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Redattori

Ballet de Lorraine in scena al Teatro Grande di Brescia

Continua il progetto della Fondazione Teatro Grande di Brescia dedicato alla valorizzazione della danza contemporanea e dei suoi grandi nomi. In scena mercoledì 15 marzo, alle ore 20.30, la Compagnia CCN-Ballet de Lorraine, nata come luogo di ricerca e sperimentazione artistica, che porta sul palcoscenico bresciano tre creazioni: Rose-Variation di Mathilde Monnier, Duo di William Forsythe e Devoted di Cecilia Bengolea e François Chaignaud. L’itinerario proposto attraversa il linguaggio coreutico a partire dalla sua grammatica: come accade nel percorso di decostruzione/costruzione di Rose-Variation, che vede corpi e scenografia fusi in un luminoso e cangiante rosa. In Duo, la coreografia esamina i passaggi temporali con un vorticoso fluttuare di movimenti, mentre in Devoted tradizione e sperimentazione si congiungono, producendo un indistruttibile dialogo di sperimentazione. Lo spettacolo raccoglie la visione di alcuni tra i più importanti coreografi del panorama internazionale, mostrando le evoluzioni tecniche ed espressive della loro esplorazione, che trovano il loro scioglimento nella suggestiva naturalità dei corpi. I lavori di Mathilde Monnier, direttrice del Centro Nazionale della Danza di Pantin, mostrano una duplice attenzione alla dimensione quotidiana del gesto nello spazio e al recupero degli aspetti rituali della danza. La celebre ricerca di William Forsythe ripensa le regole accademiche, sviluppando ...

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A Mestre, Balletboyz con il divertente e surreale “Life”

Il 21 marzo 2017, il Teatro Toniolo di Mestre ospita la compagnia britannica Balletboyz con lo spettacolo Life, composto da due coreografie, Rabbit di Pontus Lindberg e Fiction di Javier de Frutos. Composta da dieci strepitosi giovani talenti, diretta da Michael Nunn e William Trevitt, Balletboyz è considerata una tra le più originali e innovative compagnie nel panorama della modern dance, che in breve tempo ha saputo imporsi sulla scena internazionale, grazie anche alla sua capacità di creare una danza per tutti, in grado di raggiungere un vasto pubblico. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e nomination per premi internazionali come Olivier Award, Rose d’Or, International Emmy e Golden Prague Grand Prix per i documentari televisivi su Channel 4 e per il canale BBC Three, e nel 2013 il National Dance Awards come migliore compagnia indipendente. Rabbit è un’opera surreale e accattivante, in cui due uomini (uno dei quali indossa la maschera di un coniglio), danzano sulle toccanti note del Little Requiem for a Classic Polka di Henryk Górecki e vengono poi raggiunti in scena dagli altri ballerini, alcuni vestiti da uomo, alcuni da coniglio. Passando da assoli, duetti introspettivi, a movimenti più ritmati e allegri, il lavoro si manifesta in tutti ...

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GD Web TV: “JEWELS” I COSTUMI – THE ROYAL BALLET

Jewels – I costumi, The Royal Ballet. Mal Barton, Costume Workshop Manager del Royal Ballet, ci guida attraverso un bellissimo viaggio, quello tra i costumi di Jewels, pièce del Maestro Balanchine che la compagnia inglese porterà in scena. Curiosità, bellezza, duro lavoro: sono tanti gli ingredienti necessari per rendere belli i bravissimi danzatori dell’ensemble britannica. Da non perdere! www.giornaledelladanza.com

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“Dimmi che mi ami”: MOTUS danza e il grido d’allarme contro la violenza alle donne

La “danza scomoda” dei MOTUS è di nuovo impegnata in una battaglia nazionale per denunciare quella che può essere definita una vera e propria strage. Con Dimmi che mi ami, in scena al Teatro Vascello di questa sera, la Compagnia lancia un grido d’allarme contro il femminicidio, fenomeno in aumento che registra in Italia una vittima ogni due giorni e mezzo e che, nella maggioranza dei casi, è perpetrato da un familiare o da una persona con cui la vittima ha avuto una relazione. Addentrandosi nelle cause e nei meccanismi psicologici che conducono gli uomini ad arrogarsi diritto di vita o di morte sulle loro compagne, MOTUS analizza la diminuzione della percezione di realtà che viene dall’attutirsi del sentire e dall’incapacità di avvertire il valore delle cose, tipiche del mondo contemporaneo in disgregazione. In un contesto affettivamente precario, la ricerca di amore assume la connotazione di un affannoso e spasmodico inseguimento per raggiungere il possesso dell’altro, come unico sbocco possibile ai propri conflitti interiori. E la violenza contro le donne diviene “uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini” come sancisce l’Assemblea Generale Onu. I comportamenti amorosi ambientati ...

