Lo spazio espositivo Domus Talenti di Roma ospiterà nella serata di sabato 10 novembre e domenica 11 novembre il lavoro di ricerca coreografica contemporanea Oltre le parole della compagnia Akerusia Danza e della compagnia Excursus. Lo spettacolo, consiste in due composizioni artistiche ideate dalle due compagnie: Geometria solida di Elena D’Aguanno (Akerusia)e Colori proibiti di Ricky Bonavita(Excursus) realizzate con il sostegno della Regione Campania e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sabrina D’Aguanno, Sonia Di Gennaro, Mayra Garcia saranno gli interpreti di Geometria solida che condivideranno la scena con Valerio De Vita e Ricky Bonavita che invece interpreteranno Colori proibiti. Oltre le parole rappresenta un lavoro di collaborazione tra le due compagnie nella ricerca coreografica, il cui intento è quello di porgere allo spettatore differenti modalità di lettura di uno spettacolo le cui origini provengono da fonti e stimoli diversi. Ispirandosi allo scrittore giapponese Yukio Mishima e allo scrittore inglese Ian McEwan, compagnia Excursus e Akerusia Danza si alterneranno sulla scena per condividere insieme allo spettatore un’esperienza artistica e creativa che metterà a confronto codici coreografici, stili, musiche, immagini, e movimenti distanti fra loro accomunati però dal desiderio di comunicare ed evocare il “sentire umano”. ORARI&INFO ...
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Debutta a Roma “Ocean Terminal” lo spettacolo di Emanuele Vezzoli, i movimenti coreografici sono di Gabriella Borni
L’Associazione Culturale TEATRI&CULTURE in collaborazione con l’Associazione Culturale TICTO e con il sostegno dell’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI e di CASTELVECCHI EDITORE presentano EMANUELE VEZZOLI in “OCEAN TERMINAL”. I Movimenti coreografici sono curati dalla regista e coreografa Gabriella Borni. Lo spettacolo andrà in scena il 2 – 3 – 4 Maggio 2012 a Roma alla Domus Talenti – ore 20.45. Ocean Terminal è il titolo del volume di Piergiorgio Welby pubblicato postumo e curato Francesco Lioce. “È un insieme di prose spezzate che si riannodano a distanza o si interrompono proprio quando sembrano preannunciare altri sviluppi: dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza, passando attraverso gli squarci di una Roma vissuta nelle piazze o nel chiuso di una stanza. In un continuo susseguirsi di toni lucidi e febbrili, poetici e volgari, Welby riavvolge il nastro della propria vita, adottando un linguaggio babelico (stream of consciousness) che colpisce per originalità e potenza”. Da queste bellissime pagine, di rara intensità, di scavo interiore, sintesi letteraria dell’esistenza di questo importante intellettuale, pittore e fotografo, nasce l’idea e l’esigenza di far conoscere, attraverso il palcoscenico, chi fosse. Un condannato a vita in cui forte è il conflitto tra l’abbandono della speranza e l’inno alla vita, in un corpo che diviene ogni giorno di più un abito sgualcito e che, ...
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