Addio a Ivana Gattei, se ne andata oggi lunedì 5 febbraio a Roma, presso l’Ospedale San Giovanni, dopo giorni di malattia. Ci lascia una grande Artista e una grande Maestra che ha vissuto gli anni d’oro della Danza, gli anni del fermento artistico a stretto contatto con immensi Maestri come Léonide Massine e Aurel Milloss.
Una storia lunghissima, segnata da un unico filo rosso, quello della passione, che da sempre la guida in ogni suo passo: Ivana Gattei, una vita per la danza, proprio perché la danza è la sua vita. All’età di 9 anni entra alla scuola del Teatro Reale dell’Opera di Roma, diretta dalle sorelle Battaggi, studiando con grandi insegnanti come il maestro Gennaro Corbo e Attilia Radice, ultimi allievi di Enrico Cecchetti. Con la Radice balla in molti balletti e opere, tra cui Biancaneve, dove interpreta Cucciolo. Entra ufficialmente a far parte del corpo di ballo dello stesso teatro nel 1944, ove rimane fino al 1977, quando si ritira per star vicino al marito, venuto poi a mancare un anno dopo. Nel 1940 Maestro Aurel Milloss la chiama a lavorare con sé e la guida fino alla fine della sua carriera coreutica con l’ultimo spettacolo, alle terme di Caracalla, col Ballo Excelsior, con la coreografia di Ugo Dell’Ara. Milloss ne apprezza subito le doti artistiche tanto da considerarla una valida assistente, montando spesso le coreografie su di lei. Debutta come prima ballerina proprio con lui, quando realizza la rappresentazione di La boîte à joujoux, musiche di Claude Debussy, al Teatro dell’Opera di Roma il 23 dicembre 1950 con la direzione orchestrale di Gianandrea Gavazzeni e la scenografia di Mario Pompei. Balla tutte le creazioni di Miloss al Teatro dell’Opera, tra cui Jeux, Tautologos, La soglia del Tempo, Il Mandarino Meraviglioso, Carillon magico, La giara, Orfeo, Follie viennesi, Ungheria romantica, Hungarica, Mirandolina.
Ha insegnato a moltissimi danzatori, divenuti molto importanti. Partendo dalla sbarra a terra di Boris Kniaseff, crea una sua metodologia di lavoro a terra e alla sbarra mirato al potenziamento corporeo e al miglioramento dell’en dehors e del movimento dei piedi. Nella sua carriera ha lavorato con grandissimi artisti quali, Rudolf Nureyev, Erik Bruhn, Roland Petit, Maurice Béjart, George Balanchine, Katherine Dunham, Léonide Massine, Zarko Prebil, Anton Dolin, Béla Bartók, Boris Kniaseff, Jia Ruskaja, Marika Besobrasova, Margherita Walmar, Vladimir Vasiliev, Nina Vyroubova, Carla Fracci e molti altri. Al Giornale della danza Ivana Gattei ha raccontato la danza della sua vita, tra piccoli e grandi passi. Non una semplice intervista ma una descrizione, senza barriera alcuna, dei primi momenti sul palco, del duro lavoro, delle difficoltà e delle tante gioie che la vita di danzatrice e maestra le continua a regalare.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com