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Redattori

Il linguaggio del “cuore”: intervista a Luca Giaccio

Il linguaggio del “cuore”: intervista a Luca Giaccio

  Luca Giaccio si è unito alla Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli molto giovane ed è stata la direttrice Anna Razzi la prima a notare il suo talento. Nel 2006 il critico e storico Alberto Testa lo suggerisce come “Rivelazione Dancer” per il prestigioso “premio Positano” che vince danzando il ruolo del principe Desirée nella “Bella Addormentata” con la complessa coreografia di Rudolf Nureyev. Si diploma con lode all’Accademia del San Carlo nel 2007, Carla Fracci lo invita ad unirsi al Balletto del Teatro dell’Opera di Roma. Qui Luca ha modo di danzare tutti i ruoli principali del repertorio del balletto classico. Anna Razzi crea per lui “Il Guarracino” (nella tradizione della tarantella napoletana del XVII secolo) e sempre espressamente per lui prepara “Coppelia” sulla tradizionale coreografia russo-franco-italiana. Nel 2008 viene chiamato da Ángel Corella per unirsi alla sua compagnia di balletto a Castilla y Leon (Spagna), dove ha modo di ampliare il proprio repertorio di ruoli solistici creati da coreografi anglo-americani contemporanei come Stanton Welch, Clark Tippet, Twyla Tharp, Christopher Wheeldon, Jerome Robbins, oltre che dello stesso Corella. Nel 2011, Luca Giaccio entra, come primo ballerino, al Balletto della Comunità di Madrid diretto da Victor ...

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GD Web TV: Mayerling – Houston Ballet

Dopo l’uragano Harvey, che ha destato preoccupazione e ha provocato pesantissimi danni in tutto lo stato del Texas, anche la compagnia Houston Ballet torna in scena: i danzatori, infatti, portano sul palco Mayerling, storica pièce di Sir Kenneth MacMillan. Eccone un assaggio:   www.giornaledelladanza.com

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Una nuova stagione IPUNTIDANZA: tutta da vivere, tutta da danzare

La stagione IPUNTIDANZA 2017/2018 della Fondazione Egri per la Danza, con la Compagnia EgriBiancoDanza diretta da Susanna Egri e Raphael Bianco, torna per la quindicesima edizione, da settembre 2017 a giugno 2018, con un programma sempre più ampio e ricco di novità. Otto le sedi tra teatri e residenze storiche che ospiteranno il ricco cartellone di spettacoli itineranti tra Torino, Moncalieri, Cuneo, Verbania, Aosta, Giaveno, Biella e Genova. In programma 25 spettacoli, più di 50 rappresentazioni, 5 fra prime nazionali e assolute, che da fine settembre 2017 a fine giugno 2018 saranno la struttura portante di una stagione multiforme, polivalente e ricca di collaborazioni artistiche, dal balletto neo-classico alla danza contemporanea, alla performance site specific a riconferma di un percorso della Compagnia fatto di passione e grande impegno, risultato di un’insopprimibile ricerca creativa, capace di rinnovare sempre grandi emozioni nel pubblico che da anni segue gli spettacoli in cartellone. Primo appuntamento a fine settembre sul territorio piemontese, al Castello di Moncalieri con ITENERARIO PER UNA POSSIBILE SALVEZZA, uno spettacolo ideato per un percorso itinerante con le coreografie di Raphael Bianco. Nato per il “Napoli Teatro Festival” al Tunnel Borbonico di Napoli, il grande successo ha determinato non solo la riproposta a ...

