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José Perez: “Cerco sempre di entrare nella verità, mi piace la narrazione realistica”

  José Perez, artista poliedrico che ha diviso la sua carriera tra teatro e televisione, attualmente è in scena al Teatro San Carlo di Napoli in “Otello” di Fabrizio Monterverde, che lo vede impegnato in un ruolo nel quale riesce ad esprimere al massimo la sua sensibilità e pienezza artistica. Il giornaledelladanza ha seguito molto da vicino l’allestimento partenopeo di questa produzione, dedicandovi un servizio fotografico specificamente realizzato nella fase di prove e vari approfondimenti. In questa intervista esclusiva José Perez, protagonista della rilettura shakespeariana di Monteverde, si racconta in esclusiva al giornaledelladanza.com Sei attualmente in scena al Teatro San Carlo di Napoli con Otello, di Fabrizio Monteverde. Quanto ti senti Otello? Mi sento molto nel ruolo, perché comunque l’ho già danzato tre anni fa con il Balletto di Roma. È un ruolo che richiede che io debba essere molto presente, molto fisico, ma, nello stesso tempo, anche una persona delicata nell’amore, diviso tra la dolcezza del sentimento e la forte gelosia. Cerco di dare il massimo di me e di rendere il personaggio nel modo giusto. In questo mi aiuta anche il colore della pelle, Otello è un moro.  Il tuo approccio al ruolo è più sul piano tecnico o ...

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Lorca Massine: “Non danzate, siate il movimento”

  Lorca Massine è un artista di grande spessore e di straordinaria cultura. Figlio di Léonide Massine, danzatore e coreografo, tra i più illustri personaggi del panorama artistico del Novecento, Lorca ha da sempre portato avanti la tradizione artistica tramandatagli da suo padre ed ha, a sua volta, creato numerose coreografie per i teatri di tutto il mondo.  Lo scorso 14 febbraio, al Teatro dell’Opera di Roma ha ripreso “Le Chant du Rossignol”, balletto in un atto tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij, scene e costumi di Depero, da un progetto incompiuto di Serge Diaghilev e Léonide Massine. In questa intervista si racconta in esclusiva al giornaledelladanza.com La coreografia di Léonide Massine “Le Chant du Rossignol” per l’opera di Stravinskij dal titolo “Le Rossignol” ebbe due versioni, una con scenografie di Benois, l’altra con scenografie di Matisse, che debuttarono all’Opera di Parigi, rispettivamente nel 1914 e nel 1920. Il Suo personale riallestimento parte da un progetto incompiuto con scene e costumi di Depero, questa scelta trova il suo significato in una connotazione prettamente futurista? Quest’opera parte proprio dalla scenografia. Negli anni ‘80 alla Fenice mi chiesero di fare un’opera di recupero e mi ...

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Alessandra Ferri allo specchio

Nel 1980, dopo un’iniziale formazione scaligera e poi londinese, entra a far parte del Royal Ballet inglese. In seno a questa compagnia, vive nel 1983 l’anno della sua affermazione: a soli diciannove anni viene promossa prima ballerina. Nel 1985, su invito di Mikhail Baryshnikov, si trasferisce all’American Ballet Theatre in qualità di prima ballerina: con questa compagnia va in tournée in tutto il mondo e recita per il grande schermo nel film “Giselle (The Dancers)” (1987) di Herbert Ross. Nel 1992 è l’unica ballerina italiana del Novecento ad essere invitata come étoile dall’esclusiva compagnia di balletto dell’Opéra di Parigi: un riconoscimento importante al quale sono seguiti altri inviti, come protagonista di Carmen e di Notre-Dame de Paris – entrambi lavori di Roland Petit.  Il repertorio ballettistico di Alessandra Ferri include tutti i classici dell’Ottocento (molto apprezzata, in particolare, è stata la sua Giselle) e i maggiori capolavori dei grandi autori del XX secolo. Fu proclamata prima ballerina assoluta nel 1992. Il titolo più alto che si possa conferire a una danzatrice. Nel terzo appuntamento di “Allo Specchio – vizi e virtù” , Alessandra Ferri ci racconta la sua vita di danzatrice e di donna. Domanda di rito, come è nata per Alessandra Ferri ...

