La quarta edizione del Napoli Teatro Festival Italia, inaugurata lo scorso 26 giugno con la prima italiana dell’ultimo lavoro del regista canadese Robert Lepage, è ancora più ricca delle precedenti. Rimasto intatto l’intento, quello di promuovere e divulgare grandi realtà teatrali del mondo, ma anche italiane e cittadine, utilizzando come palcoscenico architetture e intere parti della città, i numeri si sono fatti più alti: ventisei spettacoli tra giugno e luglio per un totale di novantanove repliche, altri sette in cartellone per la seconda parte del festival (tra settembre e ottobre) e relative trentasei repliche, diciannove luoghi della città coinvolti con l’intento di riscoprirne la bellezza e avvicinarvi il grande pubblico. Un ricco programma, insomma, che include, tra l’altro, il Premio Maschere del Teatro, previsto l’ 8 settembre e trasmesso in diretta televisiva su Raiuno dal Teatro San Carlo.
Dopo le presentazioni degli ultimi lavori della coreografa franco-vietnamita Ea Sola e del brasiliano Ismael Ivo, la danza continua ad essere la protagonista di questa quarta edizione del Napoli Teatro Festival Italia. In una sola serata, quella del 2 luglio, con replica il 3, la coreografa canadese Marie Chouinard presenta due coreografie, Le trous du ciel e Étude no. 1, rispettivamente un balletto in un atto il primo, e un solo il secondo. Ad ospitare la serata ancora una volta uno scenario suggestivo e tutto da riscoprire come l’Albergo dei Poveri.
Per Les trous du ciel, presentato a Montréal lo scorso 5 aprile in occasione del ventennale della compagnia, è una versione inedita dello spettacolo originario creato nel 1991 e Napoli ne rappresenta il debutto europeo. Si tratta di un lavoro per dieci danzatori ispirato alle peregrinazioni di una antica tribù eschimese che usa les trous du ciel , ‘i buchi del cielo’ come loro chiamano le stelle, per orientarsi.
Étude no. 1 è invece uno degli ultimi lavori che hanno segnato una tappa importante per la coreografa, il cui linguaggio apparentemente rude e selvaggio le è costato il soprannome datole dalla critica di “femme sauvage del Quebec”, ‘donna selvaggia del Quebec’. Appositamente ideato per la danzatrice Lucie Mongrain, rappresenta il ritorno alla forma solista a l’avvicinamento alla composizione sonora in tempo reale.
ORARI & INFO
Sabato 2 e domenica 3 luglio ore 22.30
Albergo dei Poveri
Piazza Carlo III 3, Napoli
Napoli Teatro Festival Italia – Festival
Francesca Romana Famà