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Allo Specchio

La prima ballerina Marianna Suriano “allo specchio”

Il balletto classico preferito? “Il lago dei cigni”. Il balletto contemporaneo prediletto? Mi piace il lavoro di David Dawson. Il Teatro del cuore? Il Bolshoi di Mosca. Un romanzo da trasformare in balletto? “L’amore ai tempi del colera”. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? “Anastasia”. Il costume di scena indossato che hai preferito? I tutù di Aurora. Quale colore associ alla danza? Rosa cipria. Che profumo ha la danza? Della pece, del dietro le quinte che ha una fragranza tutta sua che non si può spiegare a parole. La musica più bella scritta per balletto? “Il lago dei cigni” e “Lo Schiaccianoci”. Il film di danza irrinunciabile? “Il ritmo del successo”. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Sylvie Guillem e Mikhail Baryshnikov. Il tuo “passo di danza” preferito? Mi piacciono molto gli “adagi”. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? La principessa Aurora… perché ha un lieto fine! Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Balanchine, Forsythe hanno fatto delle coreografie che reputo molto interessanti. Ma ognuno a modo suo ha dato un grande contributo alla danza e alla sperimentazione di essa. ...

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Il coreografo Giuliano Peparini “allo specchio”

Il balletto classico preferito? “Les Sylphides”. Il balletto contemporaneo prediletto? “Le Jeune homme et la mort”. Il Teatro del cuore? Mariinsky di San Pietroburgo. Un romanzo da trasformare in balletto? “Il conte di Montecristo”. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? “The Parfume” (che è anche un romanzo). Il costume di scena indossato che hai preferito? La salopette del “Jeune Homme” nel balletto di Roland Petit “Le Jeune Homme et la mort”. Quale colore associ alla danza? L’azzurro cielo. Che profumo ha la danza? Il profumo della primavera a Kyoto. La musica più bella scritta per balletto? “Romeo e Giulietta” di Prokofiev. Il film di danza irrinunciabile? “Due vite una svolta”. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Serge Lifar e Margot Fonteyn. Il tuo “passo di danza” preferito? Doppio saut de basque. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Sono quasi tutte tragedie e spesso i ruoli maschili non sono personaggi che mi corrispondono nella vita reale. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Roland Petit e Mats Ek. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie. Tre parole per descrivere la ...

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Il primo ballerino Angelo Greco “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Don Quixote. Il balletto contemporaneo prediletto? “Petite Mort” di Jiří Kylián. Il Teatro del cuore? War Memorial Opera House San Francisco. Un romanzo da trasformare in balletto? “Via col vento”. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? “Funny girl”. Il costume di scena indossato che hai preferito? Tutti i costumi indossati nel balletto “Romeo e Giulietta”. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Ha un profumo delicato. La musica più bella scritta per balletto? Tchaikovsky “Swan Lake”. Il film di danza irrinunciabile? “Billy Elliot”. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Mikhail Baryshnikov, Carla Fracci. Il tuo “passo di danza” preferito? Saut de basque. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Romeo. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Kenneth MacMillan. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Le direi Grazie. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Amore, dedizione, coraggio. Come ti vedi oggi allo specchio? Mi vedo sempre uguale, solo un po’ invecchiato… ma con tanta voglia di fare! Michele Olivieri Foto di © Chris Hardy www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Jacopo Tissi grande orgoglio italiano, una stella in Russia [ESCLUSIVA]

Jacopo Tissi Il Futuro della danza italiana. Il giovane Jacopo Tissi (Classe 1995) nasce a Landriano (Pavia),  è sicuramente l’erede naturale del mostro sacro della danza italiana e internazionale Roberto Bolle. Si è formato all’Accademia della Scala dove ha subito dimostrato di essere un vero fuoriclasse.  Durante la stagione 2014/15 ha ballato con il Balletto di Stato di Vienna sotto la direzione di Manuel Legris, nella stagione 2015/16 è entrato a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala sotto la direzione di Makhar Vaziev, avendo come repetiteurs Vladimir Derevianko e Olga Chenchikova. Attualmente è Primo Solista nel Corpo di Ballo del Teatro Boslhoi di Mosca. – INTERVISTA ESCLUSIVA   Jacopo, tu parti da Landriano, un piccolo centro vicino a Pavia.  Come ti sei avvicinato alla danza o meglio come la danza è venuta a bussare alla porta di casa tua? Diciamo all’incirca a 5 anni, forse perché ho anche i primi ricordi più chiari.  Ballavo sempre quando mettevano la musica, mi piaceva ballare e anche esibirmi , ovviamente la mia danza non aveva una direzione già precisa, però la danza classica mi ha catturato, anche dal televisore di casa. Quando ho visto il balletto classico per la prima volta in tv ho chiesto ...

