Al Teatro alla Scala di Milano una ballerina su cinque soffre di anoressia o bulimia! Questa l’incredibile dichiarazione che la ballerina scaligera Mariafrancesca Garritano, in arte Marygarret, ha rilasciato al tabloid inglese The Observer in un’intervista ripresa dal nostro quotidiano nazionale La Repubblica. Il legame tra l’anoressia/bulimia ed il mondo della danza è il tasto dolente che da sempre ha minato la splendida arte tersicorea, un problema vero e proprio che, è inutile negarlo, in alcuni casi ha afflitto davvero alcuni danzatori ed in altri ha invece alimentato una terribile leggenda. Il rigore fisico e l’estrema disciplina volti al raggiungimento di una perfezione raramente afferrabile, ha sempre posto la danza nell’occhio del ciclone, nonostante, va specificato, gli obiettivi fisici e tecnici che vengono richiesti ad un danzatore sono naturalmente raggiungibili con molto lavoro ed una corretta alimentazione senza dover necessariamente sfociare nell’eccesso. Esistono tuttavia alcuni casi, come d’altronde in altre situazioni lontane e per nulla legate al mondo del balletto, in cui l’eccessiva ricerca di uno stereotipo fisico è sfociata in un problema serio, grave, terribile come possono essere l’anoressia e la bulimia. Due termini pericolosi, che fanno paura, che fanno riflettere, e che fanno notizia ancor di più se ...
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Le dichiarazioni di Yannick Boquin, Mariafrancesca Garritano e Manuel Paruccini a favore del Prof. Alberto Testa
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Yannick Boquin – Come si può trattare così male il Prof. Alberto Testa? Un personaggio così grande che ha fatto tantissimo per la danza in Italia. Che vergogna! Mariafrancesca Garritano – Gentili Signori, mi chiamo Mariafrancesca Garritano, Mary Garret nel mondo virtuale, sono una danzatrice solista del Corpo di Ballo della Scala ed apprendo dal vostro portale tutta l’evoluzione del “Caso Positano” senza Alberto Testa. Non conosco il Sig. Testa personalmente, ma di fama, e conosco poco il Premio Positano, nelle sue specificità. Ciò che sento di scrivere al riguardo, nonostante il mio parere non sia di aiuto al Prof. Testa, è che la storia torna a ripetersi ciclicamente con le modalità squallide di sempre. L’essere umano spesso non ha la cultura del rispetto e della valorizzazione di un Talento, di qualsiasi disciplina si parli, e pecca di presunzione nel considerare il passare del tempo come un palliativo per non dover riconoscere il valore del passato. L’essere umano a volte dimentica facilmente e non sa riconoscere i meriti dell’altro, valorizzandoli come è di dovere, a causa dell’invidia e dell’ignoranza…: succedeva a “Petipa”, e nel libro Memorie di Valentina Bonelli è spiegato molto bene, ma, senza andare così lontano, basta ...
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