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Lorella Cuccarini, la più amata dagli italiani, compie 50 anni

Lorella Cuccarini compie 50 anni. La showgirl scoperta da Pippo Baudo e lanciata nel 1985 in “Fantastico 6”, festeggia anche i 30 anni di carriera, tra tv, teatro e fiction. Sorriso, grazia e fisico restano quelli che le hanno regalato la popolarità. In autunno dovrebbe tornare sul piccolo schermo, senza trascurare il musical. Un ritorno atteso, perché la Cuccarini resta “la più amata dagli italiani” e non solo per lo slogan del famoso spot. La Cuccarini è stata presenza costante del piccolo schermo fino ai primi anni duemila e poi dal 2008 al 2013, con sette edizioni di Paperissima e di Trenta ore per la vita, tre di Buona Domenica, tre di Domenica In… Così è la vita, due di Domenica In… Onda, il 43mo Festival di Sanremo, con Pippo Baudo, Uno di noi con Gianni Morandi, La sai l’ultima?, tanti show da conduttrice, compreso il Festivalbar, e alcune apparizioni in fiction tv come Piazza di Spagna, Amiche e Lo Zio d’America 2. Nel 1997 la showgirl sbarcò in teatro e con Grease ottenne enorme successo. Il musical venne replicato per 320 volte, con un incasso al botteghino di oltre 21 miliardi di lire e con oltre 400.000 spettatori. Una ...

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Spesso i limiti non sono reali

La disabilità è un argomento che vale la pena affrontare nel settore della danza. Molto spesso si pensa che solo corpi “perfetti” e modellati possono avvicinarsi alla danza, vista come la perfezione da raggiungere. Mentre al contrario si parla e si conosce poco degli aspetti terapeutici che si hanno sul corpo, ma soprattutto sulla mente. Danzare ci fa stare bene, fa gioire, e sopratutto è un atto sociale. Anche nello studio della danza, così come per la danza classica, contemporanea ecc. le lezioni sono collettive e quindi c’è un aspetto sociale e un confronto durante tutto l’atto dell’imparare. Non si impara a danzare da soli, ma è un’azione sublime che porta con se delle poetiche profonde attraverso l’utilizzo di un linguaggio corporeo non verbale, dando la possibilità di esprimere quello che la parola non può fare. Uomini e donne con varie disabilità in tutto il mondo partecipano attivamente sia negli spettacoli di danza amatoriale che professionale. Compagnie professionali di danza contemporanea, come Axis Dance Company negli Stati Uniti d’America e CandoCo nel Regno Unito presentano coreografie di ensemble misto di danzatori abili e diversamente abili. Persino la Cina ha dedicato molte risorse nella creazione di compagnie con disabilità. In Italia ...

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"Danza chi, come e perché?" - La Posta di Anna Maria Prina

“Danza, chi, come e perché?” – La posta di Anna Maria Prina

Gentile Signora Prina, Le scrivo per chiederLe il Suo parere sui famosi passi d’addio delle scuole di danza private, Lei cosa ne pensa? (Anna Maria da Cosenza) Cara Anna Maria, il Passo d’addio ha origini scaligere ed è stata una bellissima tradizione fino agli anni ’60. È rimasto nella memoria quello di Carla Fracci che danzò giovanissima Lo spettro della rosa con l’allora primo ballerino della Scala Mario Pistoni. Era ideato per valorizzare le doti dei neo-diplomati della Scuola di ballo del Teatro alla Scala in una serata regolare, aperta agli abbonati di Opera. Infatti il Passo d’Addio della Fracci (1955) andò in scena dopo l’opera La Sonnambula cantata da Maria Callas e con la regia di Luchino Visconti, personaggi di altissimo livello mondiale che diedero luce e importanza a Fracci e alle altre licenziande. Per quanto riguarda le scuole private, penso che il passo d’addio abbia di fondo lo stesso desiderio di mettere in luce le diplomande, (che in genere ricevono il Diploma in quella serata) facendo loro danzare uno o più brani in cui eccellono. Naturalmente i risultati possono essere i più disparati, poiché dipendono dalla qualità dell’insegnamento e dalle doti degli allievi/e. Quindi direi che l’intenzione è ...

