Quando è iniziata la tua collaborazione con il Nederlands Dans Theater I e II?
Collaboro con il Nederlands Dans Theater da 8 anni. Ho iniziato per un breve periodo con il NDT II e poi ho avuto un vero e proprio contratto di 3 anni. Successivamente ho collaborato come danzatore e coreografo con il NDT I per 4 anni.
Tu sei nato in Spagna, lasciare il tuo Paese è stato un passo difficile per te?
Quando ho lasciato la Spagna ero molto giovane ed entusiasta all’idea di danzare e scoprire il mondo. È stata una mia decisione e quel senso di libertà è stato molto importante nella mia vita. È diventato difficile quando ho realizzato che avevo lasciato dietro di me anche una famiglia. Ora so che questa è la mia vita e che così doveva andare e riesco ad accettarlo.
Lavori sia come danzatore che come coreografo, sapresti descrivere le sensazioni diverse di questi due ruoli…
Come danzatore, provo la grande soddisfazione dell’essere in scena, il momento in cui sono in contatto diretto con il mio corpo, con le mie emozioni e con il pubblico. È una sensazione unica, che contiene in sé il piacere istantaneo del presente e della comunicazione pura. È una droga. Come coreografo, mi esprimo indirettamente attraverso altri danzatori che dipendono da me e dalla mia guida. È un’interazione molto bella che trovo estremamente interessante e di grande ispirazione. La coreografia è un processo che nasce nell’immaginazione sin dal primo pensiero della creazione e darvi forma è magico. Mi sento utile quando creo e quella sensazione è incomparabile a qualsiasi altra cosa.
Quando hai scoperto che la coreografia era un mezzo per esprimere te stesso?
Ho iniziato a comporre delle coreografie sin da quand’ero ragazzino, ai tempi della scuola, per divertimento con i miei amici, e mi è piaciuto subito molto. Poi, a 10 anni, iniziai a frequentare la scuola di danza e l’anno successivo entrai al Conservatorio della mia città, dove mi fu chiesto di comporre un breve assolo. Fu un gran successo che mi fece interrogare sulle possibilità della creazione. A 16 anni, all’Università di Madrid, iniziai a studiare “Coreografia e Tecniche di Interpretazione” ed ebbi così modo di realizzare il grande potenziale della creatività. Capii dunque che avrei voluto essere creativo per il resto della mia vita.
Le tue fonti di ispirazione?
La musica, un fiore, una nonnina, la psicologia, la filosofia, le notizie, una conversazione con uno sconosciuto, un tramonto, la guerra, la poesia, un amore, il teatro, la morte, un viaggio e tanto altro. Credo che ogni esperienza abbia un’eco creativa.
Cos’è la danza per te?
La danza per me è la forma di espressione più diretta ed universale. È un linguaggio in costante evoluzione a cui tutti siamo collegati. L’umanità ha danzato sin dalle sue origini, è la nostra natura. Cambia forma, ma l’essenza rimane.
Hai lavorato con molti coreografi importanti in tutto il mondo. Quali sono i nomi che hanno maggiormente influenzato la tua formazione ed il tuo stile?
Jiří Kylián, Ohad Naharin, Crystal Pite, William Forsythe, Mats Ek, Stein Celis, Marina Mascarell, per citarne solo alcuni.
I tuoi obiettivi nell’arte e nella vita?
Il mio obiettivo è continuare a progredire, essere in costante cambiamento ed evoluzione. Il vero obiettivo è non fermarsi mai ad un punto fisso. Mi piacerebbe avere una mia compagnia, riuscire a sviluppare la danza a livelli ancor più alti di adesso, aiutare i danzatori ad accrescere la loro artisticità, supportare altri coreografi e lo sviluppo dell’arte in generale. La mia vita ha molto a che fare con questo, è lo stesso processo.
La cosa più importante per te?
Continuare a crescere.
A cosa stai lavorando adesso?
Sto provando delle coreografie di Jiří Kylián e Medhi Walerki per il mio ultimo programma con il Nederlands Dans Theater I. Il debutto è previsto per il prossimo 11 maggio. Contemporaneamente ho iniziato a creare la mia prossima coreografia e sono in una fase di grande lavoro di ricerca e di idee.
Progetti futuri?
Insegnerò in tre corsi estivi, ad Amterdam, a Valencia e a Le Hague. Poi avrò una nuova creazione per il Korzo Theater con una prima il prossimo novembre a Le Hague ed un’altra produzione per De! Kunsthumaniora Dans ad Anversa a gennaio. Il futuro più remoto è ancora un punto interrogativo.
Lorena Coppola
Foto di Daisy Komen e Joris Jan Bos