Il Teatro Greco di Roma, nell’ambito della rassegna “Che danza vuoi?” presenta questa sera Esposta, della Compagnia Atacama: un lavoro fatto di corpi, spazi e luci. Tema principale forza, fragilità, coraggio e paura.L’interesse è nello scoprire come queste due qualità, questi due stati siano spesso indissolubilmente legati, coesistenti. La forza o la capacità di affrontare la propria fragilità, il coraggio o la consapevolezza e la capacità di confrontarsi con la propria paura. L’indagine è sul femminile in relazione a queste qualità, l’obiettivo è mettere a fuoco la fragilità dell’eroe, del guerriero al femminile. La ricerca è intorno all’animo che condivide la natura dell’eroe indomito e la condizione di essere esposto, indifeso, senza pelle. C’è qualcosa di meraviglioso, commovente, speciale nell’essere disposti a rivelarsi senza protezioni, barriere, maschere, in quello stato di fragilità che acquista in tal modo una forza senza uguali. Questa è forse la condizione espressiva che stiamo cercando. Il progetto coreografico vuole unire l’elaborazione di una danza che dia vita ad una poesia fisica ad un lavoro di costruzione pittorico e visionario sull’ immagine, all’uso della parola e ad un lavoro di interazione con le musiche originali. Al di fuori da logiche narrative prende forma la forza evocativa ...
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Al Teatro Biblioteca Quarticciolo va in scena “Esposta”
Forza e fragilità, coraggio e paura: sono questi i temi di Esposta, nuova produzione della Compagnia Atacama, in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma. Vincitore del bando per le associazioni territoriali di Roma Capitale, Municipio VII, lo spettacolo porta sul palco la paura e il desiderio di confrontarsi con essa: grazie ad un lavoro di corpi, spazi e luci, la coreografa Patrizia Cavola mette a fuco la fragilità dell’eroe, del guerriero al femminile. Tre danzatrici, una voce narrante e le note del compositore Sergio De Vito trasformano questo progetto coreografico in un viaggio dentro se stessi, dando al contempo adito a scoprire fragilità e difficoltà quotidiane: spinge l’individuo a puntare sulle proprie forze e sulla capacità di affrontare le avversità, ad avere coraggio o consapevolezza di confrontarsi con le proprie paure. La danza portata in scena dalla compagnia rivela anche un senso di meraviglia, commozione nell’essere disposti a rivelarsi senza protezioni, barriere, maschere, in quello stato di fragilità che acquista in tal modo una forza senza uguali. Una coreografia speciale, che permette allo spettatore di fare una breve introspezione e soprattutto che offre qualcosa di particolare a chi, con gli occhi e il cuore pronti all’ascolto, è pronto a ...
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