Hai debuttato giovanissimo con la compagnia Aterballetto, ti sei poi spostato all’estero per avere un respiro artistico internazionale, sei rientrato in Italia e all’apice della tua carriera artistica hai deciso di lasciare il palco e dedicarti all’insegnamento. La tua vita è sempre stata un turbine di emozioni… ora come ti senti? La tua vita è cambiata? Il mutamento costante è stato, ed è, il filo rosso del mio percorso di crescita interiore. Come l’evocazione di una Fenice leggendaria e fiammeggiante, sempre viva e sempre nuova, la trasformazione delle condizioni esterne dell’esistenza nel senso di una corrispondente auspicabile evoluzione personale – talvolta prescelta, talaltra fermamente indotta – ha rappresentato il motivo centrale e imperituro nell’inevitabile e benvenuta transitorietà degli eventi. L’appassionante senso di avventura, la curiosità, una buona dose di coraggio e certamente la fiducia sono alcuni dei profumi che hanno sanamente inebriato, mediante la conoscenza dell’arte, la ricerca di me stesso. Hai danzato ruoli importantissimi: per ciascuno hai messo tutto te stesso, ti sei dovuto immedesimare nel personaggio… non è cosa facile, anzi! Tu come ti preparavi? E soprattutto: qual è il ruolo che più hai amato e perché? È vero: ho danzato ruoli importantissimi. Ed ogni volta che ci ...
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