Dopo aver superato le vessazioni del padre, le bombe della guerra e l’odio dell’Isis il ballerino siriano palestinese ha coronato il suo sogno: incontrare il suo idolo di sempre: Roberto Bolle. Nato in un campo profughi vicino a Damasco, Ahmad Joudeh è stato minacciato dall’Isis: danzare o morire. Si esibirà con l’etoile italiano il 1°gennaio nello spettacolo che andrà in onda su Rai Uno.
Ha 27 anni il ballerino siriano palestinese Ahmad Joudeh. La sua storia è da brivido. Il suo desiderio di danzare, il suo sogno di diventare ballerino, la sua determinazione, lo hanno sostenuto nonostante le percosse del padre, le bombe della guerra in Siria, la distruzione della sua casa e le minacce dell’Isis. La sua storia, raccontata dal giornalista olandese Roozbeh Kaboly, è diventata un documentario che ha fatto il giro del mondo. Ted Brandsen, Direttore del Dutch National Ballet e molti suoi colleghi, hanno fatto sì che dalla scorsa estate Ahmad Joudeh vive, studia e lavora ad Amsterdam tra la scuola e la compagnia.
Nel 2014 è stato un concorrente nella versione araba di So You Think You Can Dance . È arrivato alle semifinali. Ma poiché era un palestinese senza identità nazionale, gli fu detto che non poteva vincere. Tuttavia, le sue apparizioni lo hanno portato all’attenzione del regista olandese Roozbeh Kaboly , che ha prodotto un documentario trasmesso dalla televisione olandese.
Joudeh ha anche prodotto diversi brevi video di YouTube che lo raffigurano mentre balla in Siria.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com