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Giuseppe Picone: “Dirigere il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo per me è una grande emozione” [ESCLUSIVA]

  Giuseppe Picone, étoile internazionale con alle spalle una carriera svolta nei principali teatri di tutto il mondo, dove è sempre stato apprezzato ed acclamato come uno dei danzatori più talentuosi, è stato nominato direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, lo stesso teatro da cui è iniziato il suo percorso artistico. In questa intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza. Lo scorso 29 luglio è stato nominato Direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, un grande ritorno per un grande artista come Lei, di calibro internazionale. Che effetto fa ritornare nella Sua città natale? Rientrare a Napoli è come rientrare a casa, è un’emozione molto forte. Lavorare con il Corpo di Ballo del Teatro dove sono cresciuto e iniziare proprio con loro quest’esperienza da Direttore è sicuramente una grandissima emozione, perché questi ragazzi adesso sono grandi ma io li ho visti crescere sin dalla Scuola di Ballo. Per me è davvero ritornare a casa. Da étoile a Direttore, un passaggio artistico che presenta nuovi stimoli e nuove sfide, come pensa di svolgere il Suo ruolo? Il ruolo da Direttore sicuramente non è facile, però ero già abbastanza pronto per affrontarlo. ...

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Pierluigi Abbondanza, il fotografo della danza

Pierluigi Abbondanza, il fotografo della danza

Pierluigi Abbondanza nasce in una famiglia di fotografi, comincia fin da piccolo a interessarsi del lavoro dei genitori, continua a seguire il lavoro di famiglia parallelamente agli studi fino a 27 anni quando apre uno studio proprio eseguendo foto per pubblicità e ritratti. Verso i 38 anni viene affascinato dalla disciplina della danza classica, segue lezioni in sala per averne una comprensione migliore e comincia a fotografare spettacoli e lezioni. Viene invitato in Scala alla Scuola di Ballo, segue e fotografa le lezioni per quattro anni con risultati apprezzati a tal punto che le sue foto vengono utilizzate per il calendario Porselli del 1998. Nello stesso periodo segue e fotografa per due anni all’Accademia Nazionale di danza di Roma le lezioni di danza e viene invitato a fotografare lo spettacolo finale dell’Accademia Princesse Grace a Montecarlo dalla direttrice Marika Besobrasova. Dal 1997 segue come fotografo ufficiale gli stage estivi della Royal Academy of Dance di Londra in Italia e dei maestri di San Pietroburgo a Rapallo. Da questa collaborazione viene realizzato il calendario ufficiale Royal Academy italiano del 2000. Dal 1999 segue costantemente le Scuole di danza e ha avviato una linea propria di poster, cartoline e calendari. Prosegue ad ...

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Alberto Pretto ci racconta in esclusiva l’affascinante mondo de Les Ballets Trockadero

Alberto Pretto è nato a Vicenza nel 1985. Comincia lo studio della danza classica all’età di 14 anni nella sua città natale. Nel 2004 viene ammesso all’Acadèmie de Danse Classique Princesse Grace di Monte Carlo, sotto la direzione di Marika Besobrasova. Si diploma il 24 marzo del 2008. Sempre nel 2008 viene assunto dall’English National Ballet di Londra per la produzione “Strictly Gershwin” con la coreografia di Derek Deane. Ha ballato per la Fondazione Arena di Verona nell’Opera “Aida” con la regia di Hugo de Ana. Dal 2008 al 2010 ha lavorato nella compagnia Stadttheater Koblenz in Germania diretta dal coreografo Anthony Taylor. Nel gennaio 2011 è entrato a far parte della compagnia Les Ballets Trockadero de Montecarlo, della quale fa tuttora parte. Nella compagnia ha danzato ruoli solistici in La Tarantella, Paquita Walpurgishnacht, La Morte del Cigno, Esmeralda Pas de Six, Chopiniana, Le Grand Pas de Quatre, La Naïade et Le Pêcheur.   Carissimo Alberto, il mondo della danza è sicuramente affascinante. Puoi descriverlo per i nostri lettori, dal tuo punto di vista? Per te, da piccolo, è stato subito un colpo di fulmine? Il mondo della danza è per me un mondo chiuso ed esclusivo, fatto di arte, ...

