Dal 7 al 18 luglio torna alla Teatro alla Scala di Milano il Lago dei cigni di Čajkovskij nella versione coreografica di Rudolf Nureyev.
Tutto esaurito per le sei recite, che vedranno alternarsi nei ruoli principali di Odette/Odile e Siegfried Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko (nella recita di apertura del 7 luglio e poi il 12), Alice Mariani e, in debutto nel ruolo, Nicola Del Freo (il 10 e il 15 luglio), Martina Arduino e Mattia Semperboni, per la prima volta assieme in questo balletto (il 16 e 18 luglio).
Nel doppio ruolo del precettore Wolfgang e del mago Rothbart tornano in scena Marco Agostino e Christian Fagetti, mentre sarà un debutto per Darius Gramada.
Il lago dei cigni è per me un lungo sogno del principe che, nutrito di letture romantiche che hanno esaltato il suo desiderio di infinito, rifiuta la realtà del potere e del matrimonio che gli impongono la madre e il precettore. È lui, quindi, che, per sfuggire al malinconico destino che gli si prepara, fa entrare nella sua vita la visione del lago. Nella sua mente nasce un amore idealizzato e la proibizione che esso comporta: di qui il cigno nero e Rothbart, figure speculari, trasposizioni negative del cigno bianco e del precettore. Quando il sogno svanisce la ragione del principe non potrà sopravvivere.
Nella lettura di Rudolf Nureyev al centro di tutte le linee drammaturgiche è Siegfried, principe romantico dall’animo malinconico e meditativo. Una versione introspettiva e complessa sul piano tecnico e interpretativo, che omaggia la storia, la tradizione e il grande repertorio nelle iconiche figurazioni dei candidi cigni.
On line sul sito della Scala i cast dettagliati data per data a questo link
https://www.teatroallascala.org/it/stagione/2024-2025/balletto/il-lago-dei-cigni.html
Michele Olivieri
Foto di Brescia-Amisano © Teatro alla Scala
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