Dal 9 al 11 settembre 2021 dalle ore 10:00 alle 16:00 presso la Scatola dell’arte in via dei Latini 28 – Roma, Beatrice Libonati conduce il laboratorio Due stelle mi aspettavano a Fiumicino: un viaggio che anela l’infinito dell’universo. È una ricerca di situazioni consuete e concrete, e trasbordo di esse verso l’incorporeo. Le persone più vicine o no a noi ci accompagnano nel nostro viaggio, senza volerlo ne assorbiamo la loro aura e ci arricchiscono con la loro diversità. Il viaggio di Dante nella Divina Commedia è un cammino tortuoso e sofferto che si libera negli ultimi canti del paradiso verso la catarsi e il dissolvimento del corpo. L’11 settembre è prevista una restituzione finale all’interno del Festival Paesaggi del Corpo.
Con il metodo acquisito dopo lunghi anni di lavoro e ricerca, principalmente con Jean Cébron e Pina Bausch, il lavoro si basa fondamentalmente sull’espressione della nostra essenza attraverso il corpo. Se da una parte c’è bisogno dell’elasticità e della scioltezza del corpo per lasciarlo cantare come si vuole, dall’altra serve una motivazione o meglio una melodia propria che dia un senso a quello che si vuole esprimere. Attraverso il metodo si defragmentano il corpo e le sensazioni in un’orchestra smisurata di strumenti i più diversi, per poter prendere conoscenza delle possibilità che abbiamo, spesso a noi stessi sconosciute.
Beatrice Libonati, italiana nata in Belgio nel 1954, ha vissuto a Roma dove ha studiato all’Accademia Nazionale di Danza e all’università La Sapienza. Nel 1977 lavora con Susanne Linke e dal 1978 sino al 2006 è nella compagnia di Pina Bausch in qualità di danzatrice solista e di assistente artistica. Crea molte coreografie, si dedica anche alla pittura e alla poesia, scrivendo sette libri di poesie e schizzi.
Sara Zuccari
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