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Dolore come percorso di crescita: “Thanks for hurting me” di Enzo Cosimi

Il 26 e il 27 settembre 2017, a chiusura della terza edizione della rassegna Il Teatro che danza- Vetrina sulla coreografia contemporanea, il Teatro India di Roma ospita la Compagnia Enzo Cosimi con la prima nazionale di Thanks for hurting me, regia e coreografia Enzo Cosimi, musiche Cosimi e Stefano Galanti, con il sostegno per la residenza di AMAT Marche, Artedanzae20/Dancehaus e di Festival Quartieri dell’arte di Viterbo. Autore e artista tra i più noti e autorevoli della coreografia italiana contemporanea, capace di accendere forti emozioni nello spettatore con le sue creazioni, Cosimi propone a Roma un’opera intensa, tributo postumo al grande Franz Kafka e terza tappa della trilogia Sulle passioni dell’anima, dedicata all’esperienza emozionale del dolore. Attraverso percezioni sensoriali, viaggi della mente e visioni oniriche, Thanks for hurting me racconta una nuova concezione del dolore, non più stato da evitare e rifiutare, bensì processo di crescita e purificazione, che ci insegna ad ascoltare noi stessi, rendendo l’uomo più permeabile e aperto ai misteri della vita e del mondo. ORARI & INFO 26 e 27 settembre 2017, ore 21.00 Teatro India- Sala B Lungotevere Vittorio Gassman, 1 00146 – Roma Tel. +39 06 684 0003 11/14 Stefania Napoli www.giornaledelladanza.com

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Rebecca Bianchi nominata étoile del Teatro dell’Opera di Roma

Rebecca Bianchi, al termine della rappresentazione di ieri mercoledì 20 settembre di Giselle di Patricia Ruanne, in scena al Teatro Costanzi fino a domenica 24 settembre, è stata nominata dal Presidente del Teatro dell’Opera di Roma Virgina Raggi, alla presenza del Sovrintendente Carlo Fuortes e della Direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato, étoile del Teatro dell’Opera di Roma. In tale occasione il Sovrintendente Carlo Fuortes ha dichiarato: “La nomina dell’elegante e raffinata Rebecca Bianchi a étoile è per me una gioia e la conferma che i talenti del nostro Teatro stanno crescendo. Solo il 20 dicembre 2015 Rebecca Bianchi, al termine della recita de Lo schiaccianoci di Giuliano Peparini, veniva nominata prima ballerina e oggi, a quasi due anni di distanza, étoile, un titolo che testimonia un percorso serio e impegnativo contrassegnato da grandi soddisfazioni per lei e per noi tutti”. Rebecca Bianchi, nata a Parma, entra alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano all’età di undici anni. Nel 2009 entra a far parte del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, dove sotto la Direzione di Eleonora Abbagnato nel maggio 2015 vince il concorso da solista e nel dicembre dello stesso anno è nominata prima ballerina. Nel 2016 ...

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“Musica Ribelle”: a teatro un racconto di musica e danze

Ancora qualche giorno di attesa e, dal prossimo 29 settembre, al Teatro Nuovo di Milano andrà in scena Musica Ribelle – La Forza dell’amore”, opera dalla netta matrice rock che nasce come percorso ideativo e creativo intorno ad una scelta precisa: scrivere e realizzare uno spettacolo sulla musica, la testimonianza artistica e umana di Eugenio Finardi. Ma Musica Ribelle è anche una storia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, di politica, di poesia, amore, vita, musica. La trama si svolge in un vecchio scantinato da tempo in disuso che viene affittato da una street gang di giovani rapper, graffittari, dj per preparare un rave notturno, ma la stessa cantina nel ’73 era il covo di un collettivo, la sua sala prove, la sua stamperia, la sua radio libera. Due generazioni a confronto che corrono in parallelo e che per un curioso gioco del destino si ritrovano nello stesso luogo a vivere la musica, le storie d’amore, di radio libere, di sogni, delusioni e fughe. Uno spettacolo emozionante, schietto, crudo, eseguito da un cast di grandissimo talento e un gruppo di musicisti, anch’essi attori, che suonano dal vivo. Il tutto in una cornice scenica essenziale ed efficace, in cui si inseriscono soluzioni di video grafica di commento alla drammaturgia. I brani ...

