DANZA CHI, COME E PERCHE’ Gentile Direttore abbiamo recentemente letto sul Corriere della Sera un articolo di Valeria Crippa in cui afferma che la danza è finita. Lei cosa ne pensa a riguardo? Mauro Bianchini La danza non è finita. No, no e poi no! Non sono assolutamente d’accordo con questo articolo e penso addirittura che siano proprio articoli come questo a far morire la danza. L’ho detto e ripetuto un’infinità di volte; la danza sta attraversando certamente un momento di forte crisi. Ma è una crisi che riguarda anche altri settori artistici e che si è verificata altre volte in passato, come la storia ci insegna. Nulla di nuovo quindi, ce la caveremo anche oggi! Mi preme sottolineare invece che c’è in questo momento un grande fermento artistico che dovrebbe essere salvaguardato e vorrei citare un proverbio che, secondo me, è molto azzeccato alla situazione: “Dopo la tempesta c’è sempre la quiete”. Voglio quindi essere fiduciosa perché amo la danza e voglio affrontare in modo costruttivo questo periodo della storia. Voglio fare tesoro di certe esperienze. La danza tornerà a splendere se ci uniamo tutti insieme verso un unico obiettivo: la serenità della danza! Modalità d’uso? Non diamo ...
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La posta di Sara Zuccari
DANZA CHI, COME E PERCHE’? Cosa ne pensa del giornalismo specifico della danza in Italia? Gabriella (Roma) Cara Gabriella, in passato molti critici hanno confuso il giornalismo con “cosa nostra” – mi spiego – oltre a dare la notizia si sono sostituiti con ruoli imprenditoriali, manageriali, facendo e compiendo mosse scorrette con manovre che hanno rovinato carriere di ottimi danzatori e geniali coreografi… Questo si poteva fare quando l’unico modo di comunicazione erano quattro righe sulla carta stampata, senza Internet e senza social network questo è stato possible! Oggi stiamo uscendo a fatica da questo pantano fatto di ingiustizie e cattiverie, anche se ancora girano dei “cancri” che attraverso l’odio e il rancore hanno costruito la propria carriera giornalistica divenendo gli “sciacalli del giornalismo”. Questo è un mestiere e va seguito secondo l’etica professionale che richiede. Ovviamente non si può fare di tutt’erba un fascio, c’è stato anche chi in passato ha portato alto il “buon” giornalismo della danza. Oggi per nostra fortuna con la “rete” certe barriere sono state scavalcate e abolite, certe situazioni di “superstiti” sono ormai morte: il guaio è che ancora non se ne sono accorti!!! Sara Zuccari ————————————————————————————————– Come si diventa critico di danza? Andrea ...
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