Nel 1950 il ballerino, insegnante, e teorico della danza ungherese, Rudolf Laban (1879-1958) riuscì a portare a termine la sua ultima opera intitolata “The Mastery of Movement” (la padronanza del movimento), senza però apportare le necessarie modifiche. Pur essendo stato pubblicato poi nel 1950, tuttavia il libro rimase fuori stampa per qualche tempo, cosi che la sua allieva Lisa Ullman, persona che lo conosceva meglio di chiunque altro, potesse apportare le giuste modifiche. Si parlò quindi di una seconda e anche di una terza edizione del libro. Recentemente è stata diffusa nelle librerie per Book of Dance la quarta e , almeno per ora, ultima edizione del libro di Laban. L’oggetto principale, come si può ben capire dal titolo, è il movimento del ballerino inteso da Rudolf Laban. Il danzatore infatti predilige un movimento puro, nitido e ben definito, dato dal rapporto tra danza e recitazione. La cosa fondamentale che caratterizza un bravo ballerino è infatti una buona espressività e una buona capacità di comunicare ciò che si sta “danzando”, oltre naturalmente ad un’elevata tecnica. Stato intellettuale, emotivo e fisico, sono queste le tre caratteristiche cardine che Rudolf Laban evidenzia come fondamentali per un ballerino. Antonia Nedelcu
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