coreografica: La Bella Addormentata

“La bella addormentata”, nota anche come “La bella addormentata nel bosco” è una fiaba europea ispirata a quella di Giambattista Basile, viene ricordata soprattutto nella versione dei fratelli Grimm e in particolare in quella di Charles Perrault. Nell’arte tersicorea, il balletto è il secondo per cronologia di composizione, dei tre composti da Pëtr Il’ič Čajkovskij (per cui delineò la musica in soli quaranta giorni). Il libretto fu scritto dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevoložskij, la coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 15 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ed ebbe successo fin da subito. Marie Petipa, figlia del coreografo Marius, danzò al debutto il ruolo della Fata dei Lillà (inizialmente il ruolo era mimico; dal 1922 si trasformò sulle punte), Varvara Nikitina (la Principessa Florina), il padre della celebre prima ballerina assoluta Matil’da Feliksovna Kšesinskaja, Felix Kschessinsky (Re Florestan), Giuseppina Cecchetti (La regina), Timofei Stukolkin (Catalabutte), Pavel Gerdt (Principe Desiré). La prova generale avvenne alla presenza dello zar Alessandro III che si complimentò con l’autore. La direzione orchestrale fu di Riccardo Drigo, protagonista la milanese Carlotta Brianza (Aurora) che si formò alla Scuola di Ballo della Scala. “La bella ...

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La danza modifica lo stato mentale e potenzia le funzioni cognitive

Quando si danza si entra in uno stato mentale diverso. La danza crea una connessione mente-corpo speciale e unica e permette di integrare pensieri ed emozioni con il movimento fisico, senza soluzione di continuità. La danza inoltre  fornisce un contesto sicuro in cui lasciar ‘andare le cose’, sfogare, conoscersi e ritrovarsi. Tutto ciò pone le basi per una reale consapevolezza di se stessi. Muovendoci modifichiamo l’equilibrio chimico ormonale del nostro corpo e l’umore cambia. Il focus mentale si sposta, le prospettive si ampliano, e la visione della realtà si allarga e arricchisce. Quando il movimento è inserito in una struttura codificata che include consapevolezza, alcune parti della nostra mente diventano più facilmente accessibili. Il danzatore viene assorbito nel momento, orientato al presente, migliorano la capacità creativa e gli stati auto-coscienza e resilienza. Da qui inizia un processo di conoscenza del pieno potenziale psico-fisico. Praticando la danza, ci si lascia guidare dal corpo, dal respiro, dall’impulso, dallo slancio e dalla musica. Aumentano le abilità immaginative, improvvisative e creative e la capacità di entrare in risonanza con l’ambiente che ci circonda. Questo specialissimo ‘passo a due’ mente/corpo implementa lo sviluppo intellettivo, aiuta a gestire meglio le relazioni con noi stessi e di conseguenza con gli ...

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Balletti nell’arte coreografica: Spartacus

“Spartacus” è sicuramente da annoverare tra gli ultimi grandi balletti di matrice sovietica, erede della grande tradizione russa. La musica venne creata dal compositore Aram Il’ič Chačaturjan il quale ebbe modo di scrivere altre partiture per l’arte del balletto, come “Happiness” (1939) e “Gayane” (1942) che include la popolare “Sabre Dance”. “Spartacus” è stato portato in scena al debutto nel 1956, mentre la composizione che valse a Chačaturjan il “Premio Lenin” risale al 1954.  Fu rappresentato il 27 dicembre a Leningrado con la compagnia del Kirov sulla coreografia di Leonid Yakobson senza ottenere significativi consensi. Il libretto porta la firma del drammaturgo Nikolai Volkov ed è basato sull’omonimo romanzo storico di grandissimo successo del 1873 scritto da Raffaello Giovagnoli che narra le gesta dello schiavo ribelle, ambientate nel primo secolo avanti Cristo. Spartaco fu il più celebre gladiatore romano, separato dall’amore della sua vita e costretto a vivere come schiavo nell’arena in cui doveva combattere per sopravvivere, sedotto dal potere e tormentato dalla vendetta. La prima rappresentazione del balletto al Teatro Bol’šoj di Mosca risale al 1958 con la coreografia di Igor Moiseev e la partecipazione straordinaria di Maja Plisetskaja: questa volta riscosse successo. Ma quella che le ha dato ...

