Il 600 rappresenta un periodo determinante per l’evoluzione del costume così come lo intendiamo oggi. Chi veste comprende e desidera creare un abito che sappia vestire l’anima del danzatore, suggellare quel patto d’amore che inizia a crearsi tra passi e piroette. Nel 1661 Luigi XIV fondò l’accademia Nazionale della Musica della Danza e nacque la professione del ballerino professionista e di qui la necessità di un abito unico nella consapevolezza di rappresentare il corpo dove il danzatore rispecchia lo spirito ma anche un abito che deve agevolare i movimenti sempre più rapidi del danzatore stesso . Anche se le tenute erano ancora molto elaborate , ricami e colori che richiamavano alla ricchezza ed allo splendore proprio di questo secolo “superfluo” cosi come gli accessori che non dovevano mai mancare. Questo stile era riversato anche nella vita di quel tempo infatti E’ proprio attraverso le tele dei grandi artisti che possiamo conoscere le vere donne e i veri uomini, di quelli che si incontravano per strada, in un caffè, colti con il sudore negli occhi mentre con un piede si facevano nervosamente strada nei campi. Ognuno di essi veniva rappresentato per quello che era, per i loro sguardi ma anche nei ...
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