Mi è sempre piaciuto associare il gatto al movimento di danza e questo perché è innegabile che il corpo del felino ha in sé tutte quelle prerogative di flessuosità e di slancio acrobatico utili per ubbidire alle regole del ritmo e della danza. Per restare in argomento, citerò subito un passo: il “pas de chat” che è solito apparire frequentemente in ogni coreografia di tessuto classico-accademico. Quante coreografie della tradizione classica recano il “pas de chat”! A cominciare dal duettino della gatta e del gatto con gli stivali che sono soliti deliziarci, usciti come d’incanto da una delle pagine più famose di Charles Perrault che infiorano quel meraviglioso “divertissement”, detto anche “Le Nozze d’Aurora” nell’ultimo atto del balletto “La Bella addormentata” di Ciajcovskij-Petipa. A far ritornare sulle scene il gatto con gli stivali, alias “le chat botté”, ci pensò un grande coreografo del nostro tempo, quel Roland Petit, ahimè! scomparso l’estate scorsa dopo una vita piena, intensa dedicata con illimitato fervore creativo alla danza. “Le chat botté” fu creato la sera del 3 dicembre 1985 al Palais des Congrès di Parigi ed ebbe ad interprete Patrick Dupond, musica di Ciajcovskij, scenografia di Josef Svoboda, costumi di Franca Squarciapino. Ripeto, la ...
Read More »