Tanti giovani di talento, insegnanti di altissima qualità e soprattutto tanta voglia di ballare: sono stati questi gli ingredienti di Roma in Danza, manifestazione svoltasi a Roma dal 14 al 16 Gennaio. Un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, grandi e piccini, che con facilità hanno potuto partecipare, o magari semplicemente assistere estasiati, a lezioni di danza tenute da ballerini e direttori di importantissimi teatri di tutto il mondo. Tantissime le stelle che hanno regalato insegnamenti preziosi ai giovani studenti: oggi la nostra carrellata di interviste prosegue con i maitre Elisabetta Terabust, Robert Strajner e l’étoile Laura Comi.
Elisabetta Terabust
Étoile del Teatro dell’Opera di Roma, dopo una carriera di danzatrice a fianco dei grandi de balletto, si dedica all’insegnamento. È stata direttrice, tra gli altri, del corpo di ballo dell’Opera di Roma e del Teatro alla Scala di Milano.
È un onore per noi essere qui…
È un onore per me stare in mezzo a questi giovani che stanno facendo un lavoro fantastico, ragazzi che ho visto crescere! Queste manifestazioni fanno bene, fanno bene alla danza. A Roma mancava un appuntamento così importante dedicato a questa fantastica disciplina. Congratulazioni a tutti.
Come ha trovato i ragazzi durante le lezioni?
Il livello era molto vario: c’erano ragazze quasi professioniste, altre magari avrebbero dovuto seguire lezioni meno difficili ma, tutto sommato, le ho trovate belle. Ho riscontrato molta educazione, un ottimo punto di partenza…avevano tutte molta voglia di fare, sono molto contenta.
Quale insegnamento cerca di trasmettere ai suoi studenti, al di là di un fattore meramente tecnico?
Quando si apre il sipario, deve succedere qualcosa: è fondamentale. I danzatori mi devono trasmettere delle emozioni, qualità rarissima che non tutti hanno. Quando vado a teatro, devo ricevere qualcosa, mi devo emozionare, sentire un brivido. Ovviamente continuo a guardare attentamente la tecnica, la danza è pur sempre fatta anche di questo, ma alla fine…la cosa importante è che la sensazione ti entri dentro, che vada dritta al cuore. Ho sempre cercato queste caratteristiche in tutti i danzatori a cui ho avuto la possibilità di insegnare.
Che cosa manca, secondo lei, alla danza nel nostro paese?
Mancano le compagnie e il lavoro. Purtroppo non c’è abbastanza spazio per i ragazzi di talento che, dopo il diploma, cercano una compagnia…sono costretti ad andare all’estero. Purtroppo manca questo.
Ha qualche progetto per i prossimi mesi?
Continuo ad insegnare, tengo lezioni e stages. Da circa due anni, però, dopo aver terminato il lavoro al Teatro alla Scala, sto facendo tutto quello che non ho mai potuto fare nella mia vita: per mia fortuna ho sempre lavorato, sono stata molto felice di aver svolto questa attività, che è stata tutto per me. Ora faccio delle piccole cose, come per esempio andare a Campo de’ Fiori per un cappuccino, leggere il giornale, andare al cinema, visitare un museo, incontrare gli amici, andare a lezione di pilates…cose che mi sono mancate e che ora posso fare! Una senzazione straordinaria.
C’è qualcosa che vorrebbe ancora fare?
Sono molto felice di tutto quello che ho fatto nel mio percorso artistico e rifarei tutto, senza alcuna esitazione. Sono molto grata alla vita e a quello che mi ha offerto.
Robert Strajner
Maitre de Ballet di numerose compagnie fra le quali la Scala di Milano, Il Teatro Regio di Torino, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, ha collaborato con con i nomi più importanti della danza tra cui: Rudolf Nureyev, Joseph Russillo, Roland Petit, Carla Fracci, Luciana Savignano, Raffaele Paganini, Alessandra Ferri, Julio Bocca, Massimiliano Guerra ed altri ancora.
Roma in danza: crede che una manifestazione di questo tipo possa avvicinare più persona a questa bellissima disciplina? Ritengo sia un’opportunità formativa di altissimo livello: i giovani possono fare degli stages con ottimi insegnanti e soprattutto interfacciarsi con tanti tipi di danza, non soltanto la classica. Gli organizzatori hanno fatto un lavoro straordinario anche perché hanno dedicato degli spazi anche alla danza per i disabili.
Che cosa vorrebbe trasmettere a questi ragazzi? Passione, disciplina e rispetto! È fondamentale studiare, usare le proprie doti ma soprattutto usare il cervello! Un bravo ballerino non si nota soltanto dalle movenze delicate e preparate ma anche da come si comporta e come si trova in compagnia. Purtroppo sono pochi gli insegnanti che trasmettono questi valori.
I suoi progetti futuri? Tra pochi giorni vado in Repubblica Ceca, a settembre inizia la produzione di Giselle e ….poi vedrete! Continuerò ad insegnare, tenere corsi ma vorrei dedicarmi un po’ a me stesso, oramai il tempo passa e vorrei lasciare spazio alla mia vita privata.
Laura Comi diplomata con passo d’addio presso la scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, ricopre oggi all’interno del Teatro, il ruolo di Prima Ballerina Etoile.
È a Roma in danza in qualità di insegnante: come sta andando? Molto bene! Sono soddisfatta degli studenti, che sono molto attenti e rispettosi. Ovviamente non sono tutti allo stesso livello di preparazione, ma sono tutti pronti ad imparare e soprattutto ad ascoltare. Un plauso agli organizzatori che hanno preparato in ogni dettaglio questa manifestazione.
Progetti futuri? Sto collaborando ad un nuovo progetto a Torino, di cui non posso parlare moltissimo! Sarà sicuramente una bellissima esperienza. Nel breve periodo terrò delle lezioni, stages e …continuerò ad allenarmi!
Valentina Clemente