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“Danza, chi, come e perché” – La posta di Anna Maria Prina

MILANO, NOVEMBRE 2006, Anna Maria Prina, © ARMANDO ROTOLETTI

Cara e bella Signora Prina, sono quel che si suol definire un appassionato di danza ma sono un vero profano, nel senso che svolgo un lavoro completamente diverso e ho sviluppato questa ammirazione per puro caso. Vorrei dei suggerimenti da Lei su come poter approfondire di più lo studio di quest’arte così bella, Lei che letture potrebbe consigliarmi, insomma da dove cominciare per poterne sapere di più?

(Giacomo da Padova)

Caro Giacomo, mi fa piacere che la danza abbia acquisito un nuovo fan! Le consiglio di leggere il basilare, vecchio DANZARE LA VITA di Roger Garaudy (Cittadella editrice) e STORIA DELLA DANZA ITALIANA dalle origini ai giorni nostri a cura di José Sasportes. Infine sarebbe fondamentale andare a vedere qualche produzione classica di balletto, meglio se al Teatro alla Scala dove i programmi di sala sono, oltreché molto belli, culturalmente e storicamente validi. Buona lettura e buona visione!

Gentile Signora Prina, studio danza da diversi anni e amo moltissimo questa disciplina, guardando in avanti però mi faccio tante domande, perché non vorrei allo stesso tempo rinunciare ad essere in un futuro ad essere anche moglie e mamma, vorrei sapere come poter conciliare queste due prospettive, Lei crede sia possibile?

(Claudia da Roma)

Cara Claudia, moltissime danzatrici sono oggi mogli e madri felici pur essendo in carriera. Certo bisogna avere volontà di ferro e resistenza, poiché le tre professioni (moglie, madre, tersicorea) sono molto impegnative. Ma le danzatrici, si sa, sono persone volitive ed energiche dietro il loro aspetto diafano, e l’amore può portare grandi cose. Certamente ogni caso è personale, quindi occorre valutare e decidere di conseguenza. Carla Fracci e io stessa siamo state madri e danzatrici. In bocca al lupo!

Gentile Signora Prina, ho un dubbio da sottoporLe, sono una ballerina e mi impegno moltissimo nella danza, finora ho fatto piccole cose ma la natura non mi ha fornita di grandi doti fisiche, intendo dire collo del piede, apertura e tutto ciò che contribuisce a rendere “bella” una danzatrice, crede che, senza queste caratteristiche, non potrò avere nessun futuro nella danza?

(Antonella da Bari)

Cara Antonella, suppongo che lei agisca nel campo della danza moderna/ contemporanea in cui non è imprescindibile avere le doti cui lei accenna. In questo genere di danza sono importanti la qualità e la fluidità del movimento, l’agilità e, in generale, la fisicità. Mentre per la classica le doti fisiche funzionali ed estetiche sono indispensabili, anche a causa della competitività di mercato che vede in azione numerose danzatrici di vari Paesi di altissimo livello qualitativo. A quanto sopra detto vanno aggiunte la artisticità e la capacità interpretativa. Quindi il futuro potrebbe riservarle qualche soddisfazione nella danza moderna/contemporanea. Tanti auguri!

La posta di Anna Maria Prina

Scrivete a redazione@giornaledelladanza.com

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