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Luca Masala diretore dell’Accademie Princesse Grace di Montecarlo si racconta al Giornale della Danza

Cari lettori ho raggiunto tramite la piattaforma zoom, il direttore dell’Accademie Princesse Grace di Montecarlo, Luca Masala, abbiamo avuto una bellissima e piacevole conversazione di quasi un’ora affrontando svariati argomenti l’emergenza covid19, la scuola e soprattutto la formazione dei ragazzi. https://youtu.be/Pqikqw_zSCM Caro Luca tu dirigi una scuola importante, l’Accademie Princesse Grace di Montecarlo, e lavorando nella formazione, nel nostro campo, una formazione tecnica, ma soprattutto artistica, come è stato vivere questa emergenza? Come hai affrontato questo impatto così violento che ci ha fatto cambiare dall’ oggi al domani? È stato inaspettato. Guardando indietro, a gennaio, adesso, era ovvio che sarebbe successo. Siamo riusciti a rimpatriare tutti i nostri allievi che è stata la cosa più difficile perché abbiamo allievi provenienti da diciassette nazionalità. In un weekend abbiamo dovuto trovare i biglietti aerei per far riuscire a tornare i ragazzi al loro paese. Dopo di che, alcuni allievi sono stati confinati nelle loro stanze. Mi sono preso un paio di giorni di riflessione, non volevo accettare che i ragazzi dovessero tornare a casa e non fare niente per diversi mesi. Parlando con lo staff abbiamo cercato di capire cosa si potesse fare, cosa si potesse costruire in questa situazione, come avremmo ...

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Akram Khan, la mia coreografia? Raccontare la vita! [ESCLUSIVA]

Nato a Londra nel 1974, da genitori del Bangladesh, Akram Khan si diploma all’Accademia di Danza Indiana in Indian Classical Dance Tradition of Kathak. Studia quindi danza contemporanea al De Monfort University e poi alla Northern School of Contemporary Dance di Leeds, iniziando una fortunata carriera di ballerino per diverse compagnie. Nel 1999 vince il Jerwood Foundation Choreography Award e, all’inizio del 2000, ottiene di entrare per un periodo all’X-Group Choreographic Laboratory di Anna Teresa De Keersmaeker, presentando anche, con un certo successo, il solo Loose in Flight al British Dance Edition di Newcastle. Dopo aver creato il trio Rush, che chiude l’esperienza dell’X-Group, nell’agosto del 2000 fonda infine la sua compagnia, l’Akram Khan Company, e nello stesso anno guadagna il premio di danza Outstanding Newcomer, riconosciutogli sia dalla critica che da Time Out Live. Dal 2000 al 2002, oltre ad essere invitato come “Choreographer in Residence of DanceEast” al National Dance Agency for Suffolk and East Region, Akram Khan firma nel dicembre 2001 Related Rocks, su musica di Magnus Lindberg per la London Sinfonietta. Seguono nuovi lavori che lo confermano uno dei talenti emergenti della danza inglese, da Kaash (2002), nato dalla collaborazione con l’artista Anish Kapoor e con il compositore Nitin ...

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Julio Bocca: sono stato io a chiedere a mia madre di studiare danza per fare il ballerino

Julio Bocca argentino, danzatore tra i più brillanti e irripetibili della scena mondiale, con le sue performance perfette ha incantato e sedotto le platee dei teatri più importanti, diventando nell’immaginario di tutti una stella, un’icona della danza mondiale. Gentile Julio, andando indietro nel tempo quali sono i primi ricordi che affiorano legati alla danza? Com’è nata questa sua nobile passione? Mio nonno era italiano, nella nostra casa c’è sempre stata l’arte. Vengo da una famiglia della classe media, mio nonno ha fatto studiare a mia madre il piano, il violino, la danza. L’arte è sempre stata al primo posto nella mia famiglia, sono stato io a chiedere a mia madre di studiare danza per fare il ballerino. Quali sono i ricordi più belli legati a tutto il periodo alla scuola di ballo del Teatro Colòn? La prima scuola che ho frequentato è “Expresión Corporal”, la Scuola Nazionale di Danza qui a Buenos Aires. Ho iniziato a 7 anni. Il mio maestro era un ballerino del Teatro Colòn, e ha proposto a mia mamma di presentarmi lì. Sono andato a fare l’audizione quando avevo 8 anni, ma per entrare il limite era di 10. Essendo l’unico uomo mi hanno preso comunque ...

