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All’Opera di Roma salta la prima del balletto Romeo e Giulietta

Ne avevamo già parlato nella nostra rubrica “Dentro la Danza” che all’Opera di Roma c’era aria di bufera. E’ saltata infatti ieri sera la prima di ‘Romeo e Giulietta’, per uno sciopero del corpo di ballo. Lo aveva annunciato Nadia Stefanelli della segreteria Slc Cgil di Roma e Lazio, proclamando la mobilitazione insieme alla segreteria della Fistel Cisl. Il motivo dello sciopero è “lo smantellamento progressivo del corpo di ballo”. Gli incontri con la direzione – sostengono i sindacati – non hanno portato alle soluzioni auspicate.

I possessori di biglietti per lo spettacolo di ieri – comunica il sito del teatro – potranno chiedere il rimborso o il cambio in un’ altra data alla biglietteria dell’Opera e nei punti vendita dove hanno acquistato il biglietto fino a venerdì 5 ottobre. Gli acquisti effettuati sul sito on line saranno rimborsati direttamente dalla Lottomatica.

Le ragioni della protesta Lo sciopero era stato preannunciato in una nota delle due segreterie sindacali tre giorni fa. Da allora si sono svolte riunioni che però non hanno risolto la vertenza. “Si riscontrano situazioni di grave criticità all’Opera di Roma, che rischiano di compromettere irrimediabilmente le capacità di produzione culturale del Teatro, pregiudicando l’integrità delle piante organiche funzionati – spiegava il comunicato di Slc Cgil e Fistel Cisl -; anche in difformità del Protocollo d’intesa sottoscritto col Sindaco il 4 agosto 2011. Com’è stato più volte evidenziato anche in diverse assemblee del Corpo di Ballo, contrariamente a quanto dichiarato verbalmente dalla Dirigenza e pure dal Sindaco, al Teatro dell’Opera di Roma si verificano gravi fatti e si assumono comportamenti aziendali che snaturano il Corpo di Ballo stesso e lo stanno portando verso una rapida smobilitazione”.

“Nel merito – proseguivano i sindacaclisti – si rileva che la pianta organica del Ballo è ormai scoperta per circa il 50 per cento (38 effettivi assunti su 70 previsti), e anche i posti dei circa 20 tersicorei andati in pensione nel 2011 non vengono neppure parzialmente reintegrati: in tal modo dal primo gennaio 2013 per effetto delle normative vigenti quei posti nel Corpo di Ballo saranno di fatto persi e non recuperabili (la legge prevede che a partire dal 2012 il numero delle unità da assumere non potrà essere superiore a quello delle unità cessate nell’anno precedente)”.

La replica del Teatro Il Teatro dell’Opera ha replicato con una nota, giudicando “inspiegabile e priva di valide e sensate motivazioni la proclamazione dello sciopero … uno sciopero che tenta con motivazioni inesistenti di vanificare gli sforzi per una rinascita del Corpo di Ballo con l’imposizione dell’assunzione di ballerini in modo automatico senza un regolare concorso. Tutto ciò oltre che l’illegalità porterebbe al Teatro dell’Opera l’impossibilità di creare un vero, nuovo e giovane Corpo di Ballo”. “Inoltre questo sciopero – prosegue la nota – provocherà gravi difficoltà agli abbonamenti e a chi ha comprato i biglietti, soprattutto dall’estero. Arrecherà inoltre un danno economico al Teatro valutabile in circa 100 mila euro (considerato il tutto esaurito di circa 1.400 persone).

“Pur nella ricerca di una soluzione – sostiene il comunicato – non si è potuto soddisfare la richiesta da parte delle sigle sindacali Slc Cgil e Fistel Cisl di procedere nell’assunzione, senza concorso, di ballerini che in questo momento hanno in corso un’azione legale contro il Teatro. La legge impedisce assunzioni senza che prima si siano conclusi i vari gradi di giudizio. Inoltre si chiede al Teatro l’assunzione a tempo indeterminato e senza concorso di ballerini solo perché hanno lavorato all’Opera con contratti a termine. Il concorso è sempre un passaggio obbligato per legge che permette un giudizio di qualità e di equità offrendo la giusta possibilità a tutti i candidati. Le sigle sindacali non hanno voluto attendere la pubblicazione dei bandi di concorso che avverrà in tempi strettissimi. Concorsi voluti dalla Direzione dell’Opera nel fermo convincimento di un rafforzamento e rilancio (già in corso) del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma attraverso bandi che permettano l’ingresso di nuove giovani realtà per dare nuova linfa a un Corpo di Ballo che è una realtà assoluta nel panorama della danza europea. Auspichiamo che, pur nel momento di tensione, alla fine prevarrà il buon senso”.

 

Rosa Belletti

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