Il balletto classico preferito?
La Bella Addormentata.
Il balletto contemporaneo prediletto?
Giulietta e Romeo di Mats Ek.
Il Teatro del cuore?
Il Teatro Bolshoi di Mosca.
Un romanzo da trasformare in balletto?
Anna Karenina di Lev Tolstoj.
Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
Non esiste un film del genere.
Il costume di scena indossato che hai preferito?
I costumi che ho indossato in La leggenda dell’amore del coreografo Yuri Grigorovich e del costumista Simon Virsaladze.
La musica più bella scritta per balletto?
La musica di Pyotr Tchaikovsky per Swan Lake e The Sleeping Beauty.
Due miti della danza del passato, uomo e donna?
Vaslav Nijinsky e Galina Ulanova.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Pas de bourrée.
Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
Frederic Ashton.
Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Per favore, lascia che l’ispirazione, lo stile e la musicalità siano l’anima e la quintessenza della danza. Lo sviluppo del développé a 180% e i trucchi tecnici cediamoli per un’altra arte: quella del circo.
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Il duro lavoro ripetuto.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Vedo il “tempo”.
Michele Olivieri
www.giornaledelladanza.com
© Riproduzione riservata