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“Stoffa per la Danza” – La danza in abiti comuni: Pina Bausch

  Philippine, ma da tutti conosciuta come Pina, Bausch nasce a Solingen il 27 luglio 1940 e muore di cancro il 30 giugno 2009 a Wuppertal. Inizia la sua carriera artistica da adolescente nella città nativa , poi si trasferisce a New York grazie ad una borsa di studio dove approfondisce la sua tecnica. Viene scritturata dal New American Ballet e dal Metropolitan Opera. Rientra in Germania dove danza ed inizia a comporre le sue prime coreografie nel 1968. Nel ’73 fonda il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. I suoi spettacoli sono apprezzati ovunque: Le Sacre du printemps, Nelken, Bandeneon, Aqua …e tra le sue opere più importanti Café Muller.  Pina Bausch è sicuramente tra le più importanti e note coreografe mondiali, espressione della danza moderna e massima esponente del Teatro-danza tedesco. I suoi ballerini, prendono il nome di “danzattori” in quanto interpreti attraverso l’improvvisazione generata dalle domande che la coreografa pone loro. Essi stessi chiamati ad esprimere le proprie personali sensazioni, sentimenti, infatti essi non ricoprono solo il ruolo di danzatori, ma anche quello di attori e di autori dell’opera. Pina per le sue coreografie si avvale di costumi che in realtà sono abiti comuni: per esempio una semplice vestaglia con sotto uno slip indossata dalla protagonista di “Café Muller”, ...

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Sara Renda, giovanissima étoile internazionale

Sara Renda, nasce ad Alcamo nel 1991, entra all’età di 11 anni presso la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala in cui si diploma brillantemente nel 2010, immediatamente entra a far parte nell’organico del Corpo di Ballo dell’Opéra National de Bordeaux in Francia diretta dal maestro Charles Jude. Si è aggiudicata la Medaglia di bronzo alla 50ª edizione del prestigioso “International Ballet Competition di Varna” in Bulgaria. Nel dicembre del 2014, saltando il gradino di solista, viene nominata Prima ballerina a Bordeaux e a distanza solo di un anno, nel dicembre 2015 arriva la nomina ad étoile, annunciata direttamente in scena dal Direttore del Balletto Charles Jude e dal Direttore generale dell’Opéra National Thierry Fouquet, alla fine di un’emozionate serata in cui ha interpretato per la prima volta il ruolo principale della “Bella addormentata nel bosco” nell’edizione firmata dallo stesso Jude. Nel suo repertorio “Roméo et Juliette”, “Giselle”, “I Quattro Temperamenti” e “Who Cares?” di George Balanchine, “Paquita”, “La bella addormentata (L’Oiseau bleu)”, “Coppélia”, “Pneuma” di Carolyn Carlson, “Don Quichotte”, “If to Leave is to Remember”, “Schiaccianoci”.   Carissima Sara, innanzitutto i miei più sinceri complimenti per la tua nomina ad étoile, uno splendido traguardo e un vanto tutto ...

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Alberto Testa: “Jeux” e “Le Sacre du Printemps” un miracolo di bellezza e di creatività