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Svetlana Zakharova allo specchio

Nata in Ucraina, a dieci anni è entrata a far parte alla Scuola coreografica di Kiev, dove ha seguito gli insegnamenti soprattutto di Valeria Sulegina. Continuato la sua formazione all’Accademia “Agrippina Vaganova” di San Pietroburgo. Nel giugno 1996 ottiene la nomina a Principal Dancer, ovvero étoile. Il suo vasto repertorio al Kirov includeva i ruoli protagonisti in: Giselle, La Bella addormentata, Il lago dei cigni, La bayadère, Don Chisciotte, Il corsaro, Les Sylphides, Shéhérazade, La fontana di Bakhchisaraj (nella versione di Rostislav Zacharov), Romeo e Giulietta (nella versione di Leonid Lavrovskij). Con il Balletto del Teatro Mariinskij-Kirov ha preso parte alle maggiori tournées e, dal 1999, è stata invitata come “guest artist” dalle maggiori compagnie di balletto del mondo, inclusi New York City Ballet, American Ballet Theatre, Balletto dell’Opéra di Parigi, Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, English National Ballet e New National Theatre Ballet a Tokyo. Dall’ottobre 2003 ha iniziato a danzare come étoile del Balletto del Bol’šoj di Mosca, dove prova i suoi ruoli con Ludmilla Semenjanka, la ballerina ‘star’ delle precedenti generazioni. Il 6 giugno 2005 è stata eletta Artista Emerita della Russia. Ha firmato con il Teatro alla Scala un contratto triennale come Prima Ballerina ...

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Michele Merola: “La danza è un sogno vigile”

Michele Merola, affermato coreografo del panorama coreutico italiano ed internazionale, è il fondatore e direttore artistico della MM Contemporary Dance Company, compagnia di danza contemporanea sostenuta dall’Associazione Progetto Danza di Reggio Emilia. La compagnia nasce stabilmente nel 1999 come centro di produzione di eventi e spettacoli e come promotrice di rassegne e workshop con l’obiettivo di favorire il nascere di scambi e alleanze fra quella generazione di giovani artisti, testimoni e portavoce della cultura contemporanea. Attualmente in tournée con la produzione Carmen/Bolero, in questa intervista si racconta al giornaledelladanza.com Attualmente sei in tournée con la produzione “Carmen/Bolero”, in che chiave sono affrontati questi due titoli? Posso parlare solo di Bolero, una mia creazione. Carmen è una creazione di Emanuele Soavi, un coreografo che apprezzo molto, e una persona alla quale sono legato da un profondo rapporto di stima e di amicizia. Bolero è esattamente il meccanismo ad orologeria che tutti noi conosciamo e, in parte, temiamo: sia per la ripetitività, ossessiva, ormai un po’ logorata dall’ascolto, sia per le aspettative, legate alle immagini di sensualità che il brano suscita, anche quando sono marcate da una sostanziale ambiguità.  Mi sono confrontato con questi elementi, ho cercato di comprenderne il motivo e ...

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Addio a Jonathan Ollivier memorabile la sua interpretazione in “Swan Lake” di Matthew Bourne

Muore  a Londra, poche ore prima dello spettacolo finale allo Sadler’s Wells Theatre di Londra il ballerino Jonathan Ollivier, protagonista di The Car Man di Matthew Bourne ucciso in un incidente in moto. Il ballerino stava guidando la sua moto quando si è scontrato con una Mercedes. La polizia, paramedici e un aereo ambulanza hanno cercato di salvargli la vita, ma non c’è stato nulla da fare, è stato dichiarato morto sul posto. L’autista dell’auto si è fermato ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio per guida pericolosa. La sua performance in The car man era stata lodata dal critico del Telegraph , Rachel Ward  che ne lodava il suo ruolo in Luca. Il celebre coreografo Matthew Bourne lo aveva definito “uno dei ballerini più carismatici e potenti della sua generazione”. Memorabile la sua interpretazione in “Swan Lake” dello stesso Matthew Bourne, il quale ha descritto il ballerino come “una presenza intensamente maschile, forte temperamento, tenerezza e vulnerabilità”. “Un uomo di grande calore e fascino, Jonny era un vero gentiluomo, amato e rispettato dai suoi colleghi e adorato dal pubblico e dalla critica che sono stati ipnotizzati dalle sue memorabili interpretazioni sul palco”. “Era anche un modello di ispirazione ...

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