Se Lady Gaga ha avuto tanto successo, lo deve anche a lei: Laurieann Gibson, coreografa anche di Alicia Keys, Katy Perry, Rihanna. Con Lady Germanotta, con cui ha rotto alla fine del 2011 per motivi tutt’ora sconosciuti, lavorava dal 2008, da quando ha firmato le coreografie del video musicale di Poker Face. Sono opera sua anche quelle di “Love Game”, “Paparazzi”, “Telephone”, “Alejandro”, “Born this way” e “Judas”. La coreografia di “California Gurl” nei concerti dal vivo di Katy Perry l’ha studiata lei, cucendola addosso ad un personaggio ironico e sexy come la giovane cantante. Canadese di Toronto, ha a che fare giornalmente con le più grandi pop star che hanno assolutamente bisogno di lei. “Ho il piacere di lavorare con artisti famosi, delle vere e proprie icone, perché ho cominciato la mia carriera molto presto. Mi sono resa conto da adolescente che la mia passione era inventare danze scatenate. Ho lavorato duramente dalla fine della scuola per arrivare dove sono oggi. Attualmente lavoro per le star ma porto avanti anche un mio dance show che mi da grandi soddisfazioni”. Con quale star vai più d’accordo? Chi è quella che impara meglio e prima di tutte? La più capricciosa? La ...
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“Invisible piece” di Cristina Rizzo, in attesa di vedere cosa accade in chi si guarda…
Invisible Piece (Contemplation Piece. Involving Piece. Dead Piece) concept, coreografia e performance di Cristina Rizzo, una delle figure di punta della ricerca coreografica italiana, co-fondatrice del collettivo Kinkaleri, che opera tra sperimentazioni visive e teatrali. Il progetto coreografico dedicato alla creazione di un ‘solo’ prende avvio da una personale ri-traduzione della variazione classica La Morte del Cigno nella versione originale del 1924 danzata da Anna Pavlova. Il pubblico si troverà a confronto con la visione originale della Pavlova, proiettata su di un monitor posto sul proscenio e la coreografa/interprete al centro della scena e di spalle al pubblico, attraverso una traduzione simultanea dell’antica versione, attualizza attraverso la sua gestualità uno scenario espressivo infinito e precario, in cui tutti i movimenti e le espressioni dei ‘corpi’ improvvisamente tradiscono la partitura iniziale per diventare ambigui e fuori controllo, come per evidenziare la fragilità dei diversi piani interpretativi: finzione/sentimento, reale/irreale, mimetismo/apparizione. Consulente storico per la realizzazione della performance è Stefano Tomassini, l’elaborazione del suono è curata dalla stessa coreografa che firma anche l’elaborazione dei video con Gianluca Mattei, il testo di Cristina Rizzo è tratto da Iggy Pop & The Stooges, Led Zeppelin, Quentin Tarantino, Marten Spanberg, Louise Borgeois, Kurt Cobain, Lady Gaga, ...
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