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Tag Archives: Trisha Brown

“La Sagra della Primavera” – paura e delirio a Las Vegas

Cristina Rizzo presenta La Sagra della Primavera Paura e Delirio a Las Vegas solo studio version per Fabbrica Europa della Sagra della primavera di Igor Stravinskij, il suo lavoro tiene conto di ciò che questa partitura coreografica ha rappresentato nel mondo musicale e della danza : molto è già stato detto e molto è già stato fatto sulla questione del rito, non credo che sia possibile aggiungere altro. Considero dunque questo progetto non come un confronto con la tradizione ma come una personale immersione in un universo sonoro. A questo proposito, metto da parte qualsiasi possibile interpretazione di una scena rituale, nessun racconto, nessun personaggio, nessuna rappresentazione…, ma il dispiegarsi di un atto dinamico a più corpi, un corpo unico intento in un esercizio di concentrazione all’unisono. Si propone di rendere visibile il complesso di suggestioni e impressioni che si genera in un individuo mentre assiste a un prodotto creativo, rispondendo alla domanda: Cosa vedo quando ascolto? Cosa ascolto quando vedo? la coreografa dice: Quando il movimento diventa delirio del corpo, ha sulla realtà lo stesso effetto distorsivo, la rende un immaginario malleabile, un territorio costruito per tentativi… Niente profondità ma solo superfici… The time of dance is now…Mettiamo che nell’immagine ...

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Il ritratto di Trisha Brown firmato Romaeuropa Festival continua al Teatro Olimpico

Icona della danza statunitense, acclamata a livello mondiale, Trisha Brown è la protagonista di questa settimana di Romaeuropa Festival, che le dedica, dopo l’evento al MAXXI, un secondo appuntamento al Teatro Olimpico di Roma, per continuare a ricostruire, anche in senso cronologico, il ritratto di un’artista che ha segnato profondamente le sorti della danza contemporanea. E se non poteva esserci luogo più adatto del Museo nazionale delle arti del XXI secolo per ospitare i cosiddetti “Early Works” (una selezione dei più significativi tra i suoi primi lavori, creati a partire dal 1970, in cui le strade, gli edifici, i tetti, i magazzini di New York sostituiscono il tradizionale spazio teatrale), le serate all’Olimpico (la prima ieri, oggi in replica la seconda) sono invece dedicate ai lavori successivi, più personali e maturi ma che poggiano sullo studio effettuato dall’artista proprio negli anni settanta, quando aveva cominciato a porre le basi per uno stile coreografico totalmente innovativo in cui sperimentazione e legame tra danza e arte visiva e sonora erano già una costante. Nell’ambientazione più tradizionale del Teatro Olimpico, sono infatti presentati i lavori più maturi, inclusa una nuova creazione, e tutti pensati dalla coreografa per un palcoscenico. Tuttavia rimane, nella produzione ...

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Trittico Balanchine/Brown/Bausch all’Opéra di Parigi

Dal 10 al 29 dicembre le étoiles, i primi ballerini e il corpo di ballo dell’Opéra di Parigi, accompagnati dall’orchestra dal vivo diretta da Vello Pähn, presenteranno Apollon di George Balanchine, su musiche di Igor Stravinsky; O złozony/O composite di Trisha Brown, figurea emblematica dell’avanguardia newyorkese, su musiche di Laurie Anderson; Le Sacre du printemps di Pina Bausch, su musiche di Igor Stravinsky. Astrazione lirica ed evocatrice, la coreografia Apollon di George Balanchine instaura un dialogo diretto con la musica di Stravinsky. Creato nel 1928 per i Ballets Russes ed entrato nel repertorio dell’Opéra di Parigi nel 1947, testimonia l’impatto decisivo per George Balanchine della scoperta della musica di Igor Stravinsky, che lo indusse a creare una danza scevra da qualsiasi riferimento narrativo, immaginata unicamente come una visualizzazione della partitura musicale. O złozony/O composite, creato da Trisha Brown per l’Opéra nel 2004, è basato sui versi del poeta polacco Czeslaw Milosz, che ispirano un linguaggio in cui la complessità della danza postmoderna è coniugata col vocabolario classico. L’eleganza aerea di queste prime due opere del trittico contrastano con l’atmosfera tutta terrena e con la potenza quasi tellurica del mitico Sacre du Printemps, creato nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal in cui, discostandosi dall’immaginario della ...

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Un altro ottobre con il Dance Umbrella London Festival fra grandi nomi e giovani talenti

  Dance Umbrella è nato nel 1978 come vetrina londinese per coreografi emergenti.  Ha avuto la capacità di portare l’attenzione del Regno Unito sulla realtà della danza contemporanea dedicandosi allo sviluppo non solo dei coreografi e dei danzatori ma anche del loro pubblico. Oggi ha un’ambizione: “To become the world’s most exciting programmer of new dance” e in effetti è già uno dei più importanti festival internazionali di danza.  Dance Umbrella si impegna per la crescita degli artisti che sceglie di accompagnare in un percorso a lungo termine dando vita a longeve collaborazioni non solo con giovani talenti ma anche con leggendari coreografi. Quest’anno infatti si celebra una delle esponenti di spicco del postmodernismo nella danza, Trisha Brown, che nel 1983 si presentò per la prima volta al pubblico inglese calcando le scene dell’ancor giovane festival. Qui ritornerà altre sei volte nel corso di più di vent’anni. Nel focus a lei dedicato si passerà dalla session di improvvisazione Trisha Brown Dance Company Workshops (Siobhan Davies Studios,10-18/10) al Repertory Evenings (Southbank Centre’s Queen Elizabeth Hall, 15 e 17/10 ore 19.45, 16/10 ore 17), agli Early Works (Tate Modern, 16/10 ore 20.30; 17/10 ore13; 18-19/10 ore 13 e 15) e Floor of ...

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