GALLERY LA NOTIZIA ATTRAVERSO LE IMMAGINI “Un’opportunità del destino, il segno che a 40 anni dovevo mettermi in gioco con una cosa nuova. Timori ne ho avuti, eccome. Non sapevo niente di riprese. Ma è stato molto più bello di quanto pensassi”. Che nel suo caso si tratti di una talento purissimo, non ci sono dubbi. E a giudicare dall’espressione di Roberto Bolle nella danza, c’è da aspettarsi che il suo esordio alla regia non tradisca.. Se poi il documentario di cui ha firmato la regia racconta “la Scala che non si vede, la cittadella che vive dietro le quinte, fatta di artigiani, macchinisti, sarte, tecnici, falegnami, fabbri che concorrono alla creazione di un sogno”, insomma se come spiega l’etoile in una lunga intervista a La Repubblica, parla di casa sua, di “un mondo che conosco fin da bambino”, le premesse per un bel lavoro ci sono tutte. La Fabbrica dei Sogni, uno dei sei episodi del docu-film Milano 2015, che è stato proiettato l’11 settembre per le Giornate degli Autori alla Mostra di Venezia è il primo lavoro di Bolle alla regia. Un’esperienza che, come racconta, gli ha permesso di esprimere se stesso. Sara Zuccari Direttore www.giornaledelladanza.com
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