Galleggio, Annego, Galleggio ha debuttato a Roma lo scorso 27 marzo, presso il Teatro Vascello, e sarà di nuovo in scena sul palco della Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, i prossimi 25 e 26 maggio. La fonte di ispirazione di questa creazione è il libro Cabaret Mistico di Alejandro Jodorowsky e soprattutto la frase pronunciata da Ludwig Wittgenstein “Il sapere e il riso si confondono” contenuta nel testo. L’intenzione dei due coreografi Patrizia Cavola e Ivan Truol, fondatori della compagnia ATACAMA, è quella di generare l’immagine a partire da quanto evoca la scrittura e dare forma, corpo e vita alla visione al di fuori delle logiche narrative. Cabaret mistico contenente al suo interno un centinaio di storielle iniziatiche e umoristiche, provenienti da religioni, tradizioni filosofiche e magiche tra le più disparate: Sufi, Buddhiste, Alchemiche, Koan, Haiku, Zen e Tibetane. Queste brevi storie hanno guidato le improvvisazioni e la ricerca coreografica dei danzatori/attori sempre spalleggiati dalla forte presenza scenica e la sintonia dei due coreografi, che hanno letto, abitato, ingoiato le storie e l’immaginario che evocavano, per poi dare vita ad una materia originale e personale. Dal fondale pendono fili di lucine bianche mentre sul palcoscenico le piccole luci colorate disegnano ...
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“Galleggio, annego, galleggio” debutta al Teatro Vascello
In prima nazionale al Teatro Vascello di Roma, la Compagnia Atacama presenta la nuova creazione Galleggio, Annego, Galleggio il prossimo 27 marzo e in replica per ben due serate il 28 e 29. Fonte di ispirazione di questa creazione è il libro “Cabaret Mistico” di Alejandro Jodorowsky e la frase di Ludwig Wittgenstein “Il sapere e il riso si confondono” contenuta nel testo. Le brevi storie che le diverse culture e tradizioni filosofiche Sufi, Buddhiste, Alchemiche, Koan, Haiku, Zen, Tibetane hanno lasciato e che Jodorowsky riporta in Cabaret Mistico hanno guidato le improvvisazioni e la ricerca per la creazione di questa pièce. Insieme ai danzatori i due coreografi hanno letto, abitato, ingoiato le storie e l’immaginario che evocavano, per poi dare vita ad una materia originale e personale che con naturalezza ha preso le distanze dalla fonte e attraverso un percorso di ricerca ha trovato la sua definizione. L’intenzione è generare l’immagine a partire da quanto evoca la scrittura e dare forma, corpo, vita alla visione al di fuori delle logiche narrative. Attraverso queste storie spesso è stato possibile confrontarsi e ridere o almeno sorridere dei difetti, delle debolezze e soprattutto delle contraddizioni dell’essere umano. Il progetto coreografico unisce l’elaborazione ...
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