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Garrison, insegnate storico della trasmissione Amici ci da un’anticipazione sulla prossima puntata e ci dice apertamente cosa pensa delle coreografie di Marco Garofalo

Lo abbiamo incontrato in un momento particolare e cioè mentre era in corso un acceso dibattito con Marco Garofalo ma lui, Garrison, insegnante storico della scuola di Amici di Maria De Filippi ci ha concesso ugualmente questa intervista con la sua solita simpatia e disponibilità.

Allora Garrison, la trasmissione sta volgendo ormai al termine di questa stagione, sei soddisfatto di com’è andata quest’anno?

Sì molto, e devo dire che il mio intuito è stato quello giusto. Già all’inizio dell’anno avevo scelto Giulia Pauselli come mia allieva e posso dire che ho azzeccato pienamente la scelta perché lei è una ballerina molto versatile che mi permette di esprimermi coreograficamente  in più settori.

Ti sei sempre affezionato molto ai tuoi allievi

È la verità. Professionalmente parlando mi piace quando vedo questi ragazzi ballare le mie coreografie così come le ho pensate e questa non è una cosa semplice, spesso gli allievi sono immaturi oppure non riescono ad entrare in sintonia con me. Io mi affeziono a loro per quello che mi danno anche se a volte sono rimasto molto deluso. Ho notato che quando si offre tanto a persone sbagliate, poi ci può essere chi se ne approfitta e di questo rimango molto male. Io solitamente preferisco evitare le liti e le  polemiche inutili però, ci sono occasioni in cui non ho paura di dire la mia, vedi appunto come è successo con Marco Garofalo.

Il riferimento credo sia alle critiche che hai fatto alle sue coreografie

Esattamente. Io non voglio passare per il santo ed il moralista della televisione però ritengo che il suo modo di fare coreografia sia troppo esplicito, c’è un modo rozzo, volgare, per niente elegante, di approcciarsi al sesso ed alla sensualità. Domenica sera lui ha voluto paragonare la sua coreografia a quella di Daniel Ezralow ma erano due cose completamente diverse, il balletto di Ezralow era sicuramente sensuale ma non volgare come il suo.

Ti ho visto particolarmente irritato quando la tua allieva Giulia ha mostrato di apprezzare quel tipo di coreografia

Mi sono arrabbiato perché ritengo che Giulia non sia una ballerina per quel tipo di coreografia, lei merita e può fare cose di un livello superiore. Mi ha sorpreso quando ha detto di essersi divertita nell’eseguire quel pezzo però poi ha capito quello che intendevo dire io e mi ha detto che non farà più quel tipo di coreografie.

Nelle edizioni passate della trasmissione era sembrato che tu dessi più importanza all’interpretazione che alla tecnica mentre quest’anno abbiamo visto che anche il lato tecnico non ti dispiace affatto

La tecnica non mi è mai dispiaciuta, l’importante però è riuscire a dare sempre un’emozione quando si danza. Non mi interessa guardare un balletto pieno di tecnica ma che non mi racconta nulla, io al contrario potrei fare tante coreografie senza inserire nemmeno un passo tecnico. Una coreografia deve avere sempre un significato alla base, in questo senso devo riconoscere che le coreografie di Garofalo risultano interessanti perché a livello espressivo qualcosa ti danno, certo poi quello che danno è sempre la stessa cosa, il sesso.

Ci dai qualche anticipazione sulle tue coreografie per la prossima puntata?

Per questa settimana ho preparato due coreografie, un passo a due ed un passo a quattro. Nel primo, che io chiamo La coppia scoppiata, racconto la storia di un rapporto di coppia complicato in cui l’uomo cerca di dire delle cose alla sua donna ma lei non ha voglia di ascoltarlo. Il passo a quattro, dove ci saranno 3 uomini ed una donna, racconta invece la difficoltà della donna nel rapportarsi con i 3 uomini, con la donna che pur essendo in grado di mettersi alla pari con l’uomo non ci riesce comunque, è un po’ lo specchio di quello che spesso accade.

Alessandro Di Giacomo

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