La metropolitana di Roma, una cantante dai lunghi capelli rossi, un paio di scarpe rosse e un “vestito” che non si è scelto di indossare: sono questi gli elementi dell’incontro, realmente accaduto, di Francesca Selva con Anita, cantante di strada sudamericana e soggetto dello spettacolo in scena questa sera al Teatro dei Rinnovati di Siena. Senza casa dall’età di sedici anni, la giovane indossa abiti da zingara, collane vistose e porta sempre un bellissimo paio di scarpe dalle quali non si separa mai, nemmeno quando dorme: le tiene legate al suo vestito e le nasconde accanto al materasso, suo letto di fortuna. Canta nelle metropolitane: le sue note ricordano l’America del Sud, la sua terra, e parlano di amori, passioni, abbandoni, solitudini e soprattutto di folli desideri. Lo spettacolo è un viaggio nella solitudine di un ragazzo che, da bambino, si nascondeva sotto il letto della madre e la spiava quando lei indossava scarpe con il tacco alto per andare a ballare il tango, lasciandolo solo. Con Le scarpe di Anita, Francesca Selva, talentuosa coreografa in residenza artistica in terra senese, sviluppa una trama particolare all’interno della quale si sfiorano temi che toccano l’ambiguità dei ruoli sessuali e dei giochi ...
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Mirco Visconti: “La danza è una continua ricerca personale e interiore”
Un forte senso di quiete e un irrefrenabile desiderio di introspezione e dialogo con noi stessi: sono queste le due sensazioni che mi sono rimaste nel cuore dopo aver incontrato Mirco Visconti, danzatore e giovane coreografo, costantemente alla ricerca. Mirco è cresciuto studiando danza classica, ha poi proseguito con la contemporanea, si è dedicato agli studi dell’improvvisazione e alla disciplina della contact-improvisation, senza dimenticare l’arte teatrale: in questo lungo percorso, che ancora si sta tracciando e ben definendo, non ha mai smesso di farsi guidare dalla sua anima e dal suo desiderio di ricerca. Molte volte, infatti, ci dimentichiamo di noi stessi e non ci guardiamo dentro: grazie alla danza, questo giovane coreografo continua a trasmettere un desiderio incommensurabile di introspezione e una forte necessità di riportare su tutti i palchi la semplicità e l’amore per la danza, che non deve necessariamente rispondere a canoni ben definiti. Alla fine, infatti, è bene che noi tutti ricordiamo una cosa fondamentale: le cose belle sono proprio le più semplici. E questo si può scoprire anche e soprattutto grazie ad una disciplina così bella, forse contorta ma nel contempo semplice com’è la danza, in tutte le sue forme ed espressioni. La tua metamorfosi ...
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