Tra gli ensemble più interessanti del momento, il Ballet du Grand Théâtre de Genève vanta storia e tradizione prestigiose. Fondato agli inizi del XX Secolo, la compagnia è stata diretta negli anni sessanta da Janine Charrat e Serge Golovine ed ebbe come consigliere artistico, a partire dal 1969, nientemeno che George Balanchine, che lo trasformò in una sorta di “succursale europea” del New York City Ballet grazie alla direzione di Alfonso Cata prima, e di Patricia Neary poi. In seguito ne presero le redini il coreografo argentino Oscar Araiz, il macedone Gradimir Pankov – il primo direttore non coreografo, oggi a capo dei Grands Ballets Canadiens de Montréal -, François Passard e Giorgio Mancini e, nel 2001 Philippe Cohen, l’attuale direttore. Il suo arrivo coincise con un ulteriore passo verso la trasformazione da compagnia di matrice classica/neoclassica a compagnia aperta alle più audaci sperimentazioni in ambito contemporaneo. Con Cohen il Ballet de Genève lancia i nuovi nomi di Andonis Foniadakis, Sidi Larbi Cherkaoui, Gilles Jobin, Benjamin Millepied ai quali il direttore dà carta bianca per le loro creazioni originali e parallelamente continua ad arricchire il repertorio con brani di affermati coreografi quali Carolyn Carlson, Lucinda Childs, Jerome Robbins, Saburo ...
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