“All theatre is dance” (tutto il teatro è danza) ha dichiarato una volta Bob Wilson definendo gli ampi confini del suo lavoro. E Letter to a man (il titolo proviene da una lettera di Nijinsky a Diaghilev), il suo nuovo spettacolo che ha debuttato lo scorso luglio al Festival dei 2Mondi di Spoleto, pur non essendo uno spettacolo di taglio coreografico riguarda da vicino il mondo della danza. Lo spettacolo si terrà al Teatro dell’Arte di Milano dall’11 al 20 settembre. La sua costruzione drammaturgica è infatti ispirata ai Diari di Vaslav Nijinsky, testimonianza della progressiva e inesorabile discesa nella follia di quello che fu considerato l’incarnazione stessa della danza degli inizi del ‘900, “l’angelo che litigò con dio”, come è stato definito, e probabilmente il più grande ballerino di tutti i tempi, ineguagliato interprete dei Balletti Russi di Sergej Diaghilev. Scritti nel 1919 e dati alle stampe nel 1936 dalla moglie Ramona che ne aveva proposto una versione molto edulcorata, priva dei brani più crudi relativi alla sessualità di Nijinsky, considerati scandalosi, I diari sono stati pubblicati nella loro interezza solo in anni recenti (Adelphi, 2006). A portare Nijinsky sulla scena in Letter to a man è un altro ...
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