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Lindsay Kemp allo Specchio

Lindsay Kemp, cresciuto nell’Inghilterra del nord ma legato all’Italia fin dal 1978, quando il successo di Flowers condusse la sua compagnia fuori i confini dell’isola di nascita per esibirsi in ogni angolo del mondo, è l’inventore della cosiddetta danza onirica, quel genere in cui danza, teatro, mimo e acrobazia si fondono per ottenere effetti spettacolari grazie anche all’uso sapiente di luci e musiche. Precursore di una moda a cui si ispireranno molti altri gruppi attivi negli anni settanta (basti pensare ai Momix, allora agli inizi), la sua carriera lo ha visto impegnarsi non solo nella danza, che ha profondamente rinnovato, ma anche nel cinema (in Italia ha lavorato con Celestino Coronado, e con Memè Perlini in Cartoline italiane) e nella pittura. Nel  quinto  appuntamento di “Allo Specchio – vizi e virtù” , Lindsay Kemp ci racconta la sua vita di danzatore e di uomo. Domanda di rito come nasce per Lei la passione per il teatro e la danza? Ho recitato da sempre. Le prime recite familiari le ho iniziate a 5 anni. A circa 10 anni a Liverpool, ero la star del quartiere, realizzavo degli spettacoli interpretando tutti i ruoli, cambiavo i costumi, salivo e scendevo dalle sedie per essere l’orco cattivo o la ...

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Elsa Piperno e Joseph Fontano icone di una “nuova danza” si raccontano in esclusiva al gd.com

Oggi dopo molti anni dal 1972, cosa resta di allora e cosa è cambiato? P.Di quegli anni restano le conquiste che, io e pochi altri visionari abbiamo fatto. Cose che oggi si danno per scontate ma, che noi abbiamo introdotto ed imposto con grande fatica e mi riferisco per citarne alcune: al linoleum nei teatri, all’illuminazione sul palco con i tagli ed il controluce, agli interventi nelle scuole pubbliche, alle conferenze -dimostrative, agli spettacoli nei musei e nelle biblioteche, nelle piazze,nei teatri d’avanguardia, nei grandi teatri ed infine l’acquisizione della parola danza nei vari cartelloni che prima recitavano solo,cinema, musica, teatro. Il cambiamento più eclatante è sicuramente una maggiore diffusione della danza, ma quest’arte purtroppo non si è molto rafforzata nella cultura italiana a causa principalmente delle divisioni, dei personalismi e protagonismi che minano la sua immagine e non le consentono di crescere. Il risultato il più delle volte è che alla maggiore quantità non corrisponde una migliore qualità. F. A mio parere resta molto degli anni settanta. Resta ciò che è stato seminato dal lavoro svolto dalla compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma e dal Centro Professionale di Danza Contemporanea. In questo periodo storico, dove non c’era nulla di professionale  ...

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Vladimir Vasiliev allo specchio

Da ballerino a coreografo e insegnante, oggi apprezzato pittore. Sulla scena e nella vita ha fatto coppia con Ekaterina Maximova. Quando si dice: “Nato sotto una buona stella? Certamente si!”.  Vladimir Vasiliev, classe 1940, è senza dubbio uno dei danzatori più popolari dei nostri giorni e anche uno dei più versatili. Iniziò a studiare danza alla scuola di ballo del Bolshoi, entrando molto presto nella compagnia e divenendone solista e poi étoile. Ha ballato tutti i ruoli maggiori di repertorio classico, in tutti i teatri del mondo, conquistando il pubblico sin dall’inizio per i suoi movimenti eleganti e pieni di fascino. Virtuoso incomparabile, la sua intelligenza gli permise di non limitarsi a una peculiarità esclusivamente tecnica ma ricercò sempre una forte espressività drammatica per i suoi personaggi classici ma anche per i protagonisti di balletti contemporanei. Gran parte della sua carriera si è svolta al fianco di Ekaterina Maximova, ballerina di bella personalità, forte temperamento e di grandi doti tecniche, destinata a diventare sua moglie. Nel  quarto  appuntamento di “Allo Specchio – vizi e virtù” , Vladimir Vasiliev ci racconta la sua vita di danzatore e di uomo. Per tutti, Vladimir Vasiliev rappresenta l’apoteosi della danza. Lei come si vede, come vive ...

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