 Provatevi a pensare oggigiorno alla possibilità di vedere in uno stesso mese, alla distanza di soli quindici giorni, l’uno dall’altro due balletti della potenza creativa (musica, scenografia, coreografia) di due balletti divenuti famosi quali “Jeux” e “Le Sacre du Printemps” il primo con la musica di Debussy, il secondo con quella di Stravinsky, tutti e due con la coreografia di Nijinsky, nel primo anche interprete, e poi mi direte se ciò sarebbe possibile oggi. Intanto occorre riflettere; una data, il 1913, Parigi, lo scadere della Belle Epoque, l’anno dopo un putiferio europeo, quasi quanto cento anni dopo, l’odierno, esclusa soltanto la guerra, quella mondiale detta anche “La grande guerra”. Qualcuno a pensato a quegli anni che in un ventennio successivo formarono l’epoca favolosa dei Balletti di Diaghilev (1909 – 1929), di Nijinsky, della partitura teatrale e non teatrale (Roerich, Bakst, Valentine, Gross e Hugo), dei musicisti fra gli innovativi del ventesimo secolo e di infiniti altri apporti diversi e decisivi per la formazione di una nuova era teatrale. Sono cose oggi pressoché irrealizzabili e impensabili. Eppure, nella rinnovata, bellissima Torino, tornata ai suoi regali splendori si è pensato a quell’avvenimento che diviene evento d’arte e di cultura. Due serate, il ...

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Un libro per l’Estate… La Danza, la mia vita: il libro autobiografico che dà corpo alla voce di Natalia Makarova

Finalmente tutti i lettori appassionati di danza e balletto, oppure semplicemente incuriositi da quest’arte molto affascinante, potranno emozionarsi leggendo La Danza, la mia vita, l’autobiografia di una stella del balletto russo come Natalia Makarova. La celebre étoile scrisse la sua lunga e consapevole confessione in lingua russa, sebbene la prima pubblicazione, avvenuta nel 1979 con il titolo A Dance Autobiography, fosse apparsa in lingua inglese. Bisognerà attendere, infatti, il 2011, affinché la casa editrice moscovita Art dia alle stampe la versione originaria in lingua russa, ampliata però con approfondimenti inerenti alcune cruciali questioni artistiche. Ora questa splendida autobiografia, da cui trapela l’elevato senso di autocoscienza critica palesato dall’autrice, finalmente è stata tradotta anche in italiano, grazie al lavoro di Marta Mele e con il sempre prezioso appoggio della casa editrice Gremese. Il mondo della danza italiana dovrebbe quindi considerare questo libro un pregiato regalo perché, oltre ad essere lo specchio della vita e dell’arte di una grande personalità artistica, è anche, e soprattutto, la proiezione diretta di quell’edificio di idee e concezioni sulla Danza e il balletto che la Makarova ha costruito, mattone dopo mattone, nel corso di tutta la sua brillante carriera. Dalla formazione impeccabile ricevuta in patria, presso ...

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"Danza chi, come e perché?" - La Posta di Anna Maria Prina

“Danza chi, come e perché” – La posta di Anna Maria Prina

Gentilissima, la Signora Fracci ha festeggiato il suo compleanno in scena, molti l’hanno criticata per il fatto che danza ancora, Lei cosa ne pensa? (Giovanna da Lecce) Cara Giovanna, io credo che ogni artista sia responsabile, anche e soprattutto verso il pubblico, delle proprie scelte e azioni. Deludere una platea di fan decennali non è un’opzione accettabile. Sicuramente la signora Fracci avrà valutato il pro e il contro e in tutta libertà ha preso la decisione che in questo momento della sua vita più le faceva piacere. Carla Fracci si è voluta fare un bel regalo di compleanno ritornando sulle tavole del palcoscenico a lei tanto care e bene ha fatto. Conoscendo Carla so che lei ama follemente la scena e non la lascerebbe mai. Auguriamo alla nostra étoile 100 di questi giorni! Carissima Signora Prina, attualmente c’è grande clamore intorno al danzatore Sergei Polunin, Lei pensa che possa essere considerato il Nureyev dei tempi moderni? (Elisabetta da Roma) Cara Elisabetta, diamo tempo al tempo! Polunin è certamente un danzatore bravo, dotato e interessante, ma intorno a lui ci sono molti competitor (che Nureyev a suo tempo non aveva). Ai giorni nostri per diventare il numero 1 assoluto nella danza ...

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