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Accademia Nazionale di Danza al via la XXII edizione del Premio Roma Danza

Giunge alla sua  XXII edizione il Premio Roma Danza, organizzato dall’Accademia Nazionale di Danza   quest’anno rivolto al talento coreografico. Al via dal 14 al 19 luglio 2024 il concorso hospitato nel suggestivo del Teatro Grande con vista sul Palatino romano. Uno spazio unico per una kermesse volta a presentare nuovi e promettenti “autori della danza” da tutto il mondo: il concorso – sostenuto dal MIC – Ministero della Cultura, MUR – Ministero Università e Ricerca, da Fondazione Cuomo, Fondazione Accademia Nazionale di Danza e patrocinato da Roma Capitale  – quest’anno è dedicato infatti alla Coreografia e alla Videodanza, la prima sezione destinata allo spettacolo dal vivo e divisa nelle categorie Assoli e Gruppi, la seconda rivolta invece ad autori, registi e videomaker e divisa nelle categorie Dance Movie e SmARTphone Dance. Un’occasione unica in Italia, una vetrina per intercettare nuove promesse della coreografia provenienti da tutto il mondo, sotto lo sguardo di una giuria composta come di consueto da nomi di alto profilo internazionale. Per il 2024 la sezione Coreografia vanta la presenza di Tobias Ehinger (direttore generale del Theater Dortmund) e presidente della giuria, Beate Vollack (direttrice del corpo di ballo del Théâtre National du Capitol de Toulouse), Roberto Scafati (coreografo e direttore artistico del Theater Trier), Carlos Manuel Prado (direttore della Companhia Nacional de Bailado) e Stefano Tomassini (critico e docente di studi coreografici e di danza); mentre ...

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Danzatori e pubblico: empatia cinestetica e autenticità

  Perché la performance artistica non verbale insita nella danza è così potente? Il concetto di empatia cinestesica è una parte della risposta a questa domanda. L’empatia cinestesica riguarda la capacità di porsi nello stato d’animo di un altro essere umano osservandone i movimenti. Si riferisce alla condivisione dei sentimenti di un’altra persona come risultato della percezione dei suoi gesti. Pertanto, la pratica e la visione della danza possono essere utilizzate come strumenti per incrementare ed esercitare la propria capacità empatica. Osservare un danzatore ballare è un’opportunità per notare come emozioni e pensieri danzino tra loro, come si intreccino intorno alle curve e alle linee della sua fisicità e al suo movimento. Assistendo a una performance, il cervello dello spettatore mette in moto i neuroni specchio che si attivano anche nel ballerino. Nasce un’esperienza emotiva simile sia per il danzatore sia per il pubblico che prova il brivido del movimento dalla sua poltrona in platea. La danza così vissuta diventa quindi un modo per mettersi nei panni degli altri, ripetutamente, rapidamente e profondamente. La seconda risposta alla domanda iniziale riguarda come il ballerino percepisce se stesso e il modo in cui danza. Se i suoi movimenti sono veri e sentiti, ...

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Balletti nell’arte coreografica: Boléro

Nel 1928 il compositore Maurice Ravel compose la partitura del “Boléro” per la “Compagnia Ida Rubinstein”. La prima assoluta avvenne nel novembre del 1928 presso l’Opéra di Parigi su coreografia di Bronislava Nijinska con le scene e i costumi firmati da Alexandre Benois. In scena Ida Rubinstein, Anatole Viltzak, Alexis Dolinoff, Eugene Lapitzky, Tomi Ungerer. In seguito questa creazione venne ricostruita con l’aiuto di Hillary Mitchell dalla “Maris Liepa Charitable Foundation” per il progetto “Les Saison Russes” con la regia di Andris Liepa. Altre numerose versioni sulla musica di Ravel hanno poi visto la luce. Il balletto entrò nel repertorio dell’Opéra il 31 dicembre del 1941 con la coreografia di Serge Lifar, scene e costumi disegnati da Léon Leyritz, con interpreti Suzanne Lorcia (Marilèna), Serge Lifar (Torero) e Serge Peretti (Spontano), ripreso nel 1947 con Espanita Cortez, José Estrada e Michel Renault. All’Opéra-Comique di Parigi nel giugno del 1932 la compagnia dei “Ballets Russes” propose il titolo con le scene e i costumi di Natal’ja Gončarova su coreografia di Bronislava Nijinska. In scena la stessa Bronislava insieme ad Anatole Wilsak, Tadéo Slawinsky e Igor Schwezoff. La storia si svolge in una taverna della Andalusia dove una giovane gitana danza sopra ...

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