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“Ti amo, sei perfetto, ora cambia”: quando il primo appuntamento diventa esilarante!

“Ti amo, sei perfetto, ora cambia”: quando il primo appuntamento diventa esilarante!

  Venerdì 17 e sabato 18 marzo alle ore 21 il palcoscenico del Teatro Consorziale di Budrio (BO) si trasforma nel più divertente dei locali da primo appuntamento grazie a Ti amo, sei perfetto, ora cambia!, il musical diretto da Marco Simeoli, eseguito al pianoforte da Marcos Madrigal e performato dal quartetto della Compagnia A.M.O. (Attori Momentaneamente Occupati), composta da Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro e Valeria Monetti. Lo spettacolo rappresenta la versione italiana di I Love You, You’re Perfect, Now Change, secondo per longevità tra i musical prodotti Off-Broadway, scritto da Joe Di Pietro e musicato da Jimmy Roberts. Il successo clamoroso, conseguito negli ultimi vent’anni a partire dal 1996, ha esportato lo spettacolo in tutti i teatri del mondo, per i quali l’opera ha ottenuto ben tredici diverse traduzioni del testo, tra cui l’ebraico, il coreano, il finlandese e il mandarino. Che cosa avete pensato al primo appuntamento? Volevate scappare ma non trovavate la scusa? Tu piacevi a lei… ma forse lei mentiva. Lei piaceva a te… ma le puzzava il fiato. Mentre ti baciava sei sicuro che stesse pensando a te? E mentre la baciavi tu, hai pensato: “Oddio somiglia a mamma!” Sull’altare avresti voluto ...

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La danza rende migliori: intervista a Laura Comi

Diplomata con passo d’addio presso la Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, entra a far parte del Corpo di ballo del Teatro, arrivando a ricoprire il ruolo di Prima Ballerina Etoile. Dopo una tournèe in Germania, ha svolto nel 1989 un periodo di perfezionamento presso l’English National Ballet. Il suo repertorio include i maggiori titoli del repertorio classico quali “La Sylphide”, “Lo schiaccianoci”, “Giselle”, “Don Chisciotte”, “La bella addormentata nel bosco”, “La fille mal gardée”, “Romeo e Giulietta”, “La bisbetica domata”, “Onegin”, “Spartacus”, “Pas de Quatre”, “La Péri”, “Petruška”, “Il lago dei cigni”, “Cenerentola”, “Raymonda”. Ha danzato versioni moderne dei balletti: “Cenerentola” di Cannito, “Coppelia” di Bigonzetti, “Romeo e Giulietta” e “Coppelia” di Amodio. Ha interpretato produzioni in omaggio a Balanchine danzando “I quattro temperamenti” (Il Sanguigno), “Allegro Brillante”, “Who Cares?”, “Apollon Musagete” (Tersicore); in omaggio a Nijinsky “Jeux”, e in omaggio a Massine la bambina americana in “Parade”. Ha danzato inoltre: “Sei in movimento” di Bigonzetti, “Kachaturian pas de deux” di Allan, “L’uccello di fuoco” e “Carmina Burana” di Carbone, “Il pipistrello” di Nuñez, “Tre Preludi” di Stevenson, “Estri” di Milloss, “Ricercare a nove movimenti” e “Per Alvin” di Amodio, “L’Arlesiènne” e “Ma Pavlova” di Petit, “I ...

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Nella Giornata Internazionale della donna “Wind of woman” racconta l’animo e il vissuto femminile

L’8 marzo 2017, in occasione della Giornata Internazionale della donna, il Teatro Serassi di Villa d’Almè (BG) vede in scena Wind of woman, regia di Daniela Arrigo e Simona Meroli, coreografie di Daniele de Sio, Simona Meroli, Federico Mella, Alessandro Torrielli, Roberta Albergoni e Ariel Romero Koch, con la preziosa partecipazione dell’attrice Alice Laspina. Attingendo dalla letteratura che ha dato voce all’animo femminile, Wind of woman racconta fragilità, forza, paure e passioni di donne diverse, molto lontane tra loro, attraverso il corpo e la danza, in un intreccio di Tango, ritmi urbani e lirici, danza contemporanea, neoclassica e hip hop. Ogni storia evidenzia le sfumature della figura femminile senza stigmatizzarne i tratti, raccontando vissuti singoli e intimi, al fine di capirne le scelte prossime, in una continua rimessa in gioco della propria vita, nella speranza di un futuro sempre più luminoso. Un intenso e vitale intreccio di parole e danza che omaggia l’animo femminile e il vento che lo sostiene, in questa nuova co-produzione di Baires Tango’s e Addiction School. ORARI & INFO 8 marzo 2017, ore 21.00 Teatro Serassi Via Locatelli milesi, 6 24018 Villa d’Almè BG Biglietteria: +39 035 637047 Stefania Napoli Fotografia: Paolo Brunelli www.giornaledelladanza.com      