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Flusso di gesti e linguaggio con “I am shape, in a shape doing a shape” di Barbara Berti

Il 22 settembre 2017, presso il Teatro Auditorium Cavallerizza di Reggio Emilia andrà in scena I am shape, in a shape doing a shape, coreografia di Barbara Berti, musiche di Klaus Janek, consulenza drammaturgica Carlotta Scioldo, assistente alla coreografia Liselotte Singe. Nata a Bologna ma residente a Berlino, dopo una prima formazione come graphic designer, la Berti si avvicina alla arti performative collaborando con artisti come Judith Seng, Tino Seghal, Gabi Schilling e Isabelle Schad, elaborando un linguaggio coreografico originale nato dalla commistione con discipline eterogenee quali istant composition, body-mind centering, e contact improvisation. Nelle sue creazioni svolge un ruolo primario la ricerca sull’empatia cinestetica, ossia la capacità di comprendere il mondo e di comunicare idee e sentimenti attraverso il movimento. Vincitore del premio della giuria HAU 2 al Festival 100 Grad Berlino 2014, I am shape, in a shape doing a shape è un solo ideato e interpreto dalla coreografa, un flusso libero di gesti e linguaggio in cui la performer esplora il rapporto con il pubblico attraverso sequenze predeterminate combinate a libera improvvisazione, dando vita a una connessione intima e profonda tra danzatore e spettatori. ORARI & INFO 22 settembre 2017 – Ore 21.15 Teatro della Cavallerizza – ...

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Per capire la danza bisogna amarla: intervista a Loreta Alexandrescu

Per capire la danza bisogna amarla: intervista a Loreta Alexandrescu

  Loreta Alexandrescu diplomatasi nel 1975 in danza classica all’Accademia Nazionale di Coreografia di Cluj-Napoca (Romania), inizia da subito la carriera di ballerina professionista ballando tutto il repertorio classico e venendo nominata, nel 1977, prima ballerina al Teatro Rapsodia di Bucarest. L’anno successivo si trasferisce in Italia dove, alla carriera artistica affianca quella di insegnante di danza classica, storica e di carattere e quella per Maître de Ballet. Dal 1988 insegna danza classico-accademica, danza storica e danza di carattere presso il Dipartimento Danza dell’Accademia Teatro alla Scala (già Scuola di Ballo del Teatro alla Scala), ove è anche assistente coreografa per i balletti messi in scena dai ragazzi della Scuola di ballo stessa. Attualmente collabora mensilmente con scuole di tutta Italia tenendo corsi di formazione di tutti i livelli.   Carissima Loreta, facciamo un tuffo nel passato. Da bambina cosa sognavi di fare? Partirei dal presupposto che non mi è mai piaciuto rilasciare interviste o farmi fotografare, apparire in qualche modo, forse l’educazione forse la timidezza, anche se da piccola (4/5 anni) volevo sempre che tutti mi guardassero quando ballavo. Certo però che nel secolo della comunicazione non si può più sfuggire e prima o poi bisogna anche parlare di ...

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“Giselle” torna a danzare al Teatro dell’Opera di Roma

Dopo il grande successo della Soirée Roland Petit, il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, danza l’ultimo titolo della stagione 2016-17: Giselle di Patricia Ruanne, nel riallestimento del Teatro dell’Opera di Roma, in scena al Teatro Costanzi dal 20 al 24 settembre 2017. Capolavoro del balletto romantico, Giselle nasce nel 1841 dai due coreografi Jean Coralli e Jules Perrot e dall’intuizione del poeta e romanziere francese Théophile Gautier, che leggendo il De l’Allemagne di Heinrich Heine rimane profondamente affascinato dalla leggenda delle Villi, gli spiriti delle fanciulle morte alla vigilia delle nozze. Il libretto è frutto della collaborazione tra Gautier e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges, mentre la celebre musica è del compositore Adolphe Adam. A più di un secolo e mezzo dal suo debutto all’Opéra di Parigi il 28 giugno del 1841, con Carlotta Grisi nel ruolo della protagonista e Lucien Petipa in quello di Albrecht, Giselle è il balletto dal fascino intramontabile, banco di prova di tutte le étoile e titolo del repertorio classico con cui i maggiori coreografi internazionali amano confrontarsi. Patricia Ruanne, forte della sua esperienza di principal dancer e di Maître con e al fianco di Rudolf Nureyev, ha affrontato il riallestimento ...

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