Mercoledì 2 ottobre, dal quoidiano Eldia.es arriva notizia che il coreografo e ballerino Víctor Ullate ha annunciato la fine del Víctor Ullate Ballet, la compagnia di danza che ha fondato più di 30 anni fa. La causa? “Non
fattibilità economica del progetto”. La decisione, che era già stata avanzata questo luglio nella presentazione della sua versione di Antigone per il Festival di Merida, è dovuta alla “mancanza di mezzi economici”. “Non ci sono i soldi non solo per pagare gli hotel ma nemmeno il mantenimento dei ballerini”, riconosce il coreografo spagnolo. Victor Ullate Ballet La chiusura di questa prestigiosa compagnia è un duro colpo per i 25 ballerini che ne fanno parte, ma anche per il pubblico. “Per la Spagna questo è un brutto colpo, perché parte della nostra storia è andata perduta. Ho già chiamato tutte le istituzioni. Il Ministero della Cultura, la Comunità di Madrid sono già al corrente della cosa. Tutti hanno dimostrato la volontà di aiutarci, ma il paese è quello che è”, sottolinea Ullate.
Il Víctor Ullate Ballet è nato nel 1988 e da quel momento ha messo in scena molti titoli del repertorio classico internazionale, quali Giselle o Don Quijote, ma anche lavori emblematici di coreografi del calibro di Maurice Béjart o William Forsythe e coreografie firmate dallo stesso Ullate o da Eduardo Lao, direttore artistico della compagnia dal 2001 al 2018, entrambi, questi ultimi, considerati fra i massimi maestri di danza classica dei nostri giorni. In questa compagnia così prestigiosa, che per anni ha potuto fregiarsi del titolo di Compañia Nacional de España (poi passato alla formazione di Nacho Duato), e sotto la guida di tali maestri, si sono formate stelle del panorama della danza internazionale: Lucìa Lacarra, Tamara Rojo, Angel Corella, tanto per fare solo alcuni esempi.
Il coreografo che ha ringraziato i suoi ballerini, le “grandi star della danza”, il team amministrativo, il pubblico, le istituzioni e le compagnie per il sostegno che gli è stato dato dal 1988, ultimamente aveva contribuito personalmente alle necessità della sua compagnia, ma non può continuare ad esporsi ancora. “Ci è stato fatto un taglio molto grande e quel taglio ci ha portato ad avere debiti importanti. Ciò non può accadere, perché la compagnia deve avere la sua autonomia “.
Redazione www.giornaledelladanza.com