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“FRAMMENTI – OMAGGIO A PINA BAUSCH”, IN MOSTRA A 10 ANNI DALLA MORTE

LA MOSTRA – Il movimento si ferma, come attimi strappati al tempo, ma l’arte leggendaria di Pina Bausch, uno dei maggiori talenti della danza del Novecento, permane. E pervade ogni singolo scatto che la riguarda. Aprirà giovedì 14 marzo, vernissage ore 19, “Frammenti – Omaggio a Pina Bausch” con le fotografie di Ninni Romeo. L’esposizione, voluta dalla Daniele Cipriani, Arte sostenuta da Tina Vannini e ospitata presso il ristorante vegetariano Il Margutta Veggy Food & Art, a Roma, in via Margutta 118, è curata dalla giornalista e photo editor Frédérique Deschamps, con testo di presentazione firmato dalla giornalista e scrittrice  Leonetta Bentivoglio. Saranno  esposte  44  fotografie  bianco e nero e colore,  in diversi formati di stampa,  di cui due ritratti di Pina Bausch e  immagini di diversi  spettacoli. Sarà visitabile sino a sabato 11 maggio. 

LE OPERE IN MOSTRA – Un viaggio temporale, a dieci anni dalla sua morte, avvenuta il 30 giugno 2009, lungo trentacinque anni alla scoperta del suo cammino, personale e professionale. Dal Sacre du Printemps del 1975 al Cafè Müller del 1978, da Palermo Palermo del 1989 al Vollmond del 2006. Senza tralasciare il Bamboo Blues del 2007, ispirato all’India, e la sua ultima creazione, …como el musguito en la piedra, ay sì, sì, sì… del 2009, ispirata al Cile. Protagonista della mostra non solo lei, ma tutta la sua arte, fatta di espressione e drammaticità, provocazione ed eleganza. Nonché di “disordine”, il “suo” caos, che trae spunto dalla tradizione, rispettandola e onorandola, per scardinarne la sua prevedibilità. Puntando non solo alla bellezza dei movimenti, quanto alla loro  forza ed essenza.

“LA PECULIARE BELLEZZA BAUSCHIANA” –  “Ninni non punta mai all’effetto – dichiara la giornalista Leonetta Bentivoglio evita la visione levigata o patinata. Piuttosto insegue il battito d’ala, il respiro irregolare della vita. I suoi “racconti” a volte sono sghembi, obliqui e trasversali, come quelli delle nostre giornate. Spesso sono drammatici. Sono sempre molto umani. Non ci sono mai “pose” nel suo lavoro. C’è un’aria lisa e autentica, nelle fotografie di Ninni Romeo, che si addice bene alla peculiare bellezza “bauschiana”. Non hanno mai compiacimenti estetici. Sanno dirci la rarefazione della memoria e la delicata poesia dell’attimo. Non sono “foto di spettacoli”, ma momenti d’essere”.

Ninni Romeo racconta della familiarità che, sin da bambina, Pina Bausch aveva con i ristoranti, dato che i genitori ne gestivano uno nella sua città natale. Quindi aggiunge: “Credo che le piacerebbe sapere che frammenti del suo lavoro sono esposti nello spazio dello storico ristorante vegetariano di via Margutta – racconta la fotografa – e penso che amerebbe anche sapere che le immagini dei suoi spettacoli rivivono nella stessa strada in cui, pochi metri più in alto, abitava il suo amico e appassionato estimatore Federico Fellini, frequentatore assiduo del Margutta. Ora, è come se piccole parti di storie e personaggi del Tanztheater Wuppertal fossero affettuosamente sorvegliate dallo sguardo del regista di E la nave va, film in cui Fellini fece debuttare come attrice cinematografica la sua adorata Pina”.

ALTRE INFO – Si ringraziano per le stampe Matteo Alessandri/Luce/Roma e Vladimir Vasilev/Francia, per la post produzione Paolo Lecca/ImageColorCorrection e Anna Faragona/Luce/Roma. Per le cornici Claudio Martinelli/Roma.

NINNI ROMEO Con Pina Bausch Ninni Romeo ha avuto una lunga relazione artistica, professionale e di amicizia. Iniziata con la creazione italiana dello spettacolo Palermo Palermo del 1989 , proseguita per il montaggio dell’altro pezzo di teatrodanza, O Dido, del 1999, la collaborazione ed amicizia è continuata fino alla morte dell’Artista. Il suo lavoro fotografico sull’opera di Pina Bausch ha dato luogo a diverse mostre, in Italia e all’estero. E’ stato anche ripreso in molte pubblicazioni consacrate alla coreografa. Nel 2017 da EuropaInDanza ha ricevuto il premio speciale alla fotografia, per la mostra töi, töi, töi in omaggio a Pina Bausch. Siciliana, impegnata nella promozione e diffusione della fotografia d’autore come strumento di ricerca identitaria anche al servizio dei territori, vive e lavora a Roma.

PINA BAUSCH – Philippine Bausch nasce a Solingen  il 27 luglio 1940, ed è stata una coreografa, ballerina e insegnante tedesca. Coreografa e danzatrice, inizia la carriera artistica da adolescente, esibendosi in piccoli ruoli di attrice nel teatro della sua città, sino a diventare tra le più importanti e note coreografe mondiali. La Bausch ha diretto dal 1973 il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Muore il 30 giugno 2009.

Sara Zuccari

Direttore www.giornaledelladanza.com

 

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