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“Giulietta e Romeo”: amor vincit omnia, sempre e comunque

“Giulietta e Romeo”: amor vincit omnia, sempre e comunque

  È rincuorante, a volte, percepire come lo scorrere del tempo non lenisca affatto l’essenza di un’opera d’arte, come ad esempio una coreografia. Pensare, dunque, che lo spettacolo Giulietta e Romeo, creato da Fabrizio Monteverde e andato in scena lo scorso 25 febbraio al Teatro Il Celebrazioni di Bologna, conversi in maniera intatta la sua verve e comunichi perfettamente il suo messaggio dal lontano 1987 è senza dubbio la conferma di come un capolavoro riesca a essere davvero eterno. Nonostante il titolo shakespeariano sia stato “rovesciato”, come a incanalare la massima attenzione sulla protagonista, il primo occhio di bue è tutto per Romeo, un giovane uomo in abiti ben più contemporanei degli sfarzosi quattro o ottocenteschi, tanto elegante nella sua scioltezza quanto penetrante nell’espressività. Le note di Sergej Prokof’ev sembrano scivolare tra le pieghe dei calzoni così come fluire oltre le dita delle mani. La scena è tutta sua, fino all’ultimo minuto dell’intero spettacolo, in cui difficilmente gli altri personaggi riusciranno a pareggiarne il lustro. Il corpo di ballo del Balletto di Roma, infatti, denota nelle coreografie d’insieme qualche sbavatura, dispersa facilmente nei gesti di frenesia, di delirio che connotano un’ambientazione calda, mediterranea, il cui climax sensoriale ascendente raggiunge il ...

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“Lac”: Les Ballets de Monte-Carlo in scena a Genova

Questa sera alle ore 20.30 una prima nazionale al Teatro Carlo Felice di Genova con Lac, un’interessante e applauditissima reintepretazione del celebre balletto tardo romantico Il lago dei cigni su musiche di Čajkovskij. Così il coreografo Jean-Christophe Maillot, direttore de Les Ballets de Monte-Carlo, ha intitolato la sua rilettura del Lago dei cigni, un progetto meditato per dieci anni per realizzare drammaturgia del quale ha voluto accanto a sé lo scrittore Jean Rouaud, vincitore nel 1990 del Premio Goncourt (il massimo premio letterario francese). Nell’ennesima contrapposizione del bene e del male, gli autori hanno trasformato la storia d’amore tra il principe Sigfried e la principessa Odette (vittima di un sortilegio che di giorno la costringe a vivere come cigno e solo di notte le fa ritrovare le sembianze umane) in uno scontro tra figure materne ambiziose e dominatrici. Le madri sono infatti le vere protagoniste di Lac, un Lago dei cigni che fonde balletto classico e danza moderna dando vita ad uno spettacolo drammatico ma al tempo stesso anche sensuale. Lac ha debuttato il 27 dicembre 2011 al Grimaldi Forum di Monaco, riscuotendo un grande successo sia di pubblico che di critica. L’ennesima prova della prestigiosa tradizione legata al balletto ...

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Israel Galvan porta l’età dell’oro alla Lavanderia a Vapore

Va in scena il 5 marzo alla Lavanderia a Vapore di Collegno (Torino), nell’ambito della stagione Let’s Dance promossa da Piemonte dal Vivo, lo storico spettacolo La edad de oro, dello spagnolo Israel Galván, unanimemente riconosciuto come il più importante interprete di flamenco, creatore di uno stile virtuoso e innovatore che unifica in modo significativo i due approcci contemporaneo e tradizionale. Ma da dove nasce uno spettacolo con questo titolo? Da una osservazione delle epoche storiche: nel flamenco, come in ogni altra arte, storici, specialisti e critici hanno progressivamente definito i periodi di riferimento. Il periodo definito “L’età dell’oro” del Flamenco, corrisponde ad un periodo che va dalla fine del XIX secolo fino agli anni ’30 del XX secolo, e si distingue in modo particolare per la danza e il canto (la chitarra subentrerà in seguito). Secondo questo approccio, nessun cantante o ballerino di oggi, tranne casi eccezionali, è in grado di eguagliare la qualità, la purezza e la creatività di coloro i quali hanno portato il flamenco alla sua massima espressione, segnandone il periodo d’oro. Da allora, secondo gli storici, si registra un declino nell’arte del flamenco: impoverimento, semplificazione, fusioni e anche perdita di contenuti, senso e spirito che hanno animato quest’arte del ...

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