La grande stagione del balletto del Bolshoi di Mosca al cinema, programmata da QMI Stardust, continua, domenica 26 novembre e in replica martedì 28 novembre, con il balletto ispirato all’opera di William Shakespeare, La Bisbetica Domata, una coreografia firmata Jean-Christophe Maillot.
Jean-Christophe Maillot studia danza e pianoforte al Conservatorio Nazionale Regionale di Tours, fino a quando, nel 1978, viene contattato da John Neumeier per entrare a far parte del Balletto di Amburgo, dove interpreta alcuni ruoli primari all’interno delle creazioni del coreografo americano, ma un incidente pone fine alla sua carriera di ballerino. Nel 1983 è nominato coreografo e direttore del Ballet du Grand Théâtre di Tours. Nel 1985 fonda il Festival Le Chorégraphique e nel 1986 è invitato a Monaco, dove nel 1993 diventa direttore-coreografo di Les Ballets de Monte-Carlo. Nel 2000 Maillot istituisce il Monaco Dance Forum, una vetrina internazionale che si propone di essere per il mondo della danza ciò che il Festival di Cannes rappresenta per il cinema. Grazie alle numerose tournée internazionali, Jean-Christophe Maillot è diventato uno dei coreografi francesi più rappresentati all’estero.
Il prossimo appuntamento è quindi con uno dei balletti che si inserisce in piena regola nel variegato e ampio ventaglio delle fortunate letture teatrali, coreografiche e cinematografiche di La Bisbetica Domata, in una produzione finora mai vista. Così, domenica 26 e martedì 28 novembre, l’adattamento della commedia di William Shakespeare, realizzato su misura per i ballerini del Bolshoi, tornerà a vivere sul palcoscenico di Mosca e, contemporaneamente, grazie alla diretta via satellite, nei cinema di tutto mondo (l’elenco delle sale italiane è disponibile su www.stardustclassic.it).
Il coreografo Jean-Christophe Maillot mette in scena due ore di danza reinterpretando The Taming of the Shrew (il titolo originale della commedia), che da sempre ha ispirato e continua ad affascinare gli autori per l’abile intreccio, la fervida fantasia teatrale, l’ironia e il gioco dei rapporti tra uomo e donna. Questa storia frizzante e coinvolgente con la sua cospicua dose di allegria, nata dal genio creativo di Shakespeare, riprende meravigliosamente vita sulle movenze di un balletto suddiviso in due atti, ambientato in un luogo che sta particolarmente a cuore allo scrittore inglese: l’Italia.
Nella Padova del XVI secolo, il ricco Battista non vuole concedere la mano della figlia minore Bianca, docile e amabile, finché non si sarà maritata la maggiore Caterina, bisbetica e intrattabile. I corteggiatori di Bianca convincono così il veronese Petruccio a corteggiare Caterina, sperando che il matrimonio permetta finalmente anche alla sorella minore di prendere marito. In Petruccio, Caterina troverà un marito capace di tenere testa alla sua indole irascibile. Sarà invece lo studente Lucenzio, travestitosi da istitutore, a far breccia nel cuore di Bianca.
Il balletto La Bisbetica Domata andò in scena per la prima volta a Stoccarda nel 1969. Questa nuova creazione coreutica servì a completare quella che molti considerano la trilogia dei balletti narrativi a serata intera di John Cranko, affiancando proprio Romeo e Giulietta e Onegin. La commedia shakespeariana The Taming of the Shrew è stata indubbiamente un riferimento per la creatività di molteplici scrittori, scenografi e coreografi. In questa nuova produzione coreografata da Jean-Christophe Maillot esclusivamente per il Bolshoi, l’audacia e l’energia del corpo di ballo del noto teatro moscovita emergono in modo completamente nuovo e sorprendente. Protagonisti Ekaterina Krysanova e Vladislav Lantar nei ruoli dei protagonisti su musiche originali di Dmitri Schostakovich. La frizzante ed energica coppia è affiancata, in un gioco di specchi, dall’armonia del duo portato in scena da Olga Smirnova-Semyon Chudin.
La Bisbetica Domata è quindi un balletto narrativo ispirato ad un soggetto molto conosciuto ma che non finisce mai di emozionare, un connubio perfetto tra danza e drammaturgia per esaltare l’impatto emotivo della ricezione, che sarà molto forte perché questa volta il medium è la cara amata danza.
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Leonilde Zuccari
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