L’APPROFONDIMENTO DI SARA ZUCCARI L’Italia è il Paese dei record negativi. A cominciare dal tasso di disoccupazione che ci vede in fondo alle classifiche. Il dato più preoccupante riguarda i giovani e quindi il futuro del Paese: i disoccupati, in questa fascia, hanno ormai raggiunto il 36 per cento. In Europa siamo nei primi posti anche per la precarietà (dei giovani, ma ormai anche degli adulti) e ultimi per equità nella distribuzione della ricchezza. L’Italia è, dal punto di vista occupazionale, il Paese più vecchio. Il motivo principale di queste performance è che da troppo tempo teniamo ai margini – quasi chiusi in un recinto – quelli che possono fare la differenza in creatività e innovazione: i giovani appunto. Non si danno ai giovani nomine o posti di responsabilità per bigottismo, per una certa filosofia stantia e fallita… La meritocrazia è diventata in questo paese ormai utopia. Non c’è politica artistica o programma per la formazione e la cultura che abbia in qualche modo risposto alla domanda di futuro. Ma un Paese che non sa costruire un futuro, che non sa garantire lavoro e nemmeno produrre ricambio generazionale, quante speranze ha di sopravvivere nella sfida globale culturale? Siamo dentro un ...
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